Nel giorno dell’anniversario dello scoppio del conflitto degli anni Cinquanta le due Coree sono state sotto attacco informatico. L’Indonesia chiede scusa per gli incendi e in Cambogia un ex governatore condannato per aver ferito tre operaie durante una protesta. COREE – Guerra online
Gli attacchi informatici hanno colpito senza distinzione a Nord e a Sud del 38esimo parallelo, proprio nel giorno in cui si ricorda lo scoppio della guerra degli anni Cinquanta. La firma, in entrambi i casi, è quella di Anonymous, sebbene la natura stessa del movimento, e di un nome di cui tutti possono appropriarsi, rende difficile stabilire delle responsabilità.
In mattinata sono stati defacciati i siti della presidenza sudcoreana, del partito conservatore al governo, di alcune emittenti televisive e delle truppe Usa di stanza in Corea del Sud. Al posto delle homepage sono comparsi messaggi inneggianti il leader nordcoreano Kim Jong-un.
Sono state inoltre pubblicate informazioni sui soldati delle unità coinvolte nelle esercitazioni per un ipotetico attacco alla Corea del Nord. Dati vecchi comunque, che non è detto siano stati sottratti di recente e soprattutto non è detto siano stati presi dagli anonimi sudcoreani che attraverso i normali canali di rivendicazione delle azioni si sono dissociati.
A Nord del 38esimo parallelo gli attacchi hanno sovraccaricato gli accessi ai siti degli organi d’informazione del regime. Un attacco annunciato nei giorni scorsi, quando gli attivisti dissero di essere entrati in possesso di documenti militari nordcoreani, che avrebbero dovuto pubblicare oggi.
INDONESIA – Le scuse dopo gli incendi
Il presidente indonesiano, Susilo Bambang Yudhoyono, si è scusato con Malaysia e Singapore per gli incendi, in maggioranza dolosi, nell’isola di Sumatra, le cui polveri nocive hanno fatto schizzare i livelli di inquinamento nei Paesi vicini.
Nei giorni scorsi l’indice di inquinamento singaporiano aveva sforato quota 400, il più alto dal 1996. Lunedì il ministero dell’Ambiente indonesiano ha annunciato che almeno 69 dei 265 roghi nella provincia di Riau sono stati domati. Gli arresti sono stati almeno due.
In gran parte si tratta di incendi causati dalle pratiche deforestanti per ricavare terreni agricoli e piantagioni di palme da olio, lucrative ma dannose per l’ambiente. Una pratica in cui sono coinvolte anche società singaporiane.
CAMBOGIA – L’ex governatore condannato
C’è un misto di disappunto e soddisfazione nella condanna a 18 mesi di carcere per l’ex governatore della città di Bavet, in Cambogia, giudicato colpevole per la sparatoria in cui furono ferite tre lavoratrici di un impianto tessile, che protestavano per chiedere migliori condizioni di lavoro.
Chhuk Bundith è stato condannato per aver intenzionalmente fatto del male alle vittime. Dal giorno della repressione delle proteste degli operai di una fabbrica tessile che fornisce prodotti alla Puma, Bundith non è mai stato arrestato. La pena comminata è considerata tuttavia lieve, anche perché, lamentano le organizzazioni per i diritti civili, l’ex governatore sarebbe dovuto essere processato per tentato omicidio.
Il tessile rappresenta il 75 per cento delle esportazioni del regno e impiega 300mila cambogiani. Negli anni sono aumentate anche le proteste per chiedere adeguamenti del salario e migliori condizioni di lavoro. Secondo i dati dell’Associazione degli imprenditori tessili sono quadruplicati nell’ultimo anno, toccando quota 134.
[Foto credit: businessinsider.com]