Oggi in Asia – Ancora accuse per Musharraf

In by Simone

Una nuova inchiesta per omicidio è stata aperta contro l’ex presidente pakistano Musharraf. In Cambogia sciopero del personale del tribunale sui crimini dei Khmer rossi. In Thailandia una sparatoria durante un blocco di protesta dei coltivatori di gomma ha fatto un morto e un ferito. PAKISTAN – Nuove accuse contro Musharraf

Nuove accuse di omicidio contro l’ex dittatore pakistano Pervez Musharraf. Una nuova inchiesta è stata parta contro l’ex capo di Stato, già agli arresti domiciliari, in relazione alla morte del religioso Abdul Rashid Ghazi durante l’assedio alla moschea rossa di Islamabad a luglio del 2007.

La Lal Masjid fu teatro dello scontro tra le forze di sicurezza pakistane ed estremisti asserragliati nella scuola coranica, che fece almeno 100 morti.

Lo scorso 20 agosto Musharraf fu incriminato ufficialmente per l’assassinio di Benazir Bhutto, leader del Partito del popolo pakistano, uccisa al termine di un comizio a Rawalpindi a dicembre del 2007.

L’ex generale è inoltre accusato per l’omicidio di un leader separatista del Belucistan durante un’operazione militare nel 2006 e per aver esautorato la Corte suprema l’anno successivo.

CAMBODIA – Sciopero al tribunale contro i Khmer rossi

Il personale cambogiano del tribunale speciale incaricato di indagare sui crimini dei Khmer rossi è in sciopero. I dipendenti, circa un centinaio, reclamano gli stipendi arretrati degli ultimi tre mesi.

Dall’istituzione nel 2006, il tribunale, sostenuto dalle Nazioni Unite, ha dovuto fare i conti con finanziamenti inadeguati. Tra il personale in sciopero figurano tra gli altri interpreti e traduttori, fondamentali per lo svolgimento dei lavori in inglese, francese e cambogiano.

La scorsa settimana il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, aveva esortato i Paesi donatori a dare il proprio sostegno. Oltra alla Cambogia i maggiori finanziatori sono il Giappone, gli Stati Uniti, l’Australia e l’Unione europea. Difficoltà finanziarie a parte, il tribunale, che indaga per le responsabilità delle atrocità compiute durante il regime di Pol Pot tra il 1975 e il 1979, si trova ad affrontare una gara contro il tempo.

I maggiorenti del regime alla sbarra hanno tutti superato gli ottant’anni. Il fratello numero uno Pol Pot morì nel 1998. Iang Sery, uno degli imputati, è morto lo scorso marzo, mentre la moglie è stata giudicata incapace di affrontare il processo.

Restano soltanto Khieu Samphan, 82enne ex capo di Stato della Kampuchea Democractica, come era chiamato all’epoca il Paese, e il numero due del regime, Nuon Chea, oggi 86enne. L’unico caso giunto a conclusione è quello contro Duch, direttore del carcere S-21 in cui morirono circa 14mila cambogiani, condannato all’ergastolo.

THAILANDIA- Un morto nelle proteste per il prezzo della gomma

E’ di un morto e un ferito il bilancio della sparatoria durante la protesta dei coltivatori thailandesi che chiedono al governo azioni per contrastare il ribasso del prezzo della gomma. Un manifestante di 29 anni e uno di 25 sono stati raggiunti dai proiettili.

La polizia, riporta la stampa locale, ha detto di aver identificato un sospettato. Secondo gli agenti, all’origine della sparatori ci sarebbero stati dissapori nel servizio d’ordine della manifestazione. Un’altra ipotesi riguarda i residenti contrari alla protesta o stanchi dell’atteggiamento aggressivo di alcuni dimostranti.

Centinaia di coltivatori protestano nei distretti a sud della capitale Bangkok per chiedere al governo garanzie sul prezzo della gomma, in continuo calo dal 2011. I rappresentati dei coltivatori vorrebbero fosse fissato a 120 bath il chilo, circa 3,70 dollari, contro l’offerta di 80 bath (2,50 dollari) del ministero dell’Agricoltura.

[Foto credit: http://noblesseoblige.org]