Mondo Asean – Per ripartire l’Asia punta sulle infrastrutture

In Mondo Asean, Sud Est Asiatico by Redazione

L’ampiezza dei progetti richiederà non solo il sostegno dei governi Asean, ma anche del settore privato, nonché finanziamenti bilaterali e multilaterali. Poi imprese sostenibili e partner del futuro del Sud-Est asiatico.

L’Associazione Italia-Asean nasce nel 2015. La sua missione è quella di rafforzare il legame e rendere più evidenti le reciproche opportunità, sia per le imprese che per le istituzioni. Qui pubblichiamo la newsletter Italia-Asean del 3 giugno.

Il potenziamento infrastrutturale è in cima all’agenda 2022 del Sud-Est asiatico e dell’Asia meridionale. L’urgenza parte da un dato fondamentale: dal 2020 al 2040, un terzo dell’aumento della popolazione mondiale proverrà dalle giovani economie dell’Asia meridionale e del Sud-Est asiatico, ovvero India, Pakistan, Bangladesh, Indonesia, Malesia, Filippine e Vietnam. Le proiezioni delle Nazioni Unite stimano anche un netto sviluppo dell’urbanizzazione, con circa 462 milioni di persone che si trasferiranno nelle città entro il 2040, o un aumento del 52% della popolazione urbana, che si aggiunge agli 895 milioni di abitanti attuali. Questi fenomeni eserciteranno senza dubbio una forte pressione sulle infrastrutture esistenti, richiedendo maggiori investimenti per mantenere non solo la domanda esistente, ma soprattutto quella futura.

Il divario infrastrutturale più importante riguarda l’India, seguita da Pakistan e Bangladesh. Nel Sud-Est asiatico, sono le Filippine e l’Indonesia ad avere le maggiori falle infrastrutturali da colmare, soprattutto le infrastrutture stradali. Tuttavia, l’India mantiene il primato per la quantità di strade costruite, ma è la qualità delle superstrade a destare preoccupazione. Anche il Vietnam ha investito molto nella costruzione di superstrade, migliorando nettamente il sistema delle infrastrutture.  Le Filippine stanno concentrando gli investimenti sul trasporto aereo, fondamentale per la mobilità domestica, il commercio e il turismo. Il Pakistan è il Paese più in ritardo negli investimenti in infrastrutture aeree. Invece, le infrastrutture ferroviarie ricevono pochi investimenti sia in Asia meridionale che nel Sud-Est asiatico, ad eccezione di Malesia e Indonesia. 

Il divario infrastrutturale è quindi al centro delle agende politiche di questi Paesi, molti dei quali hanno già escogitato supporti politici e investimenti governativi per affrontare il problema. Il governo indiano ha annunciato il PM Gati Shakti del valore di 1,3 trilioni di dollari per potenziare le infrastrutture nazionali nei prossimi 25 anni e attirare Investimenti Diretti Esteri. A supporto di questo piano nazionale a lungo termine – nel bilancio dell’anno fiscale 2023 – l’India ha chiesto un aumento del 35,4% degli investimenti, ponendo la costruzione di infrastrutture, in particolare autostrade, ferrovie e logistica, al centro della sua agenda di sviluppo economico, con cifre nettamente superiori ai budget precedenti. I piani di spesa includono la costruzione di 25.000 km di nuove autostrade e 100 nuovi terminal merci in tre anni. Anche settori come l’acqua e l’energia elettrica stanno ricevendo le giuste attenzioni.

Nel Sud-Est asiatico, l’Indonesia punta a investire 400 miliardi di dollari entro il 2020 e il 2024 per migliorare gli aeroporti, l’energia elettrica e il trasporto di massa. Il Vietnam sta continuando il suo febbrile sviluppo delle infrastrutture per aumentare la propria competitività. I progetti principali riguardano la costruzione di oltre 5.000 km di superstrade entro il 2030; 172 percorsi di autostrade nazionali con una lunghezza totale di 29.795 km; tre circonvallazioni urbane ad Hanoi con una lunghezza totale di 425 km, e altre due a Ho Chi Minh City con una lunghezza totale di 295 km.

Il Pakistan, con il secondo divario di domanda più ampio, ha trovato nell’alleanza con la Cina – attraverso il corridoio economico Cina-Pakistan (CPEC) – il supporto necessario per migliorare le sue infrastrutture. Anche il Bangladesh ha introdotto il Delta Plan 2100 per realizzare 65 progetti infrastrutturali.

I finanziamenti sono il punto nevralgico del piano infrastrutturale di questi Paesi. L’ampiezza dei progetti richiederà non solo il sostegno del governo, ma anche del settore privato, nonché finanziamenti bilaterali e multilaterali. Questo problema è particolarmente sentito da India, Filippine e Indonesia.

L’India mira a emettere obbligazioni verdi per supportare la costruzione di infrastrutture rispettose del clima, anche come veicolo di finanziamento per lo sviluppo sostenibile. Nel 2021, l’India ha emesso green bond da 6,8 miliardi di dollari, contro i 66,1 miliardi della Cina. Anche le nazioni del Sud-Est asiatico stanno puntando all’emissione di green bond per sostenere le ambizioni infrastrutturali. Le Filippine, ad esempio, stanno valutando l’emissione di green bond sovrani per aiutare i fondi privati ​​a valutare le esigenze di investimento in infrastrutture sostenibili negli arcipelaghi. 

La riduzione del gap infrastrutturale è un obiettivo urgente per questi Paesi. Con l’aumentata consapevolezza e la priorità garantita, il 2022 segnerà il punto di svolta per migliorare la connettività, e quindi la produttività e la competitività commerciale di queste economie strategiche per gli equilibri internazionali. 

A cura di Annalisa Manzo

Le imprese sostenibili si concentrano in Thailandia

La Thailandia è l’economia del Sud-Est asiatico con le aziende più virtuose in termini di tagli alle emissioni, secondo un’indagine dell’Asia-Pacific Climate Leaders di Nikkei Asia. Lo studio è stato condotto in collaborazione con il Financial Times e Statista, e misura l’”intensità delle emissioni” in termini di produzione di carbonio rispetto al fatturato delle compagnie prese in esame. Alla testa di queste imprese sostenibili si affermano 86 aziende giapponesi, 47 australiane e 20 indiane, 15 a Taiwan, 10 in Corea del Sud. La Thailandia si aggiudica il primato nel Sud-Est asiatico, con 6 aziende in lista. Le autorità di regolamentazione e gli investitori di tutto il mondo stanno spingendo le compagnie nazionali e multinazionali verso la svolta green. Dopo che le pressioni del Covid-19 e la conferenza sul clima di Glasgow COP26 hanno messo in luce le difficoltà di operare scelte di produzione non sostenibili, molte realtà asiatiche si sono rese disponibili a incrementare gli sforzi per limitare la loro impronta climatica. Tra queste, sei aziende della Thailandia – un Paese estremamente vulnerabile al cambiamento climatico, che deve urgentemente affrontare problemi come siccità, innalzamento del livello del mare e smog. Durante la Conferenza delle Parti di Glasgow, il Primo Ministro Prayut Chan-o-cha aveva annunciato l’obiettivo di raggiungere la neutralità del carbonio nel 2050 e l’azzeramento delle emissioni di gas serra entro il 2065. Come sottolinea Tita Sanglee del The Diplomat, nonostante la sua politica declaratoria, la Thailandia non ha firmato gli accordi chiave presentati al vertice COP26, ed è indietro sugli impegni sul clima rispetto ad altri paesi della regione. Sembra che in questo caso le pressioni economiche e finanziarie sulle imprese possano accelerare la transizione del Paese verso la sostenibilità più rapidamente di quanto riescano a fare le autorità politiche del regno. 

L’ASEAN vede la Cina suo primo partner

Il Sud-Est asiatico è al centro delle attenzioni globali sotto tutti i profili: diplomazia, commercio, sicurezza, tecnologia. Nelle scorse settimane si sono succedute visite e missioni di rappresentanti di Giappone, Cina e Stati Uniti. Il Primo Ministro giapponese Fumio Kishida è stato in Indonesia, Vietnam e Thailandia. Il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi è andato a Timor Est, che ha richiesto l’ingresso nell’ASEAN. Joe Biden ha invece invitato alla Casa Bianca i leader dei Paesi del blocco per il primo summit fisico degli ultimi anni. A livello politico l’ASEAN continua a perseguire la sua neutralità ed equidistanza, ma qual è la percezione dell’opinione pubblica di fronte alle manovre di questi Paesi? La società per ricerche di mercato Ipsos ha condotto un’indagine, commissionata dal Ministero degli Affari Esteri giapponese, su partecipanti distribuiti in tutti i Paesi ASEAN. La domanda sottoposta agli intervistati è stata la seguente: “Quale Paese sarà il partner più importante della regione in futuro?”. Il 48 per cento ha indicato la Cina. Seguono il Giappone con il 43% e gli Stati Uniti con il 41%. È la prima volta che Pechino sorpassa Tokyo (in calo dell’8% rispetto all’anno precedente) in questo tipo di sondaggi. Un risultato che può sorprendere qualcuno, viste le dispute territoriali nel mar Cinese meridionale che vedono coinvolti diversi governi ASEAN proprio con la Cina. Secondo un ufficiale del Ministero degli Esteri giapponese, il sondaggio dimostra che il gradimento nei confronti di Pechino (o la sua influenza) nella regione è aumentata a seguito della cosiddetta “diplomazia dei vaccini” diretta a molti Paesi in via di sviluppo. Ma ribadisce anche la ritrosia del Sud-Est asiatico a prendere parte a logiche di contrapposizione. Gli Usa sono comunque in crescita del 4% rispetto al 2021, risultato forse anche del lancio dell’iniziativa dell’Indo-Pacific Economic Framework. Nessuno dei Paesi europei riesce a salire sul podio, ma la cooperazione tra i due blocchi è comunque in crescita.

 

EconomiaLavoro femminile in Indonesia

Il tema del lavoro femminile è centrale nella Presidenza indonesiana del G20 ma è necessaria nel Paese una riforma fiscale che si muova in tal senso e sostenga le donne nell’approcciarsi al mondo del lavoro.

East Asia Forum: https://www.eastasiaforum.org/2022/05/25/tax-reform-to-promote-indonesias-female-labour-participation/ 

PoliticaPolitica malese

Le turbolenze interne che affliggono la politica malese, ormai da diverso tempo, rischiano di far perdere di vista i veri obiettivi del Paese e di far deragliare la sua politica estera, in un momento così importante e complesso.

The Diplomat: https://thediplomat.com/2022/05/malaysias-domestic-political-turbulence-threatens-to-derail-its-foreign-policy/

Business 

Novità per le Filippine

Le Filippine sono diventate una delle mete di business più apprezzate a livello internazionale ma quale sarà la politica economica del nuovo Presidente eletto e quali le novità per gli investitori stranieri?

ASEAN Briefing: https://www.aseanbriefing.com/news/what-a-ferdinand-marcos-jr-presidency-will-mean-for-foreign-investors-in-philippines/ 

EconomiaRelazioni Messico-ASEAN

Una delegazione del Comitato ASEAN di Città del Messico ha effettuato la settimana scorsa una visita ufficiale nello Stato di Guanajuato per vagliare nuove opportunità di business e commercio bilaterale.

Vietnam+: https://en.vietnamplus.vn/asean-keen-on-bolstering-trade-investment-with-mexico/229333.vnp 

PoliticaCrisi birmana

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non ha approvato la risoluzione di condanna alla situazione umanitaria in Myanmar e di censura ai “limitati progressi” nell’applicazione del piano di pace.

Agenzia Nova: https://www.agenzianova.com/news/myanmar-consiglio-di-sicurezza-non-passa-la-risoluzione-di-condanna-alla-crisi-in-atto/ 

 

Infrastrutture

Ferrovia Cina-Myanmar

Con l’intento di rafforzare le connessioni tra Cina e ASEAN, è stata inaugurata una nuova tratta ferroviaria internazionale dalla municipalità cinese Sudoccidentale di Chongqing a Mandalay, nel Myanmar meridionale.

The Manila Times: https://www.manilatimes.net/2022/05/29/business/foreign-business/new-china-myanmar-railway-route-to-boost-asean-trade/1845366 

 

Business

Tech

La società statunitense attiva nel settore dei servizi finanziari State Street Corporation ha lanciato un nuovo portale online a Singapore e ottenuto l’approvazione ufficiale per il lancio della piattaforma anche in Australia.

Financial Times: https://www.ft.com/content/13246866-697f-4485-bac6-ef06ec6d93af 

GeopoliticaEuropa-Indo-Pacifico

A tre mesi dall’invasione dell’Ucraina, il Presidente russo Vladimir Putin ha involontariamente ricostruito un clima di unità in Europa. È arrivato ora il momento che l’UE rilanci la sua strategia per l’Indo-Pacifico.

East Asia Forum: https://www.eastasiaforum.org/2022/05/27/europes-indo-pacific-pivot/

Economia Olio di palma

Il divieto alle esportazioni di olio di palma indonesiano sta avendo in queste settimane delle ripercussioni a livello globale ma ne stanno risentendo soprattutto Paesi come India, Pakistan e Bangladesh.

Asia Times: https://asiatimes.com/2022/05/indonesia-palm-oil-export-ban-reverberated-globally/ 

AmbientePreservazione ambientale

L’attivista dell’ambiente thailandese Niwat Roykaew, noto comunemente come “Khru Ti”, è stato insignito del prestigioso premio “Goldman Environmental Prize 2022” per i suoi sforzi e le sue battaglie nel fiume Mekong.

The Diplomat: https://thediplomat.com/2022/05/thai-mekong-campaigner-awarded-prominent-environmental-prize/ 

Geopolitica

QUAD e ASEAN

In una dichiarazione congiunta a margine del vertice QUAD di Tokyo dello scorso 24 maggio, i leader di Stati Uniti, Giappone, India e Australia hanno voluto ribadire il loro interesse nell’approfondire i legami con tutto il blocco ASEAN.

Vietnam +: https://en.vietnamplus.vn/quad-joint-leaders-statement-reaffirms-asean-unity-centrality/229127.vnp 

 

Business

Opportunità di business in Vietnam

La legge di modifica della disciplina energetica del Vietnam apre a molte possibilità di investimenti stranieri nella rete elettrica nazionale. L’intento è quello di migliorare la qualità e la capacità energetica generale del Paese.

ASEAN Briefing: https://www.aseanbriefing.com/news/vietnam-s-amended-electricity-law-sparks-new-opportunities-for-foreign-investment/