A Singapore inzia oggi lo Shangri-La Dialogue, un summit regionale sulla sicurezza. Il primo ministro giapponese Shinzo Abe sarà protagonista del discorso di punta dell’evento. Morto un altro sommozzatore impegnato nei soccorsi del traghetto naufragato Sewol. In Cambogia rilasciati i 23 lavoratori arrestati in seguito alle proteste dei lavoratori del settore tessile. SINGAPORE – Shangri La Dialogue, cerchio attorno alla Cina
Oggi inizia a Singapore lo Shangri La Dialogue, un summit per la sicurezza regionale in Asia Pacifico. E già c’è attesa per l’intervento di Shinzo Abe, primo ministro giapponese, che ribadirà l’impegno di Tokyo per rinsaldare la cooperazione sulla sicurezza con i paesi dell’area Asean, l’associazione degli stati del Sudest asiatico. Gli analisti prevedono che il Giappone si assumerà il ruolo di "contrappeso" politico, economico e militare alla Cina. Ovviamente con l’appoggio del vecchio alleato statunitense.
Abe e il ministro della difesa nipponico Onodera incontreranno il segretario alla difesa americano Hagel. Ma potrebbero incontrare anche funzionari cinesi, anche loro attesi al summit. Intanto in Giappone, continua il dibattito interno sul diritto di esercitare il diritto di autodifesa collettiva, al momento non previsto dalla costituzione giapponese postbellica. Ma tra i paesi coinvolti in diatribe territoriali con la Cina (Filippine e Vietnam) c’è la speranza che il Giappone assuma un ruolo più decisivo sulla sicurezza regionale.
COREA DEL SUD – 290 le vittime del Sewol, morto un altro sommozzatore
Salgono a 290 i morti legati al naufragio del traghetto sudcoreano Sewol, avvenuto lo scorso 16 aprile L’ultima vittima in ordine di tempo, che si aggiunge a 288 passeggeri, è un sommozzatore, morto nelle operazioni di recupero del relitto come già successo a un altro soccorritore nelle scorse settimane. Il sommozzatore è morto poco dopo l’arrivo in ospedale, dopo essere stato portato in superficie dai compagni privo di conoscenza e sanguinante, scrive la Bbc.
Quando si è sentito male, riporta l’agenzia Yonhap, l’uomo era impegnato nelle operazioni per aprire una finestra nelle parte di scafo sommersa, così da accedere all’interno. Quando è trascorso oltre un mese dalla tragedia sono ancora 16 i passeggeri dispersi. L’ultimo corpo è stato recuperato lo scorso 21 maggio. Intanto continuano le indagini per rintracciare l’armatore della nave, latitante da oltre una settimana e su cui pende una tagli di 500mila dollari, ricercato con le accuse di corruzione e truffa
CAMBOGIA – Rilasciati i 23 lavoratori arrestati durante le proteste degli operai tessili
Un tribunale cambogiano ha dichiarato colpevoli 23 lavoratori e sindacalisti del settore abbigliamento arrestati durante le proteste di gennaio di quest’anno. Gli uomini hanno però ricevuto la sospensione della pena e sono stati poco dopo rilasciati.
La causa è stata seguita nei mesi scorsi anche da brand internazionali come H&M, Gap e Puma che hanno paventato l’idea di ripensare i loro investimenti in Cambogia, se gli standard d’impiego non fossero stati migliorati. Il settore della produzione di abbigliamento è uno dei pilastri dell’economia cambogiana, con un giro di export verso Usa e Europa da 5,5 miliardi di dollari e 600 mila impiegati.
Fuori dalla Corte municipale di Phnom Penh erano radunati centinaia di amici, familiari e sostenitori degli imputati. Secondo Dave Welsh del Solidarity Centre, un gruppo Usa che si occupa di questioni lavorative, il caso rappresenta un primo segnale che le relazioni di lavoro nel settore abbigliamento stanno tornando sulla giusta carreggiata.
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