A partire da ottobre, i broker stranieri potranno acquistare azioni delle società cinesi quotate a Shanghai. La polizia di Shanghai ha arrestato otto persone facenti parte di un sito web di notizie finanziarie. Revisione completa, entro il 2020, dei sistemi di iscrizione a scuole e università. Verso l’inizio del maxiprocesso a Zhou Yongkang. LA BORSA CINESE SI APRE
A partire da ottobre, i broker stranieri potranno acquistare azioni delle società cinesi quotate a Shanghai, passando attraverso la borsa di Hong Kong. In previsione della novità, parecchi investitori hanno già destinato denaro in fondi che monitorano i cosiddetti A-shares (“titoli di tipo A”) cinesi, mentre alcune società di intermediazione che operano nella regione stanno assumendo nuovo personale per gestire le future nuove operazioni. Il Shanghai Composite Index, che registra l’andamento degli A-shares e che ha subito un lento ma inarrestabile calo dal 2010, è cresciuto del 12 per cento da inizio giugno. In base alle norme vigenti, gli stranieri possono trattare solo un numero limitato di azioni cinesi quotate a Hong Kong, oppure ottenere una licenza speciale per investire direttamente nella Cina continentale, in un processo laborioso che richiede mesi e che è comunque limitato da quote prestabilite.
La novità, se confermata, significherebbe che la Cina, pur tenendo sotto controllo il mercato azionario per evitare fenomeni speculativi, intende sia attirare capitali stranieri sia aumentare la propria influenza internazionale. La decisione di aprire la Borsa va infatti di pari passo con le recenti iniziative per liberalizzare il renminbi.
ARRESTATI GIORNALISTI CORROTTI
La polizia di Shanghai ha arrestato otto persone facenti parte di un sito web di notizie finanziarie e di due società di pubbliche relazioni. L’accusa è quella di avere tentato di estorcere denaro ad alcune aziende minacciandole di pubblicare articoli negativi nei loro confronti.
Sono stati arrestati direttore e vice direttore di 21cbh.com, un sito web di notizie finanziarie collegato al giornale “21° Century Business Herald” che, a sua volta, fa parte del gruppo Nanfang, di proprietà del governo provinciale del Guangdong e molto rispettato tra i professionisti della finanza. In Cina è vietato pagare per ottenere articoli favorevoli, ma pare che la pratica sia diffusa e sono gli stessi giornalisti ad approcciare le aziende offrendo i propri “servizi”.
CAMBIA IL SISTEMA DEGLI ESAMI
Una circolare del Consiglio di Stato cinese illustra nuovi piani per una revisione completa, entro il 2020, dei sistemi di iscrizione a scuole e università. Si punta a esercitare meno pressioni psicologiche sugli studenti, promuovere l’equità e aumentare il controllo sullo svolgimento delle prove, ha dichiarato il viceministro dell’Istruzione, Du Yubo. Si pensa di scaglionare il drammatico gaokao – l’esame di ammissione all’università – durante gli anni del liceo, per evitare le tragedie umane e sociali che si ripetono ogni anno. Secondo la circolare, i programmi pilota inizieranno quest’anno.
MEGAPROCESSO AL VIA?
Le autorità cinesi sarebbero sul punto di iniziare i processi contro alcuni funzionari e uomini d’affari collegati al già potentissimo capo della sicurezza nazionale, Zhou Yongkang. Lo dicono fonti anonime all’interno dell’establishment cinese.
I procedimenti potrebbero iniziare già dal prossimo mese, uno dopo l’altro. A quel punto, si spalancherebbe la strada verso il pubblico processo dello stesso Zhou, che diverrebbe in tal caso il più alto membro del Partito mai portato in tribunale per i crimini economici. Il primo passaggio sarebbe l’espulsione di Zhou dal Partito, che potrebbe avvenire immediatamente dopo il quatro plenum previsto a ottobre. Dopo di che, il suo caso verrebbe trasferito alle autorità giudiziarie in quello che – dicono le fonti – potrebbe essere la replica del processo a Bo Xilai, l’ex leader di Chingqing condannato all’ergastolo nel 2012.
I primi a finire alla sbarra degli imputati potrebbero essere l’ex vice-governatore del Sichuan, Guo Yongxiang, l’ex regolatore delle imprese statali, Jiang Jiemin, l’ex viceministro della Pubblica Sicurezza, Li Dongsheng, e alcune figure di spicco del mondo economico.
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