A Taiwan esplode un gasdotto nel distretto di Chenjhen, nella città meridionale di Kaohsiung. Il bilancio è di 25 morti e 267 feriti. Uno sciopero di conducenti di autobus ha bloccato la frontiera tra Singapore e Malaysia. Kenneth Bae, cittadino Usa condannato ai lavori forzati in Corea del Nord, si sente "abbandonato". TAIWAN – Esplosioni di gas a Kaohsiung
Una serie di esplosioni in una condotta di gas ha provocato la morte di 25 persone e il ferimento di altre 267 a Kaohsiung, città nel sud di Taiwan. Secondo il primo ministro taiwanese si sarebbe trattato di cinque esplosioni consecutive.
Le cause dell’incidente, verificatosi nella notte di giovedì, sono ancora sconosciute ma è probabile si sia trattato di una fuga di gas propene. Al di là dei danni alle persone, l’urto ha provocato il ribaltamento di alcune auto e l’apertura di voragini nelle strade del distretto di Cianjhen. Testimonianze dirette parlano di “palle di fuoco” che si sono sollevate in aria.
Secondo quanto scritto dalla Bbc, a fianco dell’impianto fognario del distretto correvano gasdotti di proprietà di alcune aziende petrolifere. “Gli sforzi di soccorso sono in corso”, ha scritto il sindaco di Kaohsiung su Facebook.
Appena la scorsa settimana Taiwan è stata scossa dall’incidente di un aereo partito dall’aeroporto internazionale di Kaohsiung e schiantatosi sull’isola di Penghu.
SINGAPORE – Lotta al casello con la Malaysia
La frontiera tra i due Paesi è stata teatro oggi dello sciopero dei conducenti di autobus, contro l’aumento delle tariffe per il passaggio.
Le immagini diffuse sui social network mostrano decine di autobus usati da pendolari e studenti fermi al casello di Johr Bharu. Una protesta durante alcune ore, con conseguente ingorgo.
A partire da oggi il passaggio attraverso il casello costerà infatti 4,15 dollari, con un rincaro di cinque volte, deciso in risposata all’aumento della tassa di circolazione per le auto straniere, in vigore a Singapore dallo scorso primo luglio. Rincari che colpiscono i circa 310mila transfrontalieri che ogni ogni giorno si muovono tra i due Paesi.
COREA DEL NORD – Kenneth Bae "abbandonato" nel Regno eremita
“Dopo mesi di silenzio è devastante sentire che Kenneth si sente abbandonato”. A parlare è la sorella di Kenneth Bae, cittadino Usa di origine coreana, condannato a 15 anni di lavori forzati in Corea del Nord per atti ostili contro lo Stato. In un’intervista pubblicata dal Choson Sinbo, giornale filo Pyongyang pubblicato in Giappone, Bae aveva detto di sentirsi abbandonato dagli Usa.
La famiglia teme che l’uomo, fervente evangelista, sia usato come pedina politica nelle trattative tra Washington e Pyongyang. La famiglia teme inoltre per la sua salute. Durante la detenzione Bae ha infatti trascorso periodi in ospedale, costretto invece ora scontare la pena nei campi di lavoro
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