Quella sull’AUKUS è solo l’ultima di una serie di iniziative multilaterali focalizzate sulla regione. Dagli Stati Uniti al Regno Unito, dall’Australia all’Unione Europea, tutti hanno un motivo per aumentare la loro presenza nell’area. Poi criptovalute e gli effetti della Global Minimum Tax su Singapore. Ogni settimana tante notizie e spunti dalla dinamica galassia dei paesi del Sud-Est asiatico. A cura di Associazione Italia-ASEAN
L’Associazione Italia-Asean nasce nel 2015. La sua missione è quella di rafforzare il legame e rendere più evidenti le reciproche opportunità, sia per le imprese che per le istituzioni. Qui pubblichiamo la newsletter Italia-Asean del 12 novembre.
Tutte le strade portano a Roma – si poteva dire quando l’Impero romano si estendeva attraverso la vastità del Mediterraneo. La grandezza delle antiche civiltà ha modellato la maniera in cui la maggior parte di noi vede il pianeta avvicinandosi a una mappa del mondo concentrata sul Mediterraneo. Ora vediamo come il mondo stia andando nella direzione opposta – verso la regione dell’Indo-Pacifico. Ogni anno un numero crescente di progetti viene avviato in questa parte del mondo. Sempre più attori globali adattano le loro strategie tenendo in considerazione la sua crescente importanza. Questo articolo cerca di far luce sui più significativi di loro, traendo alcune conclusioni sul futuro dell’ordine mondiale.
Di recente, la firma dell’accordo AUKUS ha provocato accese discussioni in tutto il mondo. Alcuni paesi sono stati addirittura colti alla sprovvista dalla decisione degli Stati Uniti, del Regno Unito e dell’Australia. Tuttavia, AUKUS non è che un anello di una grande catena di eventi che si è sviluppata gradualmente durante l’ultimo decennio e non si tratta di uno sviluppo sorprendente.
Riguardo al Regno Unito, il concetto di politica estera “Global Britain”, pubblicato nel marzo 2021, ha sottolineato in particolare l’importanza della regione Indo-Pacifica per il Paese. Questo cambio di orientamento della politica estera britannica è stato già dimostrato nel 2016, quando Londra ha votato per uscire dall’Unione Europea. In linea con la nuova strategia, i Paesi europei sono considerati dei competitor del Regno Unito nella regione, vista l’intenzione di Londra di “stabilire una presenza maggiore e più persistente di qualsiasi altro Paese europeo” nell’Indo-Pacifico.
Gli Stati Uniti, un altro firmatario dell’AUKUS con il quale il Regno Unito gode di una Relazione Speciale, hanno iniziato a riorientare la loro politica estera verso l’Indo-Pacifico ancora prima. Pertanto, essi dispongono già di una serie di iniziative ambiziose, volte a promuovere la loro influenza nella regione. Il 12 giugno 2021, per iniziativa degli Stati Uniti, i leader del G7 hanno lanciato l’iniziativa “Build Back Better World” (B3W), che ufficialmente si focalizza sulla risposta alle esigenze infrastrutturali nei Paesi a basso e medio reddito. Ma la maggioranza assoluta degli esperti tende a considerare il progetto come un’alternativa alla Belt and Road cinese.
Vale la pena menzionare che l’amministrazione di Biden non ha progettato l’iniziativa B3W da zero. Si basava su un progetto sviluppato sotto Donald Trump – il Blue Dot Network (BDN). Quest’ultimo venne lanciato dagli Stati Uniti, dal Giappone e dall’Australia nel 2019 in occasione dell’Indo-Pacific Business Forum. Il BDN mira a fornire valutazioni e certificazioni dei progetti infrastrutturali in tutto il mondo, garantendo il rispetto di una serie di criteri ambientali, finanziari e sociali. La logica alla base era quella di distogliere i Paesi dalla BRI cinese, che si ritiene li costringa ad indebitarsi e, di conseguenza, cadere nell’influenza di Pechino. Sotto l’amministrazione di Biden, la BDN ha iniziato a operare sotto l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.
Per il terzo componente dell’AUKUS, l’Australia, l’accordo è diventato un’opportunità per esprimere le preoccupazioni sulla sicurezza regionale. La cooperazione con gli Stati Uniti e il Regno Unito permette a Canberra di costruire una flotta sottomarina a propulsione nucleare, nonché di accedere potenzialmente a missili a lungo raggio e ad alcune altre capacità.
Senza dubbio, la crescente influenza cinese è la ragione principale per cui l’Australia è divenuta un attore attivo nella grande politica del giorno d’oggi. Questo può essere anche confermato dal fatto che nel 2018 l’Australia ha aggiornato le proprie relazioni con il Vietnam a un partenariato strategico. Sia Canberra che Hanoi condividono preoccupazioni riguardo la libertà di navigazione nel Mar Cinese Meridionale, che è il più importante centro di trasporto della regione.
È interessante notare che AUKUS non è la prima iniziativa multilaterale nella regione che riunisce Stati Uniti, Regno Unito e Australia. Insieme al Canada e alla Nuova Zelanda, i suddetti Paesi formano l’alleanza di intelligence Five Eyes, la cui istituzione risale all’inizio della Guerra Fredda. Originariamente progettato per contrastare la minaccia sovietica, oggi l’alleanza mira a fare i conti con la Cina.
Da ultimo ma non meno importante, l’annuncio del patto di difesa AUKUS il 15 settembre 2021, ha messo in ombra un altro evento importante – la presentazione della strategia Indo-Pacifica da parte dell’Unione europea, che non vuole arrendersi nella corsa per l’influenza nella regione.
Preoccupata delle crescenti tensioni nell’Indo-Pacifico, del mancato rispetto dei diritti umani e dei valori democratici, l’Unione europea si affida principalmente allo strumento della politica commerciale e degli investimenti, poiché è in questi settori che l’Unione gode di una serie di vantaggi nella regione.
Questa lista di iniziative, strategie e attori è lontana dall’essere esaustiva. Però, anche questo può essere sufficiente per affermare che l’ordine mondiale è entrato in una fase attiva di transizione. Una fase che rappresenta un’opportunità unica per fare un importante passo avanti per coloro che sono rimasti indietro. Tuttavia, questo processo non avrà egualmente alcuna pietà per coloro che l’hanno ignorato. Probabilmente, tra qualche anno la centralità della mappa mondiale a cui siamo abituati cambierà, dal momento che quasi tutti i progetti portano all’Indo-Pacifico.
A cura di Dmitrii Klementev
La Global Minimum Tax crea qualche grattacapo a Singapore
Il nuovo regime fiscale internazionale approvato al G20 di Roma nell’ultimo weekend di ottobre desta preoccupazioni per il futuro finanziario della città-stato di Singapore. Per alcuni dei rappresentanti delle venti economie presenti al summit, l’introduzione di un’aliquota minima del 15% sui profitti delle grandi imprese rappresenterebbe una “rivoluzione nel sistema fiscale internazionale”, in grado di apportare un “rimodellamento delle regole dell’economia globale”. Il Primo Ministro di Singapore Lee Hsien Loong si è però detto preoccupato per l’economia della città-stato, che fa molto affidamento sul flusso in entrata di investimenti diretti esteri (IDE). Singapore è considerata un paradiso finanziario per gli investitori e gli imprenditori stranieri che guardano al Sud-Est asiatico. La grande stabilità politica, un regime giuridico che favorisce gli affari internazionali e l’assenza di normative per la tassazione della ricchezza sono elementi su cui punta il governo nazionale per attrarre flussi di investimenti. L’accordo raggiunto al G20 intende rallentare la corsa al ribasso di quelle multinazionali che dirottano i profitti verso giurisdizioni fiscali più blande, reiterando l’iniquità dei rapporti di potere tra le grandi aziende e i cosiddetti Paesi in via di sviluppo. D’altra parte, la florida economia singaporiana, che non può contare su una grande disponibilità di forza lavoro né di terra, punta tutto sul capitale finanziario. Nonostante preveda aliquote d’imposta del 17%, il suo Economic Development Board offre da tempo agli investitori sovvenzioni e altri schemi che riducono l’aliquota effettiva anche fino al 4%. “Prevedo che ci sarà una concorrenza più dura per noi”, ha detto il Primo Ministro Lee Hsien Loong a proposito della nuova normativa internazionale, “ma saremo in grado di gestirla”. Gli analisti sostengono che un modo per Singapore di recuperare il vantaggio sulle altre economie possa essere quello di implementare politiche business friendly: rafforzare gli incentivi non fiscali, abbassare i costi di avvio delle imprese e facilitare il commercio.
Fatwa sulle criptovalute in Indonesia, il loro utilizzo è “haram”
Il Bahtsul Masail, incontro tenutosi il 24 ottobre cui hanno partecipato il ramo della Giava orientale del Nahflatul Ulama (NU) e le scuole coraniche indonesiane, si è concluso con l’emissione di una fatwa che proibisce ai musulmani l’utilizzo di criptovalute. Questo parere legale non vincolante nasce da preoccupazioni etico-morali: paragonando il trading di criptovalute al gioco d’azzardo e considerandolo possibile strumento di frode, lo si ritiene un investimento illegittimo per un fedele. Il mercato delle criptovalute dell’Indonesia è tra i più ampi al mondo, contando 7,3 milioni di detentori di Dogecoin ed Ethereum. L’incredibile aumento del 1772% di trader di moneta virtuale nel 2021 è alla base dell’aumento delle transazioni autorizzate dal Futures Exchange Supervision Board di Giacarta, che hanno superato del 40% quelle dello scorso anno che avevano raggiunto un totale di 4,5 miliardi di dollari. Data la natura delle criptovalute, il controllo delle Stato sul loro valore e sulla quantità in circolazione è estremamente complicato: i rischi derivanti dalle oscillazioni, compreso l’eventuale e improvviso azzeramento del valore delle divise digitali, possono avere effetti disastrosi sull’economia reale e sulla ricchezza del paese. Per questo motivo e dato il boom dei pagamenti digitali in criptovalute, il Ministero del Commercio indonesiano ha limitato le possibilità di attività in questo mercato al mining e al trading, proibendo le transazioni. L’argomento divide la comunità islamica nel mondo, in maggioranza non concorde con la proibizione della fatwa del Bahtsul Masail, tra cui la Malesia, la cui autorità di vigilanza sulla conformità alla Sharia ha annunciato che permetterà il trading di asset digitali. Una possibile soluzione al dilemma etico-religioso derivante dal confronto tra Sharia e pratiche finanziarie potrebbe venire dall’Australia: nel Paese si sta progettando la prima piattaforma finanziaria decentralizzata basata sulla legge coranica, cercando di far coincidere i vantaggi economici della finanza digitale con le esigenze di fede dei criptoinvestitori musulmani.
Geopolitica Mar Cinese Meridionale L’accordo tra i dieci Paesi del Sud-Est asiatico e la Cina su un codice di condotta vincolante per il Mar Cinese Meridionale è considerato un test sulla rilevanza e la centralità dell’ASEAN nella regione. AGC Comunication: https://www.agcnews.eu/mar-cinese-meridionale-senza-un-accordo-lasean-conta-poco/ |
Economia
Myanmar in difficoltà Il colpo di Stato militare e il caos politico-istituzionale che ne è generato hanno devastato l’economia birmana, con il PIL destinato a crollare di circa 20 punti percentuali quest’anno e larga parte della popolazione a rischio povertà. Asia Times: https://asiatimes.com/2021/11/myanmars-junta-kills-off-all-economic-hope/ |
Curiosità |
Critiche al ministro
Il video che ritrae To Lam, Ministro della pubblica sicurezza vietnamita, che si gode un morso di bistecca ricoperta di foglie d’oro in un ristorante di lusso di Londra ha scatenato l’ira del web in tutto il Vietnam.
The ASEAN Post: https://theaseanpost.com/article/vietnam-gets-angry-over-ministers-gold-leaf-steak
Giustizia
Traffico di stupefacenti
ll Primo Ministro della Malesia, Ismail Sabri Yaakob, ha scritto una lettera al suo omonimo di Singapore, Lee Hsien Loong, per chiedere la grazia nei confronti di Nagaenthran Dharmalingam, 33 anni, condannato a morte per traffico di droga.
Business
Rilancio di Sritex
L’azienda indonesiana di abbigliamento PT Sri Rejeki Isman, quotata alla Borsa di Giacarta, richiederà un prestito di circa 300 milioni di dollari, che le permetterà di reperire materie prime e programmare la crescita.
Trasporti
Ferrovie vietnamite
Dopo diversi anni di ritardi, dovuti principalmente a controlli di sicurezza, entrerà in funzione la prima ferrovia urbana del Vietnam, un progetto da circa 900 milioni di dollari sostenuto dalla Cina nella città di Hanoi.
Nikkei Asia: https://asia.nikkei.com/Business/Transportation/Vietnam-s-first-urban-railway-enters-service
Geopolitica Russia e ASEAN Vista la crescente rilevanza geopolitica dell’Indopacifico, sostenuta dallo scontro tra Cina e Stati Uniti, anche Mosca cerca di ritagliarsi un ruolo più importante nella regione, dopo anni di fallimenti politici. DW: https://www.dw.com/en/will-russias-new-push-in-asean-be-another-failure/a-59732596 |
Politica
Presidenza ASEAN Nei prossimi mesi la Cambogia assumerà la Presidenza dell’Association. Parlando dopo un breve incontro con il ministro degli Esteri australiano, il Premier cambogiano Hun Sen ha accennato al 2022. The Diplomat: https://thediplomat.com/2021/11/as-chair-of-asean-hun-sen-warns-of-crack-down-on-protesters/ |
Economia Malesia e ASEAN Bank Negara Malaysia, la Banca Centrale malese, insieme ai suoi partner del Sud-Est asiatico guiderà il consiglio ASEAN per il cambiamento climatico e la tassonomia per arrivare ad una classificazione delle attività economiche sostenibili. The Edge Markets: https://www.theedgemarkets.com/article/bnm-asean-partners-develop-regional-taxonomy-caters-members-unique-economic-transition-path |
Tecnologia |
Transizione tecnologica
La Fondazione ASEAN e Huawei hanno firmato un memorandum di intese per aumentare gli sforzi finalizzati a colmare il divario tecnologico e promuovere i giovani talenti digitali nell’Asia Pacifico.
Business
Investire in Thailandia
Il governo thailandese, con l’obiettivo di rilanciare l’economia duramente colpita dalla crisi pandemica, ha varato un piano per ridurre la tassazione sugli investimenti esteri e attrarre nuovi capitali.
ASEAN Briefing: https://www.aseanbriefing.com/news/thailand-issues-new-incentives-to-attract-foreign-investors-professionals-and-retirees/
Geopolitica
Relazioni ASEAN-Germania
Durante la quinta riunione del Comitato per lo sviluppo ASEAN-Germania, tenutasi lo scorso 5 novembre, Giacarta e Berlino hanno rinnovato il loro impegno nel rafforzare ulteriormente le relazioni bilaterali, esplorando nuove opportunità di cooperazione.
Asean.org: https://asean.org/asean-germany-reaffirm-commitment-to-strengthen-partnership/