Domenica i Paesi del Sudest asiatico adotteranno una Dichiarazione per la tutela dei diritti umani. Sull’argomento gli Stati Uniti sono critici con la Cambogia e in Pakistan per il timore di attentati è stata bloccata la rete mobile.
ASEAN – Verso una Dichiarazione per la tutela dei diritti umani
I Paesi dell’Asean adotteranno domenica un dichiarazione per la tutela dei diritti umani con l’impegno di contrastare il ricorso alla tortura e gli arresti arbitrari. Il documento sarà formalmente adottato durante il summit annuale del gruppo, ospite quest’anno della presidenza Cambogiana..
Fondata nel 1967 in chiave anti-comunista l’organizzazione che punta a un maggior grado di integrazione tra gli Stati membri ha adottato nel 2007 un carta che sottolinea la necessità di rispettare i diritti umani, fermo restando tuttavia il principio di non interferenza nelle questioni interne degli Stati sovrani. Due anni dopo fu formata una commissione per promuovere il tema dei diritti umani cui tuttavia non furono dati poteri per indagare su eventuali abusi.
Sessanta organizzazioni internazionali per la tutela dei diritti umani hanno esortato l’Asean a posticipare l’adozione del documento, per emendare le parti che in nome della “sicurezza nazionale” e della “morale pubblica”, limitano i diritti dei cittadini.
PAKISTAN – Bloccata la rete mobile
Il Pakistan ha sospeso il servizio di telefonia mobile nelle maggiori città nel timore di attacchi terroristici nel giorno d’inizo della festività islamica del Muharram.
La rete è stata bloccato a Karachi e Quetta, città teatro di violenze settarie tra la maggioranza sunnita e la minoranza sciita. La polizia ha spiegato all’agenzia France Presse di aver ricevuto informazioni circa il rischio di un attacco a Karachi.
CAMBOGIA – Usa preoccupati per i diritti umani
Gli Stati Uniti sono preoccupati per la direzione intrapresa dal premier cambogiano Hun Sen verso la tutela dei diritti umani. L’ammonimento è arrivato quando mancano due giorni alla visita del presidente Barack Obama a Phnom Penh.
Le organizzazione per la tutela dei diritti umani puntano il dito contro Hun Sen per la repressione dei dissidenti e delle proteste, molte delle quali legate alla proprietà della terra.
Il mese scorso senatori e deputati Usa avevano esortato Obama a far pressioni al riguardo sul capo del governo cambogiano.
[Foto credit:womenscaucusonasean.wordpress.com ]