Oggi in Cina – Finito il plenum, avanti con le riforme

In by Gabriele Battaglia

Riforme e stato di diritto sotto la guida del Partito comunista cinese. La fine del quarto plenum segna il rafforzamento del mandato di Xi Jinping sulle riforme. Le imprese straniere iniziano a licenziare anche in Cina. A Dongguan il giro d’affari del sesso continua a essere fiorente. Un 81enne scrittore arrestato per aver pubblicato privatamente un libro che criticava Mao Zedong. STATO DI DIRITTO SECONDO CARATTERISTICHE CINESI
Riforme legali e Stato di diritto, sì, ma “sotto la guida del Partito". Quindi “rule by law” più che “rule of law”, con il Partito comunista a mantenere saldo il timone della nave Cina. Il comitato centrale ha dato mandato a Xi Jinping di intraprendere la strada delle riforme e, c’è da giurarlo, il presidente cercherà di tenere insieme marxismo, confucianesimo e capitalismo in un percorso del tutto originale.
Il plenum si è chiuso con sei espulsioni eccellenti dal Partito – anticamera del processo penale – ma senza quella di Zhou Yongkang, la grande tigre, l’ex zar dei servizi di sicurezza caduto in disgrazia. Certo, gli altri sei sono tutti suoi alleati, il che lascia presagire che tra un po’ arriverà anche il suo turno, magari senza che sia strombazzato troppo.
Ma il plenum doveva soprattutto occuparsi di Stato di diritto e le indicazioni che arrivano dal documento finale ci dicono che si rafforzerà l’autorità del partito mentre verranno controllati maggiormente i funzionari locali, come ampiamente previsto nei giorni scorsi. Insomma, il partito vuole riconquistare credibilità e utilizzare la legge come codice per parlare ai cinesi.
Si pone l’obiettivo di costruire uno "stato di diritto socialista con caratteristiche cinesi” e un Paese governato dallo "stato di diritto socialista". Dietro le formule, è significativa la citazione della costituzione. Inoltre si punta a promuovere la credibilità delle corti locali e si promuove la trasparenza degli atti di governo. Si annuncia un meccanismo per rendere i funzionari giudicabili in base ai loro atti amministrativi. Inoltre si cercherà di assumere più giudici, per dare efficienza al sistema.

LICENZIAMENTI SU PIÙ CONTINENTI
Dopo gli anni degli sbarchi in massa nella terra promessa, ora le imprese straniere cominciano a licenziare anche in Cina. La combinazione tra crescita cinese più lenta, domanda globale debole e sensazione che Pechino voglia “reprimere” le imprese straniere attraverso regole più ferree, sta spingendo un numero crescente di aziende a tagliare posti di lavoro.
Il numero di imprese europee in Cina che hanno ridotto il personale è salito al 16 per cento rispetto al 10 del 2012, secondo un sondaggio condotto dalla Camera di commercio europea in Cina. Analogamente, quelle che pensano di di aumentare il personale fisso sono scese al 48 per cento quest’anno rispetto al 61 del 2012. Insomma, ancora niente a che vedere con le tragedie europee, ma la Cina non è più l’Eldorado.

SEXY DONGGUAN
Dongguan, la città del vizio, perde il pelo ma non – appunto – il vizio. Il commercio sessuale ha dimostrato di essere più resistente della repressione. La città, preso di mira negli ultimi otto mesi da un ampio giro di vite anti-prostituzione, ha ripreso a macinare marchette.
Sessanta persone che offrivano prestazioni sessuali sono state arrestate in due raid successivi, mentre i locali dove operavano si sono visti revocare le licenze commerciali.
Gli arresti arrivano solo due mesi dopo che i saloni di massaggi, le saune, gli alberghi della città, hanno riaperto i battenti dopo una massiccia pulizia, che era arrivata dopo la denuncia di CCTV – la Tv di Stato cinese – sul dilagante commercio sessuale, a metà febbraio. Si stima che il mercato del sesso valga il 10 per cento del Pil cittadino.

ARRESTATO 81ENNE
Il NYT riporta che la polizia di Pechino ha formalmente accusato uno scrittore 81enne, Tie Liu, per avere privatamente pubblicato un libro con le testimonianze delle vittime di Mao Zedong e per avere scritto dei saggi critici nei confronti del Grande Timoniere e degli attuali leader del Partito comunista. Lo riportano la moglie, Ren Hengfang, e l’avvocato di Tie. La signora Ren ha detto che la polizia le ha comunicato giovedì che Tie è stato formalmente arrestato per due crimini: “attività illegali” e “creazione di disturbo”.

 
[Foto credit: cntv.cn]