In Pakistan il capo dell’esercito ha annunciato lascierà il suo incarico per fine novembre, smentendo le voci di un’estensione del suo incarico per volere del premier Nawaz Sharif. I funerali di stato per il generale Giap. Attivisti giapponesi condannati a pagare un risarcimento a una scuola coreana per discriminazione razziale. PAKISTAN – Kayani si ritira
Ashfaq Kayani ha annunciato l’intenzione di lasciare a fine novembre, quando scadrà il suo secondo mandato a capo dell’esercito pakistano, la forza più importante del paese. Nei mesi scorsi fu ventilata l’ipotesi che il primo ministro Nawaz Sharif, tornato al governo lo scorso maggio nel primo trasferimento di poteri tra due esecutivi per vie elettorali e senza l’intervento dei militari, potesse estendere ulteriormente il mandato di Kayani come già avvenne nel 2010.
Il Pakistan è teatro di attacchi della guerriglia islamista, di tensioni con l’India e dal prossimo anno si troverà davanti alle incertezze sulla stabilità del vicino Afghanistan una volta completato il ritiro delle truppe combattenti internazionali.
Nominato a capo dell’esercito nel 2007 durante gli anni del governo militare di Pervez Musharraf, Kayani è considerato un leader abile capace di riscuotere popolarità in Pakistan e nelle cancellerie mondiali.
Dopo l’annuncio del generale l’attenzione si concentra sul modo in cui Sharif riuscirà a bilanciare il ruolo che nel paese dovranno avere il potere del governo e quello dei militari, in passato entrati di persona nelle vicende politiche pakistane, proponendosi come l’istituzione più forte nel paese dei puri.
Sharif, scrive il Washington Post, sceglierà il successore da una lista di tre nomi presentata dallo stesso Kayani, probabilmente in base all’anzianità di servizio tra generali a tre stelle.
VIETNAM– funerali di stato per il generale Giap
Vo Nguyen Giap, morto venerdì scorso all’età di 102 anni, riceverà i funerali di stato. Lo scrive oggi il quotidiano online vietnamita Than Nien. Già da oggi però migliaia di persone si sono recate a rendere omaggio all’eroe dell’indipendenza nazionale nella sua casa di Hanoi.
Da venerdì pomeriggio, scrive il portale d’informazione, inizierà una veglia funebre di due giorni. Alla cerimonia ufficiale, a cui parteciperanno il segretario generale del partito comunista vietnamita e presidente della Repubblica Truong Tan Sang e il primo ministro Dung, si terrà ad Hanoi e sarà trasmessa in diretta dalla televisione vietnamita e dalla radio ufficiale Voice of Vietnam.
Giap sarà poi sepolto, su volontà sua e della sua famiglia nella provincia natale di Quang Binh.
È una sorta di pacificazione tra le autorità e il vecchio generale che negli ultimi tempi aveva dichiaratamente denunciato i pericoli ambientali dello sviluppo del suo paese. In particolare aveva scritto diverse lettere aperte al governo di Hanoi per fermare i piani di sfruttamento delle miniere di bauxite negli Altipiani centrali, una zona delicata per la presenza di minoranze etniche e sottoposta al severo controllo delle autorità vietnamite.
GIAPPONE – Storica sentenza contro la discriminazione
Il tribunale di Kyoto a condannato un gruppo di militanti anticoreani a pagare 12 milioni di yen, circa 153mila dollari, in risarcimenti a una scuola coreana della città bersaglio di insulti durante una manifestazione.
La sentenza, storica secondo le associazioni per la tutela dei diritti umani, è la prima sanzione contro insulti che di fatto rappresentano esempi di discriminazione razziale e potrebbe rappresentare un primo passo affinché i “discorsi d’odio” non siano più tutelati come libertà di opinione e di parola.
Secondo i giudici, gli striscioni e gli slogan durante la manifestazione attorno alla scuola costituirono un esempio di discriminazione razziale secondo quanto stabilito dalla convenzione Onu, che Tokyo ha ratificato.
[Foto credits: pentagonpost.com]