Oggi in Asia – Un arresto per gli attentati di Mumbai

In by Simone

L’India ha fermato l’uomo ritenuto il reclutatore dei terroristi che nel 2008 misero sotto assedio Mumbai. In Malaysia si protesta contro una raffineria di terre rare. E i rapporti tra Mosca e Pyongyang procedono a gonfie vele.

INDIA – Arrestato uno dei presunti attentatori di Mumbai

La polizia indiana ha annunciato il fermo di un uomo sospettato di essere tra i presunti responsabili per gli attacchi a Mumbai del 2008. Abu Jindal, conosciuto anche anche come Syed Zabiuddin, si trova ora sotto custodia della polizia, accusato di aver reclutato i 10 esecutori che portarono materialmente a termine gli attacchi del novembre 2008c ontro due hotel di lusso, un centro ebraico e una stazione ferroviaria, tenuti in assedio per 60 ore e il cui bilancio delle vittime fu di 166 morti.

Mohammad Ajmal Amir Qasab, unico sopravvissuto tra gli attentatori è stato condannato a morte a maggio del 2010. L’India ritiene che dietro gli attacchi ci sia il gruppo terroristico pachistano Lashkar-e-Taiba, con il sostengo di settori dell’esercito di Islamabad. Accuse che contribuirono al gelo dei rapporti tra i due Paesi,storicamente rivali.

Almeno sette persone sono sotto processo in Pakistan perché ritenuti coinvolti nel massacro, tuttavia i casi procedono lentamente, con irritazione del governo di Nuova Delhi. Lo scorso aprile il governo statunitense ha offerto 10 milioni di dollari per informazioni che portino alla cattura del leader di LeT, Hafiz Saeed.

MALAYSIA – No alla raffineria di terre rare

Circa un migliaio di ecologisti e semplici cittadini hanno manifestato vicino al complesso industriale di Gebeng per contestare la costruzione di una raffineria di terre rare, di proprietà della società australiana Lynas.

Le comunità locali contestano l’impianto per l’impatto che potrà avere sull’ambiente, soprattutto per gli scarti di lavorazione delle terre rare. Con questo nome si indica una serie di diciassette elementi della tavola periodica indispensabili nell’industria ad alta tecnologia: dalla fabbricazione di mp3 a quella dei telefoni cellulari, dalle batterie alle auto elettriche.

La Cina ne controlla il 95 per cento della produzione. Una posizione che sommata all’aumento della domanda ha reso i Paesi sviluppati dipendenti dalla Repubblica popolare che nel 2009 ha imposto restrizioni alle esportazioni ufficialmente per motivi ambientali.

La scorsa settimana la Lynas aveva ricevuto il via libera del Parlamento malaysiano per la costruzione della raffineria -valore del progetto 800 milioni di dollari- a lungo rinviata per le proteste della popolazione. Una volta a regime l’impianto fornirà 11mila tonnellate di materiale l’anno, che in prospettiva futura potrebbero raddoppiare.

COREA DEL NORD – La Russia cancella il debito

Il ministero delle Finanze di Mosca ha annunciato il via libero al piano per cancellare il 90 per cento del debito nordcoreano, pari a 11 miliardi di dollari, contratto in epoca sovietica. Il restante 10 per cento sarà invece investito in progetti congiunti nei settori dell’istruzione, della sanità e dell’energia.

Secondo diversi osservatori, citati dal Korea Times, il piano russo dimostrerebbe l’interesse del Cremlino nello sviluppo di più strette relazioni economiche con Pyongyang a partire dalla costruzione di un gasdotto che attraverso la Corea del Nord giunga a Sud del 38esimo parallelo.

L’accordo sul debito era già nell’agenda dell’incontro dello scorso anno tra l’allora presidente russo, Dmitry Medvedev e l’oggi defunto Caro Leader, Kim Jong-il, impegnato preparare la successione per il terzogenito Kim Jong-un, salito al potere a dicembre.

[Foto credit: topnews.in]