Un devastante terremoto di magnitudo 7,2 ha colpito due isole centrali dell’arcipelago filippino. Il Giappone ha approvato la vendita di componenti di motori per la marina inglese prodotti dalla Kawasaki. Il ministero della Difesa sudcoreano apre un’inchiesta su un’unità per la sicurezza informatica che avrebbe orientato le ultime elezioni. FILIPPINE – Terremoto 7,2, morte 85 persone
Un potente terremoto di magnitudo 7,2 ha colpito oggi le isole di Bohol e Cebu, nelle Filippine centrali. Il bilancio, ancora provvisorio è di 85 vittime.
Il maggior numero di vittime – 69 – è stato registrato nell’isola di Bohol, vero epicentro del sisma.
Notizia di altre quindici vittime arriva da Cebu, seconda città più importante delle Filippine e crocevia dei turisti che si dirigono nelle spiagge più belle del Paese-arcipelago. Le autorità locali hanno dichiarato lo stato di emergenza mentre popolazione e soccorritori devono fare fronte a blackout e vie di comunicazioni interrotte
Secondo quanto riportano le agenzie di stampa molti edifici storici sono stati gravemente danneggiati mentre alcuni sono crollati, lasciando diverse persone intrappolate sotto le macerie.
GIAPPONE – la Kawasaki fornirà componenti di motore alla marina inglese
Il governo giapponese ha deciso di consentire alla Kawasaki Heavy Industries di vendere componenti di motori per la marina britannica.
Secondo quanto riportano il Nikkei shimbun e l’agenzia di stampa Kyodo, la Kawasaki Heavy Industries fornirà i componenti a Rolls Royce con cui ha un accordo di collaborazione tecnologica. Il governo giapponese ha avvallato la decisione dell’azienda, sostenendo che non viola l’embargo autoimposto sulle esportazioni di armi in vigore da circa mezzo secolo.
Il primo ministro Shinzo Abe ha promesso poi una revisione delle politiche governative sull’esportazione di armi e tecnologie belliche. Le attuali restrizioni infatti, sostengono dal governo di Tokyo, non favoriscono la competitività delle aziende giapponesi sul mercato internazionale e fanno lievitare i costi di approvvigionamento.
Il Giappone decise di sospendere le esportazioni di armi verso i paesi comunisti nel 1967 e poi estese l’embargo a tutti gli altri paesi 9 anni dopo. A dicembre 2011, il governo Noda aveva già proposto l’abrogazione della misura.
COREA DEL SUD – Inchiesta sull’Unità per la guerra digitale
Il ministro della Difesa sudcoreano ha deciso di aprire un’inchiesta sulle accuse contro l’Unità per la guerra digitale di aver tentato di orientare la campagna elettorale dello scorso dicembre a favore dei conservatori al governo. Il corpo nacque fu istituito nel 2010 contro le minacce nordcoreane nel campo informatico. Secondo quanto riferito dal quotidiano Hankyoreh soldati e almeno tre membri del personale hanno pubblicato circa 300 messaggi contro l’opposizione di centro-sinistra e il candidato Moon Jae-in.
Le rivelazioni si aggiungono alle accuse contro l’agenzia nazionale per la sicurezza di aver condotto prima del voto una campagna diffamatoria contro l’opposizione per favorire la candidata del partito di governo, Park Geun-hye, uscita vincitrice dalle urne.
Per la prima volta il nome di un unità i cui dettagli sono coperti da segreto è stato fatto pubblicamente. Per il ministro della Difesa, Kim Kwan-jin, il cyber warfare command, opera solamente contro obiettivi nordcoreani che a loro vota contano su un’unità simile, la 121, di cui farebbero parte oltre 3.000 esperti informatici.
[Foto credits: Afp]