Le ricerche del volo QZ8501 di AirAsia precipitato nel Mar di Giava il 28 dicembre scorso, hanno localizzato la fusoliera e un’ala del velivolo. In Corea del Sud, via libera all’arresto di Hwang Sun, accusata di attività di propaganda filo-nordcoreana. INDONESIA – Localizzata la fusoliera del QZ8501
La fusoliera dell’areo AirAsia precipatato a fine dicembre 2014 è stato localizzato nel Mar di Giava. Il ministro della Difesa Ng Eng Hen ha postato delle immagini del ritrovamento su Facebook e ha confermato che le scritte impresse sul relitto apparterrebbero al volo QZ8501. Nelle immagini sarebbero chiaramente visibili un frammento di fusoliera e un’ala.
L’aereo ha perso contatto con i radar il 28 dicembre scorso mentre volava da Surabaya a Singapore. Decine di corpi sono stati recuperati durante le ricerche. Si crede, tuttavia, che la maggior parte dei corpi delle vittime si trovi ancora all’interno della fusoliera.
Nel frattempo è stata recuperata la seconda scatola nera che contiene le registrazioni audio della cabina di pilotaggio.
COREA DEL SUD – Accolta la richiesta d’arresto per una militante accusata di propaganda filo-Pyongyang
Il tribunale distrettuale centrale di Seul ha accolto la richiesta d’arresto per la 41enne Hwang Sun accusata per propaganda filo-nordcoreana.
La donna, miliante di un partito di sinistra, aveva organizzato una serie di incontri assieme a Shin Eun-mi, la cittadina statunitense recentemente espulsa per violazione della legge sulla sicurezza nazionale, in vigore dal 1948, che punisce attività filo-comuniste e considerate di sostegno al regime di Pyongyang.
Le due Coree sono ancora formalmente in stato di Guerra dopo l’armistizio che segnò la fine del conflitto negli anni Cinquanta del secolo scorso. A dicembre la corte suprema aveva ordinato lo scioglimento del Partito progressista unificato, la forza più a sinistra dell’arco parlamentare sudcoreano.
I critici accusano la presidenza conservatrice di Park Geun-hye di sfruttare la legge sulla sicurezza nazionale per attaccare le voci dell’opposizione e contrarie alle politiche governative. denunciando le ripercussioni sulla libertà d’espressione.
SUDEST ASIATICO – Minimo di casi di pirateria in otto anni
Il numero dei casi di pirateria ha toccato il minimo da otto anni, ma i sequestri andati a buon fine sono comunque cresciuti nei mari del Sudest asiatico. A stilare la mappa delle incursioni dei pirati è stato l’International Marittime Bureau. Nel 2014 gli attacchi sono stati 245, in calo rispetto ai 264 dell’anno precedente e quasi la metà dei 445 del 2010.
Tuttavia le acque tra Indonesia, Singapore e Malaysia continuano a essere punti caldi. Dei 21 sequestri di navi avvenuti l’anno scorso, 16 sono stati nei mari del sudest asiatico. L’anno prima furono 12.
Mentre gli incidenti legati alla pirateria sono stati 142, in gran parte nella acque indonesiane. Numeri che sono un monito per i commerci globali, di cui un terzo passa per il Mar cinese meridionale e per lo stretto di Malacca.