La Corte costituzionale sudcoreana ha decretato lo scioglimento del piccolo Partito progressista unito, accusato di simpatie per Pyongyang. Le autorità pakistane pronte al’appello contro la scarcerazione di Lakhvi, accusato di essere una delle menti degli attacchi di Mumbai del 2008. In Giappone una ricercatrice dell’Istituto Riken si dimette dopo la scoperta di falsificazioni nella sua ricerca sulle staminali.
COREA DEL SUD – Sinistra al bando
La Corte costituzionale sudcoreana ha decretato lo scioglimento del piccolo Partito progessista unito, accusato di connivenze e simpatie per la Corea del Nord. Si tratta del primo partito disciolto da quando la costituzione fu approvata nel 1948.
I giudici hanno deciso con 8 voti a favore contro uno.
I cinque parlamentari della sinistra sono inoltre decaduti. Né potrà nascere un nuovo partito sulle stesse basi. In primavera diversi esponenti del partito, compreso il parlamentare Lee Seok-ki, furono accusati di complotto per favorire Pyongyang e di fare parte di un’organizzazione clandestina.
PAKISTAN – Islamabad si muove contro la libertà per Lakhvi
Il Pakistan si muove per contestare la libertà su cauzione concessa Zakir-uh-rahman Lakhvi, numero 2 del gruppo terroristico pakistano Lashkar e Taiba e mente degli attentati a Mumbai nel 2008 che fece 165 morti.
La decisione dei giudici era arrivata quando erano trascorsi appena due giorni dall’assalto talebano in una scuola di Peshawar, nel quale sono state uccisi 141 tra studenti e insegnanti.
Al momento Lakhvi resterà sotto custodia. Le autorità pakistane hanno infatti emanato un ordine di custodia valido tre mesi. Il procuratore Mohammad Azhar Chaudhry si muove inoltre per presentare già lunedì appello contro la libertà su cauzione
GIAPPONE – Si dimette ricercatrice per falsi risultati sulle staminali
Una scienziata giapponese che aveva suscitato clamore per aver affermato di essere riuscita a ricreare cellule staminali velocemente e in modo economico si è dimessa dalla sua posizione di ricercatrice presso il prestigioso centro Riken.
Non è riuscita infatti a riprodurre i risultati su cui aveva fondato una sua precedente ricerca e che già l’aveva portata al centro dell’attenzione mediatica di tutto il mondo. In un articolo apparso su Nature, ritrattato lo scorso luglio, aveva spiegato di poter ottenere cellule embrionali sottoponendo cellule adulte a shock in acido per 30 minuti. L’istituto aveva quindi avviato un’inchiesta sulla ricercatrice che ha portato alla scoperta di falsificazioni dei risultati.
Haruko Obokata si è oggi scusata pubblicamente.
[Foto credit: telegraph.co.uk]