Oggi in Asia – La data del ritorno di Musharraf

In by Simone

Sulla politica pakistana incombe il ritorno dall’esilio dell’ex presidente Musharraf. Ora c’è la data: il 24 marzo. A Tokyo Giappone e Asean discutono di difesa e delle dispute territoriali con la Cina. E in Cambogia si protesta contro gli sgomberi forzati.PAKISTAN – Musharraf sta tornando

C’è una data precisa per il ritorno in Pakistan di Pervez Musharraf. L’ex generale e presidente, ora in esilio volontario a Dubai, tornerà a Karachi il prossimo 24 marzo. Giusto in tempo per partecipare alle elezioni legislative del prossima maggio, ricorda la Reuters.

Salito al potere con un colpo di Stato nel 1999, riparò negli Emirati Arabi nel 2009, un anno dopo l’insediamento del nuovo governo che ora lo vuole indagare per tradimento per non aver garantito la sicurezza di Benazir Buttho, ex primo ministro, e moglie del presidente uscente Asif Ali Zardari, assassinata nel 2007.

Musharraf avrebbe voluto tornare in Pakistan già a gennaio di un anno fa, ma il clima di instabilità politica nel Paese e le minacce di arresto lo fecero desistere. Il prossimo 16 marzo il governo Zardari sarà il primo esecutivo eletto a giungere alla scadenza naturale del proprio mandato. Musharraf ha scelto il periodo di transizione sino al voto per ripresentarsi sulla scena politica. Proprio nel mezzo della campagna elettorale.

GIAPPONE – Tokyo cerca alleanze anticinesi

Il Giappone è intenzionato a stringere rapporti più stretti nel settore delle difesa con gli Stati del Sudest asiatico, in una sorta di raccolta delle forze per gestire le dispute territoriali e le tensioni che oppongono i Paesi della regione alla Cina.

L’occasione è stato l’incontro di due giorni a Tokyo tra il viceministro della Difesa nipponico e i suoi omologhi dell’Asean. La riunione è il primo incontro ad alto livello sulla difesa  dall’entrata in carica del governo conservatore di Abe Shinzo, rieletto lo scorso dicembre.

La regione pacifica dell’Asia è al centro di diverse questioni di sicurezza, comprese le dispute territoriali nel Mar cinese orientale”, ha detto il rappresentate del governo giapponese, Eto Akinori.

Sia il Giappone per le Senakaku Diaoyu sia Vietnam, Filippine, Malaysia e Brunei hanno contenziosi aperti con Pechino per la sovranità su tratti di mare e isolotti per lo più disabitati, posti tuttavia in posizione strategica per il controllo delle rotte e i cui fondali sono ricchi di materie prime.

Sulla scia delle tensioni con la Cina, il Giappone potrebbe dare unità di pattugliamento a Manila. Un accordo che potrebbe essere siglato già all’inizio del prossimo anno.

CAMBOGIA – Protesta contro gli sgomberi

La polizia cambogiana ha sfollato e represso con la forza una manifestazione che puntava a raggiungere l’abitazione del primo ministro Hun Sen.

I manifestanti, circa un centinaio, protestavano contro gli sgomberi forzati che li hanno costretti ad abbandonare le proprie case e volevano presentare un petizione al premier. Nell’anno delle elezioni il problema della proprietà dei terreni è ancora un nodo irrisolto della politica cambogiana.

[Foto credit: annualreport.stanford.edu]