Cina e India firmano un nuovo accordo per la cooperazione sulla difesa dei confini contesi nell’area dell’Himalaya. Una ong sudcoreana ha pubblicato un libretto sulle violazioni dei diritti umani da parte della Corea del Nord. Infine in Cambogia continuano le proteste contro l’esito delle recenti elezioni politiche. CINA – Nuovo accordo con l’India per la difesa dei confini
Cina e India hanno raggiunto un accordo di cooperazione per la difesa dei confini, dopo uno stallo diplomatico tra i due eserciti sul confine hymalaiano.
L’accordo è stato firmato durante la visita del primo ministro indiano Manmohan Singh a Pechino. A stretto giro di stampa, il primo ministro cinese Li Keqiang si è augurato che il nuovo trattato aiuti a mantenere “la pace, la tranquillità e la stabilità” tra i due grandi paesi asiatici.
I due premier hanno poi auspicato che la tranquillità sui confini rimanga il caposaldo della crescita delle relazioni bilaterali tra Pechino e Delhi.
Relazioni che il primo ministro indiano vorrebbe più forti anche dal punto di vista commerciale: la visita di Singh a Pechino avrebbe infatti anche l’obiettivo di aprire un varco per le imprese indiane sul mercato cinese e, d’altra parte, di attirare più investimenti cinesi in patria.
Dal 1962, anno della guerra sino-indiana, durata appena 30 giorni, i due paesi si contendono alcune zone di frontiera sulla catena himalayana. Finora sono stati siglati oltre 9 accordi senza però mai arrivare a una soluzione definitiva della contesa.
COREA DEL SUD – Ong pubblica lista di violazioni dei diritti umani da parte di Pyongyang
Una ong sudcoreana ha pubblicato un volumetto in cui sono elencati i dettagli di tutti i nordcoreani che si sono resi colpevoli di abusi sui diritti umani.
La pubblicazione è stata intesa come un avvertimento alla Corea del Nord su una resa dei conti riguardo la questione, al momento di una possibile riunificazione dei due paesi.
Nel libro sono infatti pubblicati tutti i casi finora raccolti, con i dettagli personali (identità, compleanno, affiliazione) dei responsabili. “Chi ha commesso orribili crimini contro l’umanità in Corea del Nord, dovrà rispondere delle accuse”, ha spiegato Yoon Yeo-sang, co-fondatore dell’organizzazione Database Centre for North Korean Human Rights (NKDB), che ha promosso l’iniziativa, la prima nel suo genere. Alla compilazione del volume rivela il South China Morning Post, hanno contribuito anche le testimonianze di alcuni disertori.
Il NKDB ha reso noto la scorsa settimana che solo quest’anno in Corea del Nord sono stati registrati oltre 46mila casi di violazioni dei diritti umani, in particolare per quello che riguarda il diritto alla libertà, i limiti alla libertà di spostamento e diritto alla vita.
CAMBOGIA – Ancora proteste per l’esito delle elezioni
Trascorsi tre mesi non si placano in Cambogia le proteste che contestano la regolarità della vittoria elettorale del premier Hun Sen. Migliaia di sostenitori del Partito per la salvezza nazionale di Sam Rainsy si sono riuniti nel centro della capitale Phnom Penh.
Secondo un fotografo dell’agenzia France Presse, in piazza sono scese almeno 5.000 persone, molte delle quali con indosso un fiocco e chiedendo dove siano finiti i loro voti
L’opposizione sta boicottando il parlamento come forma di protesta contro il risultato di luglio e chiede un’inchiesta indipendente sulle presunte irregolarità. La protesta, iniziata in modo pacifico, durerà tre giorni. Nei mesi scorsi scontri durante le manifestazioni hanno fatto almeno un morto.
Il primo ministro Hun Sen mantiene intanto il ruolo di uomo forte del Paese, che ricopre da almeno 25 anni. Già khmer rosso, cambiò casacca a favore del governo filovietnamita dopo il 1979, nel 1993 fu capace di imporsi come co-premier accanto al principe Norodom Ranariddh, vero vincitore della tornata elettorale che riportava il paese alla democrazia.
[Foto credits: indianexpress.com]