Il governo di Manila ha avviato il ritiro delle proprie truppe di pace dalle alture del Golan, dov’erano impegnati oltre 340 soldati. Il governo giapponese ha annunciato che riprenderà la caccia alla balena l’anno prossimo. Ucciso a Karachi un professore accusato di apostasia. FILIPPINE – Il ritorno dei soldati
Le Filippine hanno iniziato il ritiro dei propri peacekeeper dal Golan. Almeno 244 soldati su un totale di 344 sono ritornati oggi a Manila.
“Le truppe sono state rimpatriate per il deterioramento della situazione della sicurezza”, ha spiegato all’agenzia France Presse un portavoce dei militari. La minaccia arriva in particolare dalle frange legate allo jihadismo attive in Siria e che nelle scorse settimane aveva catturato 45 peacekeeper delle Fiji.
Le Nazioni Unite avevano deciso il ritiro di centinaia di peacekeeper nella parte siriana dell’area occupata dagli israeliani per l’avanzata dei combattenti. La decisione filippina era comunque già stata presa in precedenza, con la scelta di non rinnovare la missione che doveva finire il mese prossimo.
GIAPPONE – Anno nuovo, caccia alla balena nuova
Il governo giapponese ha fatto sapere che avvierà un nuovo programma di caccia alla balena nell’Antartico il prossimo anno. Proprio ieri era arrivato il parere negativo sulle operazioni delle baleniere nipponiche da parte della Commissione internazionale sulla caccia alle balene.
A stretto giro, il capo segretario di gabinetto, Yoshihide Suga, aveva definito la decisione “deplorevole”. Il Giappone continua infatti a sostenere che lo scopo della caccia è “scientifico” anche se la carne di balena continua a essere venduta nel Paese del Sol Levante.
PAKISTAN – Ucciso un professore di idee liberali
Un professore pakistano di studi islamici di idee liberali è stato ucciso da sicari a Karachi. Mohammad Shakil Auj, 54 anni, è stato raggiunto dagli assassini mentre si recavava in macchina a una conferenza al centro culturale iraniano.
Lo studioso era conosciuto per le sue posizioni poco ortodosse e recentemente era al centro di una battaglia legale contro alcuni messaggi che lo accusavano di apostasia. Accuse che, per sua stessa ammissione, potevano costargli la vita.
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