Naoki Inose si dimette da governatore della capitale giapponese per "mancanza di virtù" in riferimento a uno scandalo di prestiti personali. John Kerry rompe il silenzio americano sul caso della diplomatica indiana arrestata a New York – "sfortunato incidente" – mentre in Nord Waziristan i talebani pakistani attaccano un convoglio di militari: 30 morti.
GIAPPONE – Governatore di Tokyo si dimette
Il governatore di Tokyo, Naoki Inose, ha annunciato oggi le proprie dimissioni ammettendo di aver ricevuto 500mila euro dalla compagnia ospedaliera Tokushukai. Un "prestito", ha spiegato il governatore alla stampa, che ha già ripagato.
Inose ha giustificato la sua scelta di dimettersi dalla prestigiosa carica per non condizionare la buona riuscita delle Olimpiadi di Tokyo 2020.
"Ho deciso di svolgere il mio dovere di chiarire la mia posizione davanti all’assemblea cittadina, alla popolazione di Tokyo e della nazione, ma purtroppo non sono stato in grado di fugare i dubbi su di me" ha dichiarato Inose, come riportato da Bbc. "È esclusivamente colpa della mia mancanza di virtù. Non posso fare altro che dimettermi".
INDIA – John Kerry: caso Khobrogade "sfortunato"
Il segretario di Stato americano John Kerry, in una telefonata con un alto funzionario del governo indiano, ha auspicato che lo "sfortunato incidente" del caso Khobrogade non sfoci in un deterioramento dei rapporti diplomatici tra India e Usa. Si tratta della prima dichiarazione ufficiale di Washington relativa all’arresto della diplomatica indiana, accusata di frode e sfruttamento della propria babysitter indiana, pagata intorno ai 3 dollari all’ora.
La reazione indignata di Delhi, che aveva messo a punto una serie di misure "reciproche" nei confronti del corpo diplomatico americano in India, scaturiva dai dettagli dell’arresto e dell’interrogatorio secondo i quali Khobrogade, durante il fermo, sarebbe stata anche ispezionata nelle parti intime. Procedura confermata oggi dal procuratore Bharara, americano di origini indiane, che si sta occupando del caso: "Si tratta di una procedura standard che si applica ad ogni imputato, ricco o povero, americano o straniero".
PAKISTAN – Scontri nelle aree tribali
Pesanti scontri in cui sono stati usati elicotteri e artiglieria si sono verificati nelle aree tribali del Nord Waziristan, in Pakistan. Il bilancio è di almeno 23 presunti ribelli e tre civili morti. Gli scontri tra miliziani e forze di sicurezza nel distretto tribale sono scoppiati all’indomani di un attacco suicida contro un posto di blocco, in cui sono morti cinque soldati.
L’attacco è stato rivendicato dall’Ansarul Mujahideen, un gruppo poco conosciuto legato al Tehreek-e-Taliban Pakistan, la frangia pakistana dei talebani, che, scrive la Bbc, sarebbe dietro le minacce all’ex stella del cricket, oggi politico d’opposizione, Imran Khan, per intimarlo a fermare le campagne di vaccinazione antipolio nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa, guidata dal suo partito.
Gli insorti, riferisce l’agenzia France Presse, hanno preso d’assalto un convoglio di militari che trasportava i feriti dell’attentato del giorno prima. Un portavoce talebano, contattato dal quotidiano Dawn, ha rivendicato l’attacco al check point come una vendetta per l’uccisione dell’ex capo guerrigliero, Hakimullah Mehsud.
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