Il nuovo ad Moretti offre a Delhi il pagamento di una penale per sciogliere il blocco degli affari con Finmeccanica. Le due Coree ingaggiano uno scontro a fuoco in mare, mentre in Myanmar il presidente Thein Sein concede un’altra amnistia: 3000 detenuti liberi, tra cui decine di prigionieri politici.
INDIA – Finmeccanica pronta a pagare una penale per tornare a lavorare con Delhi
Il nuovo amministratore delegato di Finmeccanica, Mauro Moretti, è stato intervistato dal quotidiano Hindustan Times circa le accuse di corruzione e mazzette avanzate dalla magistratura indiana contro l’azienda italiana.
In attesa di una sentenza, il governo di Delhi aveva congelato ogni contratto con Finmeccanica e inserito la partecipata statale nella "black list" delel aziende con cui non fare affari. Moretti a questo proposito ha dichiarato: "È tutto sul tavolo delle trattative, compresa la possibilità di pagare una penale per risolvere la questione. Non significa che siamo colpevoli. Vogliamo solo superare questo impasse e riconquistare la fiducia del governo".
COREE – Scontro a fuoco sul confine marittimo
Scontro a fuoco sul confine marittimo tra le due Coree. Lo scambio di colpi tra due motovedette è avvenuta nella zona di mare contesa tra Seul e Pyongyang, quando l’imbarcazione nordcoreana ha sconfinato nelle acque del Sud.
Secondo quanto riferito da fonti sudcoreane all’Associated Press, non ci sono stati feriti. L’incidente è avvenuto quando sono trascorsi appena due giorni dalla visita in Corea del Sud della più alta delegazione di sempre, guidata dal vicepresidente della commissione nazionale di difesa, Hwang Pyong So.
La delegazione ha concordato con la controparte di proseguire con gli incontri di alto livello. La visita ha inoltre spinto gli analisti a ipotizzare e speculare su un rasserenamento dei rapporti tra le Coree e su un cambio di strategia a Pyongyang.
MYANMAR – Thein Sein concede l’amnistia
Il presidente birmano, Thein Sein, ha concesso l’amnistia a oltre 3.000 detenuti, tra cui ci sarebbero anche una decina di prigionieri politici. L’annuncio è stato dato dal ministero per l’Informazione.
L’amnistia è stata motivata con ragioni umanitarie. Almeno altri otto detenuti che saranno scarcerati sono ex ufficiali dell’intelligence birmana, riferiscono i gruppi per la tutela dei diritti umani.
Secondo alcune analisi, il perdono presidenziale è legato al vertice dei leader dei Paesi del Sudest asiatico che sarà ospitato il mese prossimo dal Myanmar.
[Foto credit: analisidifesa.it]