Non più solo caratteri recitati a memoria, gli studenti cinesi impareranno presto a destreggiarsi nel mondo degli investimenti finanziari e a valutare fattori di rischio e opportunità.
La collaborazione tra la Chinese Regulatory Securities Commission (CSRC) e il Ministero dell’istruzione cinese ha portato all’approvazione una norma che introduce l’alfabetizzazione finanziaria (jinrong suyang) e la conoscenza finanziaria (jinrong zhishi) nel curriculum formativo delle scuole primarie e secondarie, corsi di avvicinamento alla finanza.
Si impareranno i concetti base dell’economia e dei suoi attori, banche e assicurazioni. Obiettivo: creare cittadini consapevoli e capaci con il fine ultimo di preservare “l’armonia sociale” come ha affermato Gao Li portavoce della (CSRC).
In un paese il cui rapido sviluppo ha bruciato le tappe, consegnando ricchezza a chi ne era sprovvisto e nutrendo bolle, come quella immobiliare, che hanno lasciato diverse vittime tra i piccoli risparmiatori spesso inesperti e poco prudenti, è tempo di svoltare e di pensare alle nuove leve.
Pechino naviga a vista a causa della guerra commerciale con gli Usa, la corsa all’innovazione è aperta e il dragone punta a primeggiare. Ora la parola d’ordine è direzionare gli investimenti verso imprese che creino crescita e limitare i rischi. Dopo gli anziani a cui le banche hanno tentato negli anni di fornire una formazione finanziaria di base, è ora il momento di dedicarsi ai giovani.
La preoccupazione di formare le nuove generazioni ai misteri della finanza non è nuova. E’ infatti presente già da qualche anno con progetti pilota a Shanghai, Guangzhou e Shenzhen e ha coinvolto più di 500 scuole.
I risultati di questi esperimenti sono stati talmente positivi da incoraggiarne l’allargamento all’intero sistema scolastico. Gli studenti cinesi hanno infatti ottenuto risultati eccellenti al Programme for International Student Assessment (PISA) il sistema di assessment creato dall’OSCE, rispetto ai loro coetanei di altri paesi.
L’industria del digitale non sta naturalmente a guardare. Captato l’interesse verso questo tipo di insegnamenti, si sono moltiplicate le App a fondo finanziario per i più piccoli. Dalle simulazioni di borsa a quelle che insegnano a gestire il budget personale.
Nuove leve della finanza crescono.
Esperta di sostenibilità sociale e ambientale. Si è formata nel mondo della ricerca accademica (prima alla Fondazione Eni e in seguito all’Università Bocconi) ed é arrivata in Cina nel 2007. Negli anni cinesi ha lavorato come consulente e collaborato con diverse testate italiane online quali AgiChina e China Files per le quali ha tenuto il blog La linea rossa e la rubrica Sustanalytics oltre a curare il volume “Cina e sviluppo sostenibile, le sfide sociali e ambientali del XXI secolo, L’Asino d’oro (2015). Dopo una parentesi nel settore privato come Communications & Corporate Affairs Manager in Svizzera, é rientrata in Italia e ora vive a Milano.