Un tribunale malesiano ha dato l’ok per l’inizio della produzione di terre rare nel Paese, nonostante le proteste della comunità locale. Il Giappone deve decidere se aderirà alla zona free trade più grande del mondo, mentre il presidente Raapaksa promette elezioni nelle zone di guerra civile tamil.
MALESIA – Via libera a produzione terre rare
Un tribunale malesiano ha dato il via libera ufficiale alla compagnia australiana Lysan, che potrà ora cominciare a produrre terre rare nel suo stabilimento in Malesia, pronto dal mese di maggio.
La produzione era stata bloccata dalle proteste della comunità locale, preoccupata per le scorie radioattive che comporta il processo di estrazione delle terre rare, materiale fondamentale per l’assemblaggio di telefonini, parti hardware dei computer e televisioni.
Nonostante l’esito positivo della sentenza, i manifestanti non si sono dati per vinti ed hanno intenzione di impugnare la decisione della corte. Le terre rare vengono estratte anche da rocce contenenti torio, un elemento radioattivo.
GIAPPONE – Bivio zona free trade
Un ministro del governo giapponese ha esortato oggi il Paese a prendere una posizione chiara sull’enorme zona di libero scambio nella regione prima delle prossime elezioni.
Si tratta della Trans-Pacific Partnership (TPP), la zona di libero scambio più grande del mondo che, fortemente voluta dagli Usa, riunirà i paesi dell’Asean, per un totale di 3,4 miliardi di persone.
L’adesione del Giappone alla TPP è osteggiata dalle associazioni di contadini locali, ma la decisione di aggiungersi alla lista, secondo la stampa giapponese, potrebbe arrivare già entro fine mese.
SRI LANKA – Elezioni negli ex territori di guerra
Il presidente Rajapaksa ha annunciato che il prossimo anno si terranno le elezioni locali nel nord-est del Paese, la zona abitata dalla minoranza tamil martoriata in passato dalla guerra civile.
Rajapaksa si è detto "fermamente impegnato a far tenere le elezioni provinciali, facilitando la rappresentazione democratica ed incoraggiando la pace e lo sviluppo", promettendo inoltre ingenti investimenti governativi in settori come l’educazione, la salute e le infrastrutture.
Lo Sri Lanka è stato criticato apertamente dalla comunità internazionale per aver fallito il processo democratico e la demilitarizzazione del nord-est, pur avendo promesso elezioni ed una maggiore autonomia per la regione.
[Foto credit: savemalaysia-stoplynas.blogspot.com]