Oggi in Asia – Giappone abbandona il nucleare?

In by Simone

Indiscrezioni dal governo dicono che Tokyo rinuncerà al nucleare entro il 2030. La famiglia della bambina pakistana accusata di blasfemia riceve minacce di morte, mentre in India il vignettista satirico fermato per sedizione è tornato in libertà, tra le polemiche sulla scarsa libertà d’espressione nel Paese.
GIAPPONE – Stop al nucleare entro il 2030

Una fonte interna al governo, dietro anonimato, ha confidato al quotidiano Mainichi Shimbun che l’amministrazione Noda ha intenzione di abbandonare definitivamente l’energia nucleare entro il 2030.

Secondo il quotidiano sarebbe previsto un meeting di gabinetto questo weekend, dove i ministri discuteranno gli ultimi dettagli di un piano che per il Giappone avrà una portata storica, annunciando formalmente il nuovo piano energetico giapponese.

Il Paese, attraversato recentemente da numerose manifestazioni antinucleari, andrebbe così ad aggiungersi alla Germania che, unica tra le potenze economiche nucleari, poco dopo Fukushima ha varato un programma per rinunciare all’energia nucleare entro il 2020.


PAKISTAN – Minacce di morte alla famiglia di Rimsha 

La famiglia di Rimsha Masih, la minorenne cristiana accusata di blasfemia e tornata in libertà lo scorso sabato, ha ricevuto minacce di morte dalla comunità musulmana locale.

I parenti della ragazza, appartenenti alla minoranza cristiana di un sobborgo di Islamabad, hanno dichiarato a Bbc che alcuni vicini hanno minacciato di chiuderli in casa e bruciarli vivi.

Nonostante la libertà su cauzione accordata a Rimsha e la protezione promessa dalle autorità, la famiglia da giorni è stata costretta ad abbandonare la propria casa e spostarsi clandestinamente per paura che la folla potesse attaccare.

Il padre di Rimsha, chiarendo che in casa loro non ci sono mai stati libri musulmani, ha ancora una volta insistito sulla totale innocenza della figlia.

INDIA – Libero il vignettista satirico accusato di sedizione

Aseem Trivedi, il vignettista satirico legato al movimento di Anna Hazare India Against Corruption, è stato liberato oggi su cauzione. Si trovava in carcere dall’8 settembre accusato di sedizione per aver mostrato in pubblico alcune vignette satiriche particolarmente esplicite.

Il partito del Congress, al governo, è sotto una pioggia di critiche provenienti sia dai partiti di opposizione sia dalla società civile, riaprendo un dibattito sulla libertà d’espressione già sollevato qualche tempo fa.

[Foto credit: znetitaly.altervista.org]