Quando mancano pochi mesi al voto in Pakistan, l’ex presidente Musharraf dice di essere pronto a tornare dall’esilio di Dubai. In Malaysia sono almeno 14 i morti negli scontri tra polizia e sostenitori del sultananto di Sulu. E in Giappone arrivano le condanne per i due marine Usa accusati di stupro. PAKISTAN – Musharraf pronto a tornare
L’ex presidente pakistano Pervez Musharraf ha intenzione di tornare in patria mentre il Paese si prepara al voto in primavera.
L’ex generale e capo di Stato, salito al potere nel 1999 con un golpe, ha annunciato la sua decisione dall’esilio di Dubai fissando il suo rientro per la settimana successiva all’entrata in carica del governo ad interim che dovrà traghettare il Pakistan verso le elezioni, da tenersi presumibilmente entro maggio. Un appuntamento storico. Il governo del presidente Asif Ali Zardari, in carica dal 2008, è il primo ad arrivare alla scadenza naturale del proprio mandato.
Già lo scorso anno Musharraf annunciò il suo rientro in Pakistan poi rinviato per la minaccia del governo di arrestarlo e processarlo per alto tradimento. L’ex presidente ha detto di voler contribuire a sanare la difficile situazione economica del Paese.
MALAYSIA – Morti per il sultano
È di almeno 14 morti il bilancio dello scontro a fuoco tra la polizia malaysiana e i sostenitori di un sultano filippino che da due settimane hanno occupato un villaggio nella provincia malaysiana di Sabah, rivendicandola come parte dell’antico sultanato di Sulu.
Pressioni per la fine dell’occupazione sono arrivate sia dal governo di Kuala Lumpur sia da Manila. Il leader del gruppo, Agbimuddin Kiram, ha accusato gli agenti, due dei quali morti nello scontro, di aver circondato il villaggio e aperto il fuoco. Il premier malaysiano Najib Razak ha dato pieni poteri alle forze di sicurezza per risolvere lo stallo, riporta l’agenzia Bernama.
Il gruppo di occupanti è fedele all‘autoproclamato sultano di Sulu, il 73enne Jamalul Kirma III, che si ritiene discendente del regno che un tempo, prima di essere dichiarato protettorato dai britannici nell’Ottocento, comprendeva diverse isole nelle Filippine meridionali e il Borneo.
GIAPPONE – Marine Usa condannati per stupro
Sono stati condannati rispettivamente a 10 e 9 anni di carcere i due marine statunitensi che lo scorso ottobre violentarono una ragazza giapponese a Okinawa scatenando l’ira della popolazione locale.
Il crimine di Christopher Browning, per cui l’accusa aveva chiesto 12 anni, e Skyler Dozierwalker aveva contribuito a far crescere il risentimento verso gli statunitensi già sotto accusa per la presenza militare sull’isola.
La memoria torna al 1995 e allo stupro di una dodicenne compiuto da tre militari a stelle e strisce. Tra la popolazione aumenta la rabbia per il comportamento delle truppe Usa e per l’impressione di essere considerati cittadini di serie B dal governo centrale.
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