Paura per i viaggiatori che si dirigono in Myanmar dopo una serei di esplosioni in luoghi turistici, mentre l’esecutivo cerca una pace con alcuni gruppi di ribelli. La Corea del Nord cerca nuovi capitali per risollevare le proprie sorti economiche. In India e Pakistan vivono tra i 13 e i 14 milioni di persone in stato di schiavitù MYANMAR – Turisti nel mirino
È di almeno un morto il bilancio di una delle tre esplosioni di ordigni nella parte nordorientale del Myanmar. Per la stampa birmana così come per gli Stati Uniti, secondo quanto scrive l’agenzia France Presse, si tratta di “atti di terrorismo”. Le esplosioni sono avvenute nella notte a Namkham, nello stato di Shan, non lontano dal confine con la Cina. La vittima è un operaio comunale.
I governi occidentali hanno messo in guardia i viaggiatori. L’esecutivo birmano ha sottolineato come bersaglio delle esplosioni sono stati luoghi turistici. Lunedì l’esplosione di un ordigno nel Traders Hotel di Yangon ha ferito una ospite statunitense. Un sospettato di 27 anni è stato fermato nell’ambito delle indagini, ma al momento nessun gruppo ha rivendicato l’azione che ricorda alcuni degli attacchi compiuti al tempo della giunta militare.
Secondo la stampa ufficiale birmana, gli attacchi arrivano durante un periodo “critico” per la nazione, con l’esecutivo che cerca un cessate-il-fuoco con alcuni gruppi etnici ribelli.
COREA DEL NORD – Alla ricerca di nuovi capitali
La Corea del Nord sta cercando di uscire da una situazione economica difficile. E intende farlo attraverso la messa in piedi di nuove zone economiche speciali e la creazione di una task force che assista i potenziali investitori esteri. Questo almeno è quanto è trapelato sui media ufficiali mentre a Pyongyang si sta tenendo una delle rare conferenze internazionali.
Il vice presidente dell’Associazione per lo sviluppo economico della Corea, Roi Chol Sok ha fatto sapere che le zone sono già in via di organizzazione in tutto il Paese. La neonata Associazione è riuscita a riunire a Pyongyang accademici ed esperti da 13 paesi, compresi Usa, Canada, Cina, India, Malaysia e Vietnam, e 60 studiosi nordcoreani.
La Corea del Nord è uno dei paesi più poveri del mondo e gli investimenti stranieri sono ancora considerati un’operazione ad alto rischio. Per questo, nel tentativo di attirare capitali di cui c’è sempre maggiore bisogno, la dirigenza del paese ha allo studio “nuovi metodi di gestione economica”. In particolar modo, si pensa di agevolare le norme sull’utilizzo della terra e le leggi sul lavoro e sulle tasse in quelle che saranno individuate come zone economiche speciali.
ASIA – India e Pakistan paesi schiavisti
Metà degli oltre 29 milioni di donne e uomini ridotti in condizioni di schiavitù nel mondo si trova in India e Pakistan. Lo rivelano i dati del Global Slavery Index, l’indice mondiale sulla schiavitù moderna realizzato dalla fondazione Walk Free.
Nella sola India il numero assoluto degli schiavi oscilla secondo le stime tra i 13 e i 14 milioni. In Pakistan le persone ridotte in schiavitù sono invece circa 2 milioni, l’1,2 per cento della popolazione. I due Paesi sono classificati al terzo e a al quarto posto per quando la proporzione con la popolazione. Il desolante primato spetta alla Mauritania.