Il presidente birmano Thein Sein ha convocato un summit con i protagonisti della politica, Aung San Suu Kyi su tutti, e l’esercito. In Corea del sud quattro militari sono stati condannati per nonnismo a pene dai 25 ai 45 anni di carcere. La Corte d’appello di Singapore dichiara la legge 377a che vieta il sesso omosessuale costituzionale. MYANMAR– Tutti al tavolo pre-elettorale
Il presidente birmano Thein Sein ha convocato un summit che vede riuniti i leader dei partiti politici, compresa Aung San Suu Kyi, e il vertice dell’esercito. La riunione prevista per domani è stata convocata quando manca un anno alle elezioni legislative.
Il governo semi-civile che sta traghettando il Paese nel processo di apertura si è impegnato affinché il voto del prossimo autunno sia libero e democratico. Restano tuttavia seri problemi. Tra i più impellenti la necessità di raggiungere un accordo di cessate-il-fuoco con le milizie separatiste e autonomiste dei gruppi etnici.
COREA DEL SUD – Condannati per nonnismo
Quattro militari sudcoreani sono stati condannati a pene che vanno dai 25 ai 45 anni di reclusione per la morte di un loro commilitone vittima di nonnismo. Il 23enne Yoon Seung-joo era stato ripetutamente picchiato dai commilitoni. Nell’ultimo tragico episodio era stato colpito al petto mentre mangiava, morendo soffocato dal boccone. Nessuno dei militari è tuttavia stato condannato per omicidio.
Il caso è soltanto uno dei tanti che negli ultimo mesi hanno fatto emergere la situazione nelle caserme sudcoreane, in particolare durante i due anni di leva obbligatoria per tutti i ragazzi.
SINGAPORE – Corte d’appello: il divieto all’omosessualità è costituzionale
Un gruppo di attivisti per i diritti umani ha condannato la decisione della Corte d’appello di Singapore secondo la quale sarebbe costituzionale vietare il sesso omosessuale.
Nella giornata di ieri il tribunale aveva respinto due istanze legali che sottolineavano come la legge, sezione 377a, fosse una chiara infrazione dei diritti dei cittadini gay della città-stato. Essa stabilisce infatti che un uomo trovato a commettere “indecenze volgari”, può essere incarcerato fino a 2 anni. Human Rights Watch ha condannato la sentenza definendola un “enorme passo indietro sull’uguaglianza dei diritti”.