Oggi in Cina – Disordini in Vietnam, proteste ufficiali

In by Gabriele Battaglia

Le proteste di Pechino contro i disordini scoppiati in Vietnam dopo che una piattaforma petrolifera cinese è stata ancorata a largo delle isole Paracel contese tra Pechino e Hanoi. Cina e Russia stanno per sosttoscrivere un contratto milionario per la fornitura di gas naturale. Il Sudafrica attira sempre più investimenti cinesi. DISORDINI ANTICINESI IN VIETNAM: PECHINO PROTESTA

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha telefonato al suo omologo vietnamita Pham Binh Minh esprimendo una protesta ufficiale per i disordini verificatisi nel Vietnam centrale, in cui almeno due cittadini cinesi sono stati uccisi e oltre 100 feriti. Wang ha detto che “il Vietnam ha la responsabilità ineludibile” delle aggressioni e ha chiesto a Hanoi di porvi immediatamente fine, proteggendo la sicurezza dei cittadini e delle imprese cinesi. Ha anche chiesto un’indagine sulle violenze e una compensazione per le perdite umane ed economiche.

Minh ha risposto che oltre 1.000 sospetti sono stati arrestati e ha promesso che Hanoi punirà severamente i responsabili. Il governo cinese ha inviato un gruppo di lavoro in Vietnam .
I disordini in Vietnam arrivano sulla scia delle crescenti tensioni tra i due Paesi a proposito del Mar Cinese Meridionale, dopo che il Vietnam si è opposto alla collocazione di una piattaforma petrolifera nelle acque delle Isole Paracelse.
Cittadini cinesi stanno intanto riparando nei Paesi confinanti con il Vietnam, mentre anche alcune imprese stanno valutando se andarsene.

XI-PUTIN: MEGA ACCORDO SUL GAS IN ARRIVO

La Cina offre una (ricca) alternativa al gas russo, alla faccia dell’Europa. Pechino e Mosca sono in procinto di sottoscrivere un enorme contratto per la fornitura di gas naturale. Lo faranno con ogni probabilità quando i loro leader si incontreranno in un vertice a Shanghai, la prossima settimana. In base a fonti diplomatiche, l’accordo trentennale prevederà che la Russia fornisca alla Cina 38 miliardi di metri cubi di gas naturale l’anno. Vladimir Putin sarà a Shanghai martedì prossimo e ne parlerà con Xi Jinping, nell’ambito di un summit sulle relazioni in Asia.

L’accordo è tra la russa Gazprom e la China National Petroleum Corporation (CNPC), ma le due parti devono ancora accordarsi sui prezzi, nonostante i negoziati durino da più di un decennio.
La fornitura inizierà al più tardi entro la fine del 2018, secondo il viceministro dell’Energia russo, Anatoly Yanovsky. Il quotidiano economico russo Vedomosti ha riportato il mese scorso che le controparti stanno negoziando un prezzo compreso tra 360 e 400 dollari per mille metri cubi di gas.

PALAZZINARI ALLA CONQUISTA DEL SUD AFRICA

Un tempo era considerato la "s" di Brics, ora è terra di conquista per il Bric (senza “s”) più grosso. Gli investimenti cinesi in Sud Africa sono in aumento, passando da 238 milioni di euro nel 2005, a 3 miliardi e mezzo nel 2012, riportano i media sudafricani. La Cina – rispetto al tradizionale modello “win-win” – si focalizza sempre meno sulle risorse naturali e punta invece al mercato immobiliare.

Il 4 novembre scorso, la Shanghai Zendai Property ha infatti acquistato 1.600 ettari di terreno nella zona Modderfontein di Johannesburg. Zendai ha detto che prevede di sviluppare un “progetto misto”, residenziale, commerciale e industriale, secondo il consueto stile mattone-centrico che ha determinato lo sviluppo cinese. Ora lo si esporta.