L’ex presidente pakistano Musharraf rompe il silenzio che teneva da quando all’inzio dell’anno fu messo ai domiciliari. Agguato all’aeroporto di Manila contro il sindaco di Labangan e la sua famiglia. A Kyoto è stato ucciso il re dei ravioli. PAKISTAN – Musharraf parla ai giornalisti
L’ex generale e dittatore pakistano Pervez Musharraf ha rilasciato la prima intervista da quando all’inizio dell’anno fu posto ai domiciliari. L’ex presidente, libero con la condizionale ma su cui pesano due accuse di omicidio e una per tradimento, ha difeso i nove anni in cui fu al potere.
“Se Dio vuole non avrò problemi perché sono sicuro di non aver commesso errori. Ciò che ho fatto fu per il bene e il benessere del Pakistan e dei cittadini”, ha detto l’ex generale all’emittente privata ARY.
L’accusa di tradimento riguarda l’imposizione dello stato d’emergenza nel 2007. I casi di omicidio riguardano invece la morte della leader dell’opposizione Benazir Bhutto, vittima di un attentato, e quella di oltre 100 militanti uccisi durante l’assalto delle forze speciali alla Mosche Rossa di Islamabad nel 2007.
Musharraf, che la prossima settimana dovrà comparire in tribunale, ha parlato anche dei talebani definendoli parte del popolo pakistano, con cui si deve parlare, senza tuttavia implorare niente.
FILIPPINE – Ucciso il sindaco di Labangan
È di quattro morti il bilancio dell’agguato all’aeroporto di Manila contro il sindaco di Labangan, Ukol Talumpa. Il primo cittadino della città nel provincia di Zamboanga del Sur è stato ucciso assieme alla moglie, al figlio e a un venticinquenne. Altre quattro persone sono state ferite. Gli assalitori sono scappati i moto.
Le cause dell’agguato al politico e alla sua scorta sono ancora sconosciute. La polizia non esclude l’ipotesi di uno scontro tra opposte fazioni politiche. Lo scorso maggio il politico era uscito vincitore da una tornata elettorale molto contestata, ricorda al Jazeera. Già in passato Talumpa era scampato ad altri tentativi di omicidio: nel 2010 sopravvisse a un’imboscata, due anni dopo fu bersaglio del lancio di una granata.
L’omicidio nello scalo riporta alla mente quello di Ninoy Aquino, padre dell’attuale presidente Benigno Aquino, ucciso proprio lì nel 1983 di ritorno dall’esilio auto-imposto durante il regime di Marcos.
GIAPPONE – ucciso il re dei ravioli
Un regolamento di conti, un omicidio di yakuza. O almeno così sembrerebbe dalle prime ricostruzioni. Takayuki Ohigashi è stato trovato morto fuori dai quartieri generali della sua azienda Gyoza no osho, il re dei ravioli, una holding che possiede 650 ristoranti in tutto il paese.
In Giappone gli omicidi di stampo mafioso sono rari. I clan di yakuza cercano piuttosto di agire nell’ombra- in particolare nel traffico di droga e di esseri umani e nel riciclaggio- evitando di suscitare troppo clamore. Inoltre la vittima, dicono i suoi collaboratori, Non era il tipo che potesse farsi nemici in ambienti mafiosi. Eppure i bossoli ritrovati vicino al suo corpo parlano chiaro.
[Foto credit: metro.us]