Malala Yousafzai ha tenuto un discorso all’Onu nel giorno a lei dedicato pensando a quei milioni di bambine che nel mondo non hanno accesso all’istruzione. L’oppositore cambogiano Sam Rainsy è stato graziato dal re. In Indonesia c’è stata un’evasione di massa da un carcere a Sumatra. PAKISTAN – Il discorso di Malala all’Onu
Nel giorno del suo 16esimo compleanno Malala Yousafzai ha tenuto un discorso alle Nazioni Unite a sostegno della campagna per garantire l’istruzione ai 57 milioni di bambini e bambine di tutto il mondo, che sono a oggi privati di questo diritto.
A ottobre dell’anno scorso sopravvisse a un tentativo di omicidio per mano dei talebani in Pakistan. Un gruppo armato bloccò lo scuolabus su cui viaggiava assieme ad altre compagne e sparò contro la ragazza, colpevole agli occhi dei miliziani di aver raccontato su un blog della Bbc la vita sotto il potere talebano nella valle di Swat tra il 2007 e il 2009. Trasferita nel Regno Unito per essere curata alle ferite alla testa, vive oggi a Birmingham.
"Gli estremisti hanno paura di penne e libri", ha detto Malala spiegando che l’attacco non ha cambiato la sua vita eccetto che ora non ha più paura. "Lasciateci prendere libri e penne, sono le armi più potenti".
Malala Yousafzai presenterà al segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, una petizione con in calce tre milioni di firme per chiedere l’istruzione per tutti.
CAMBOGIA – Sam Rainsy graziato dal re
Sam Rainsy, oppositore del governo di Phnom Penh in esilio, è pronto a tornare in Cambogia per le elezioni. "Una piccola vittoria" per l’uomo, condannato nel 2010 a 10 anni di carcere per falsificato documenti ufficiali mentre già si trovava in esilio volontario in Francia.
Oggi Rainsy ha ricevuto il perdono reale dal sovrano Norodom Sihamoni. Proprio a lui il leader dell’opposizione si era rivolto il mese scorso chiedendo il permesso di ritornare nel suo Paese per le elezioni. Fondamentale, riporta la Bbc, è stata l’intercessione del primo ministro Hun Sen, al governo, con diverse coalizioni, da circa 28 anni.
Il quotidiano Cambodia Herald, intervistando un rappresentante del Comitato nazionale per le elezioni, scrive che comunque Rainsy potrà partecipare alle attività politiche, ma non potrà correre come candidato alle elezioni. Sulla questione sono intervenuti anche gli Stati Uniti facendo pressioni su Phnom Penh per permettere il ritorno dell’uomo "senza paura per la sua sicurezza personale o di essere arrestato".
INDONESIA – La grande fuga
Cinque persone sono morte la notte scorsa negli scontri tra un centinaio di evasi e forze dell’ordine nel carcere di Tanjiung Gusta in una zona settentrionale dell’isola di Sumatra. Circa 55 fuggitivi sono stati ricatturati, ma rimane ancora incertezza sul totale degli evasi.
In quella che i media locali hanno definito "una rivolta", un’intera ala della struttura è stata data alle fiamme. La rivolta dei detenuti, riporta il quotidiano indonesiano Jakarta Post, sarebbe scoppiata a causa della carenza di acqua ed elettricità nel penitenziario in cui secondo le autorità carcerarie sarebbero rinchiusi anche 12 "terroristi".
Non sarebbe stata solo questa la causa. La struttura di Tanjiung Gusta costruita per ospitare un migliaio di detenuti, in realtà ne ospitava oltre il doppio. L’episodio sarebbe quindi legato a doppio filo al problema del sovrappopolamento delle carceri indonesiane. Come ha sottolineato l’International Centre for Prison Studies, nel 2012 il sistema carcerario indonesiano era del 150 per cento oltre la propria capacità e sottofinanziato.
[Foto credit: straitstimes.com]