Oggi in Asia – Medici senza frontiere di nuovo a Rakhine

In by Gabriele Battaglia

Il governo birmano apre nuovamente a Medici senza frontiere che ora potrà riprendere le attività nello stato di Rakhine. Seul decide per un pacchetto di stimoli all’economia nazionale da 40 miliardi di dollari. Carcere per Eric Ding, un altro imprenditore singaporeano coinvolto nello scandalo calcioscommesse.MYANMAR – Medici senza frontiere può ritornare

Il governo birmano apre nuovamente a Medici senza frontiere, invitando l’organizzazione a riprendere le attività nello Stato occidentale di Rakhine da quale gli operatori erano stati espulsi cinque mesi fa.

La richiesta è arrivata dal ministero della Sanità. Lo Stato è teatro di violenze e persecuzioni verso la comunità rohingya, musulmani di origine bangladeshi considerati immigrati illegali e cui è negata la cittadinanza.

L’organizzazione era stata bersaglio di proteste proprio perché accusata di favorire la comunità rohingya nell’accesso alle cure. Dopo l’ondata di violenze iniziata a metà del 2012 che ha fatto almeno 200 morti, gli sfollati nei campi di accoglienza sono circa 140mila.

COREA DEL SUD – Pacchetto di stimoli all’economia

Il governo sudcoreano ha annunciato oggi un pacchetto di stimolo all’economia da 40 miliardi di dollari. Seul ha spiegato che semplificherà le regole per i mutui e garantirà incentivi fiscali per gli imprenditori che useranno i fondi per stipendi e dividenti. Al momento il ministero delle finanze si attende una crescita per quest’anno attorno al 3,7% contro il 4,1% di dicembre.

Per il prossimo anno ci si attende invece una progressione del 4%. Il calo delle stime è attribuibile, secondo il governo, al naufragio ad aprile del traghetto Sewol, in effetto combinato con il rallentamento delle ripresa globale che ha influito sulle esportazioni sudcoreane.

SINGAPORE – In carcere un altro businessman scommettitore

Eric Ding, 32enne imprenditore singaporeano, è stato condannato a tre anni di carcere per corruzione. Ding è stato trovato colpevole di aver pagato mazzette a tre arbitri libanesi, anche loro in carcere dall’anno scorso, e di aver comprato il risultato di una partita della Confederazione calcistica asiatica giocatasi lo scorso anno a Singapore.

A incastrare Ding i suoi acquisti a cinque zeri, frutto del business delle combine calcistiche: una Aston Martin V8, una Porsche 911 e un attico in un quartiere altolocato della città-stato.

Ding è stato scagionato dall’accusa di essere parte del network globale, che faceva capo a Dan Tan, oggi in carcere, e che avrebbe “truccato” oltre 680 partite di calcio in tutto il mondo.

[Foto credit: msf.org]