Respinta la richiesta pakistana di riaprire in Svizzera il processo per riciclaggio contro il presidente Zardari. La Bbc pensa a un servizio in coreano e in Indonesia parte il ricorso della 56enne britannica condannata a morte per traffico di droga.
PAKISTAN – No svizzero al processo contro Zardari
La Svizzera ha respinto la richiesta pakistana di riaprire il processo per fondi neri a carico del presidente Asif Ali Zardari.
La richiesta era arrivata a ottobre su pressione della Corte suprema di Islamabad che nei mesi scorsi ha aperto uno scontro politico sul caso, culminato con la destituzione lo scorso luglio dell’allora primo ministro Yousaf Raza Gillani, condannato per oltraggio per essersi rifiutato di fare pressioni sugli svizzeri affinché riaprissero il fascicolo congelato perché con l’elezione a capo di Stato nel 2008, Zardari gode di immunità diplomatica.
La Corte Suprema aveva chiesto di ripristinare i vecchi procedimenti per corruzione contro il presidente per effetto della revoca di un’amnistia concessa nel 2007 dal suo predecessore, il generale Pervez Musharraf.
Zardari, vedovo dell’ex premier Benazir Bhutto, è accusato di aver riciclato nelle banche elvetiche tangenti per 12 milioni di dollari.
COREA – LA Bbc punta sulla penisola
Il parlamento britannico discute dell’ipotesi aprire un servizio in coreano alla Bbc per trasmettere sia a Nord sia a Sud del 38esimo parallelo.
L’iniziativa vorrebbe replicare il successo del servizio in birmano dell’emittente britannica e compensare quella che è considerata la scarsa influenza sulla penisola. “Più informazione c’è meglio è" ha spiegato Chris Green, direttore per gli affari internazionali del Daily NK citato da NK News.
La Bbc trasmette già in 25 lingue, nonostante ristrutturazioni che potrebbero tagliare alcuni servizi, ma fino a oggi non era stato presa in considerazione un’edizione in coreano.
INDONESIA – Appello per la britannica condannata a morte
Lindsay Sandiford ha presentato appello contro la sentenza di condanna a morte per traffico di droga inflittale il mese scorso in Indonesia
La cittadina britannica, 56 anni, fu fermata a Bali a maggio dell’anno scorso con 4,8 chili di cocaina nella valigia. La donna ha sempre dichiarato di essere stata costretta con le minacce e di aver portato la droga per difendere i propri figli.
Secondo i dati dell’Australia’s Lowy Institute for International Policy la maggior parte dei 40 detenuti stranieri nel braccio della morte in Indonesia è stata condannata per reati legati alla droga. Dal 1998 sono stati cinque i cittadini stranieri giustiziati, tutti per questo genere di reato.
[Foto credit: dawn.com]