In Pakistan tornano in azione i droni statunitensi, con un bombardamento nella zona del Waziristan settentrionale. La giunta militare thailandese cerca di rasserenare gli animi trasmettendo la Coppa del Mondo di calcio in chiaro (andando incontro a multe per i diritti). Giappone e Cina sfiorano contatto tra jet nel Mar Cinese Settentrionale.
PAKISTAN – Riprendono i raid Usa
Gli Stati Uniti hanno ripreso il programma di attacchi con i droni nelle aree tribali del Waziristan settentrionale. Il bilancio dei raid è di almeno 16 morti tra sospetti militanti islamisti. La ripresa degli attacchi arriva quanto sono trascorsi pochi giorni dall’assalto talebano di domenica all’aeroporto di Karachi, nel quale 39 persone sono state uccise, compresi i 10 assalitori.
Lo scorso dicembre Washington aveva acconsentito a porre un freno agli attacchi per favorire i colloqui di pace tra il governo centrale e i talebani pakistani, che nelle scorse settimane hanno subito una scissione al loro interno.
Nell’attacco di domenica spicca inoltre la collaborazione di miliziani uzbeki, che hanno i loro nascondigli proprio nelle aree del Wazirisitan. Raid aerei erano stati già condotti pochi gironi fa dall’esercito pakistano nella regione di Khyber, nel nordovest del Paese.
Dai blog di China Files, il punto di qualche giorno fa con Beniamino Natale, corrispondente Ansa a Pechino ed esperto di Asia Meridionale.
THAILANDIA – Mondiali in chiaro con i militari
Per conquistare il cuore e le menti dei thailandesi, la giunta militare al potere usa anche il calcio. I militari permetteranno di trasmettere tutte le partite della coppa del mondo in chiaro, anche a costo di costringere la televisione di stato a pagare le penali alle televisioni satellitari che hanno acquistato i diritti. Risarcimenti stimati in 21 milioni di dollari.
La decisione fa parte della campagna per infondere fiducia e felicità nella popolazione, con la quale il governo punta a fiaccare le resistenze contro il golpe con cui nelle scorse settimane hanno preso il potere.
Intanto continua la repressione contro gli oppositori. In centinaia sono finiti agli arresti, rilasciati con ammonimenti su come dovranno comportarsi in futuro. Tra i volti più noti spicca quello di Sombat Boonngamanong, portato davanti a una corte militare e inquisito per incitamento al crimine per aver contestato i militari. Se condannato, spiega la Bbc, rischia fino a 14 anni di carcere.
GIAPPONE – Sfiorato scontro aereo, scambio di accuse con Pechino
Scambio di accuse reciproche tra Tokyo e Pechino, il giorno dopo che due jet Su-27 dell’aviazione cinese e un aereo da ricognizione giapponese si sono sfiorati in volo sopra il Mar Cinese Settentrionale.
Secondo il ministero della difesa giapponese, i due jet cinesi sarebbero arrivati a una distanza di 30 metri dal velivolo giapponese. L’azione dell’aereo delle forze di autodifesa, dicono da Tokyo, sarebbe avvenuta nel rispetto del diritto internazionale.
Di altro avviso è il ministero degli Esteri cinese che per bocca del portavoce Cheng Yonghua, accusa l’aereo giapponese di essersi avvicinato troppo a un terzo velivolo cinese. I due caccia si sarebbero poi diretti nella zona per verifica.
Poche settimane fa, sempre nello spazio aereo sovrastante le isole Senkaku/Diaoyu si era verificato un episodio simile. La tensione sul piccolo arcipelago non accenna a smorzarsi, mentre il primo ministro Abe ha in programma di rivedere la costituzione postbellica per dare più libertà d’azione militare alle forze di autodifesa.
[Foto credit: bbc.co.uk]