Niente concerto in Cina per Bob Dylan: un niet giunto dal governo, dopo la maldestra esibizione di Bjork, due anni orsono, quando la cantante ineggiò al Tibet facendo infuriare mezza Cina. Toccò poi agli Oasis vedersi negare il visto (causa una partecipazione ad un concerto pro Tibet 12 anni fa).
In questi giorni è toccato al grande Bob Dylan: forse troppo contestaria e controcorrente la sua icona per i censori cinesi. Rimane il fatto che a 68 anni, stella della musica mondiale, non ha ottenuto il permesso per suonare nel Regno di Mezzo.
Secondo Jeffrey Wu, uno degli organizzatori taiwanesi della supposta tournee asiatica di Dylan, il ministero della Cultura cinese è ormai troppo preoccupato per quanto potrebbero dire sul palco artisti di fama mondiale: "quanto fatto da Bjork ha reso difficile avere performance da parte di altri artisti stranieri in Cina", hanno riportato vari giornali cinesi.
Salterà tutto il tour est asiatico di Dylan, desideroso di suonare in Cina (a Pechino e Shanghai): negato il permesso cinese, il corposo viaggio tra Cina, Corea, Taiwan e Hong Kong è venuto meno nella sua totalità.