Ne rimarranno solo sei

In by Simone

Si colora di mistero la lotta alla successione politica in Cina. Se infatti i primi due posti, quelli di presidente e premier risultano già assegnati, rispettivamente a Xi Jinping e Li Keqiang, a fine 2012 saranno sei i nomi del Comitato Centrale del Politburo a cambiare.
Nell’ambito di guerre intestine, ricche di colpi bassi e sorprese, il via è stato dato ieri con le speculazioni su una clamorosa defezione da parte di un super poliziotto cinese, alleato storico di uno dei grandi protagonisti della politica locale e candidato ad entrare nel Comitato Centrale a fine anno.

Si tratta infatti di Wang Lijun, braccio destro dell’astro nascente della politica cinese Bo Xilai: secondo rumors che si sono diffusi ieri, Wang Lijun poiché improvvisamente sotto inchiesta per corruzione, si sarebbe rifugiato nel consolato americano di Chengdu.

Notizia smentita dalla Cina che ha invece informato circa le condizioni di salute di Wan Lijiun, definito stressato e dato “in vacanza”. Nella mattinata di oggi gli Usa hanno confermato la visita di Wang Lijun al consolato, lunedì. Il mistero non è ancora chiarito.

Mistero intorno alla sorte di Wang Lijun, vice sindaco di Chongqing, capo della polizia responsabile delle operazioni anti mafia degli anni scorsi, e soprattutto braccio destro dell’astro nascente della politica cinese Bo Xilai.

Secondo indiscrezioni non confermate, Wang Lijun sarebbe finito nel mirino di un’indagine e per questo si sarebbe rifugiato nel consolato Usa di Chengdu chiedendo asilo politico.

La stranezza della situazione sarebbe confermata dai movimenti di macchine governative intorno al consolato Usa a Chengdu, benché i rappresentati degli Stati Uniti e della Cina non abbiano voluto rilasciare dichiarazioni.

Anche se le voci non fossero vere, ha scritto il Financial Times, la scomparsa improvvisa di Wang potrebbe danneggiare il suo ambizioso patron Bo Xilai", capo del Partito comunista di Chongqing. “Questo sarà un duro colpo per Bo Xilai, perché Wang è stato determinante nella sua campagna anti-criminalità ed è stato determinante nella costruzione dell’immagine di Bo all’opinione pubblica e anche tra i funzionari”, ha detto Chen Ziming, uno studioso cinese.

I media cinesi dicono che Wang sarebbe in “vacanza”, in quanto “stressato” (le espressioni sono diventate il nuovo tormentone sui social network cinesi, a confermare la scarsa fiducia della gente nelle comunicazioni ufficiali dei media locali).

L’averlo spostato alcuni giorni fa dalla sua posizione di capo della sicurezza a compiti associati all’ambiente e alla scienza, rendono la situazione ancora più misteriosa.

La corsa ai posti che contano del 2012 sembra essere iniziata con il botto. Bo Xilai è uno dei candidati ad entrare nel Comitato Centrale del Politburo ed è da tempo in polemica aperta con Wang Yang, “rappresentante liberale” e capo del partito del Guangdong.

Lo stesso Wang Yang, l’aveva preceduto come capo del Partito a Chongqing. La campagna antimafia di Bo Xilai (suffragata da una retorica “rossa”, che lo ha consacrato a nuovo Mao cinese) venne vista da molti come un colpo diretto al precedessore. Wang Yang invece, è tornato in auge grazie al successo del “modello Wukan”.

Wang Lijun potrebbe essere una vittima di uno scontro a distanza e potrebbe aver deciso di ripararsi negli Stati Uniti per non finire come carne da macello in uno scontro ben più grande di lui.