Human Rights Watch richiama la Cina ai suoi doveri verso i profughi Kachin riparati nello Yunnan. Seul blocca le importazioni di greggio dall’Iran e in Kashmir l’incendio di un tempio sufi è la scintilla degli scontri tra polizia e cittadini.
BIRMANIA – Pechino non rimandi indietro i Kachin
La Cina deve dare assistenza ai rifugiati Kachin riparati nella provincia dello Yunnan in fuga dal conflitto tra la minoranza etnica e l’esercito birmano. È quanto chiede Human Rights Watch che esorta Pechino ad autorizzare l’accesso nei campi di accoglienza all’Onu e alle organizzazioni umanitarie.
“Il governo cinese ha generalmente tollerato i Kachin. Ora deve tuttavia rispettare i propri obblighi internazionali assicurandosi che i rifugiati non siano rimpatriati e che i loro bisogni siano soddisfatti”, ha detto Sophie Richardson di Hrw China, “La Cina non ha diritto di rimandarli indietro o lasciarli senza cibo e rifugio”. Hrw ha documentato almeno due casi in cui circa 300 rifugiati sono stati costretti a rimpatriare e tornare nelle zone di conflitto, intensificatosi a metà del 2011 dopo 17 anni di tregua.
Il ministro degli Esteri di Pechino ha respinto le accuse. Cina e Birmania vantano relazioni politiche ed economiche decennali. Tuttavia Pechino guarda con apprensione l’instabile confine meridionale. La stampa cinese ha denunciato in questi giorni la diffusione della coltivazione di papavero da oppio nel nord della Birmania, la cui produzione si riversa poi nella Repubblica popolare.
COREA DEL SUD – Niente più petrolio iraniano
Dal primo luglio il governo di Seul sospenderà l’importazione del petrolio iraniano in concomitanza con l’entrata in vigore delle sanzioni dell’Unione europea contro Teheran che vietano di assicurare le petroliere che trasportano il greggio della Repubblica islamica.
Ue e Stati Uniti fanno pressioni su Teheran affinché blocchi quello che ritengono un programma nucleare a scopi militari. Seul che dipende da Washington per la sicurezza dovrà ora cercare fonti alternative di approvvigionamento per rimpiazzare il Paese che nel 2011 ha fornito il 9,4 per cento del fabbisogno sudcoreano.
Nonostante le sanzioni e il monopolio di fatto del Vecchio Continente sulle compagnie di assicurazione che si occupano di petroliere, Giappone, Cina e India continueranno invece a rifornirsi dalla Repubblica islamica. Tokyo darà lei stessa garanzie per i cargo iraniani. Mentre Nuova Delhi ha autorizzato le proprie raffinerie a importare il greggio di Teheran che a sua volta provvederà alle assicurazioni. Lo stesso sarà garantito a Pechino.
INDIA – Scontri per l’incendio al tempio sufi
È degenerata in scontri tra polizia e manifestanti la protesta contro quello che è stato considerato un intervento troppo lento per spegnere le fiamme che hanno devastato un antico tempio sufi nel Kashimir indiano.
Il bilancio delle vittime è di almeno 20 feriti tra manifestanti e poliziotti, mentre si indaga ancora sulle cause dell’incendio che ha distrutto il luogo di culto che ospitava le reliquie di Sheikh abdul Qadir, fondatore della setta sufista Al Qadria. La protesta si inserisce nella decennale lotta per l’autonomia portata avanti dallo stato a maggioranza musulmana.
“Non crediamo alle inchieste del governo. Usano queste tattiche per fomentare la rabbia popolare”, ha detto, citato dall’Associate Press, il leader separatista Mirwaiz Umar Farooq, che chiede perché i vigili del fuoco siano arrivati impreparati a gestire un incendio di quelle dimensioni.
[Foto credit: kaa.org.au]