Altre immagini offensive verso l’islam e altre violenze questa volta in Bangladesh, ma sotto ci sono contrasti territoriali e manovre di politici locali. In India si sciopera per chiedere un nuovo Stato e il Giappone alza il tiro nella lotta contro la pirateria online.
Bangladesh – Attacco alla minoranza buddhista
Quattro templi dati alle fiamme e almeno 15 case di famiglie buddhiste devastate A scatenare la rabbia contro la minoranze buddhista di Cox’s Bazar, nel sud del Bangladesh, è stata una foto pubblicata su internet e considerata offensiva verso l’islam. Per i manifestanti, che hanno saccheggiato i luoghi sacri e le abitazioni, a caricare l’immagine sul social network sarebbe stato proprio un buddhista, scortato dalla polizia a Jahangir assieme alla madre.
Le esplosioni di violenza contro la minoranza buddhista, che rappresenta l’un per cento della popolazione, sono rare nel Paese. A fomentarle, ha spiegato il ministro dell’Interno, Mohiuddin Khan Alamgir, sarebbero stati politici locali.
Le violenze di Cox’s Bazar sono inoltre da molti collegate agli scontri tra la maggioranza buddhista e i musulmani rohingya dello scarsa estate in Birmania che fecero almeno 90 morti. Pur abitando in Birmania da generazioni, i rohingya non sono riconosciuti come minoranza etnica e considerati immigrati irregolari dal confinante Bangladesh.
India – Sciopero per il Telangana
Giornata di sciopero nell’Andhra Pradesh per chiedere la formazione di un nuovo Stato indiano, il Telangana. I sostenitori dell’indipendenza hanno convocato una nuova protesta dopo gli scontri tra manifestanti -molti dei quali studenti- e polizia che hanno avuto come teatro la capitale dello Stato, Hyderabad, sesta città dell’India.
Violente proteste a favore e contro l’istituzione del nuovo Stato si susseguono dal 2010, ma la questione affonda le radici in almeno 50 anni di storia, ricorda la Bbc. Il Telangana dovrebbe includere dieci dei ventitré distretti dell’Andhra Pradesh, compresa Hyderabad uno dei maggiori centri tecnologici e farmaceutici dell’India.
Proprio su questo punto fanno leva gli oppositori del nuovo Stato. La decisione spetta al Parlamento, diviso sulla questione, nonostante le rassicurazioni date dal Partito del Congresso sulla formazione del Telangana.
Giappone – Ecco la legge anti-pirateria
Vittoria in Giappone per le grandi industrie musicali. Tokyo ha approvato una nuova legge anti-pirateria che prevede fino a due anni di carcere e multe fino a due milioni di yen (circa 20mila euro) per chi scarica dalla rete materiale coperto da copyright.
Il download di materiale protetto era illegale già dal 2010. Caricare musica e video coperti da copyright può comportare nell’arcipelago fino a 10 anni di carcere e 10 milioni di yen di multa.
Quello nipponico è il secondo mercato musicale al mondo dopo quello statunitense. In teoria la legge punisce anche il download di un solo file. Secondo l’associazione dei discografici il numero di download illegali supera di quasi dieci volte quelli legali.
La legge è parte della campagna internazionale per la lotta contro la pirateria online che negli ultimi mesi ha colpito colossi del settore come Magaupload e Pirate Bay il cui fondatore è stato recentemente estradato dalla Cambogia alla Svezia. Ma per gli avvocati nipponici il download illegale dovrebbe restare nell’ambito del diritto civile e non del penale.
[Foto credit: 2space.net]