Alcuni Paesi ASEAN ospitano ancora alcune delle famiglie reali più ricche al mondo. Come vivono i monarchi del Sud-Est asiatico oggi e quale ruolo rivestono?
L’Associazione Italia-Asean nasce nel 2015. La sua missione è quella di rafforzare il legame e rendere più evidenti le reciproche opportunità, sia per le imprese che per le istituzioni. Qui pubblichiamo la newsletter Italia-Asean del 21 ottobre.
Elisabetta II è morta, Rama IX è morto…e anche io non mi sento molto bene. Nel mondo dei Paesi ASEAN sono diverse le monarchie che continuano ad avere, in maggiore o minor parte, una certa influenza sulle dinamiche politiche, sociali ed economiche del proprio paese. Con la sola eccezione del Brunei, dove permane un regime di monarchia pressoché assoluta, gli altri stati della regione hanno iniziato da tempo un lungo processo di ridefinizione del proprio ruolo in un mondo sempre più moderno.
Alle famiglie reali sono ancora riservate molte prerogative di potere e rappresentanza, oltre a rimanere delle figure influenti in virtù delle enormi ricchezze possedute. Le dinastie asiatiche fanno parte dell’identità nazionale e ne riflettono alcuni tratti distintivi, come la religione e le consuetudini dell’etnia maggioritaria. L’opinione pubblica sui sovrani ASEAN è altrettanto varia, tra monarchi messi in cattiva luce da corruzione ed eccessi, e figure più apprezzate dalla popolazione per i loro passi avanti nel campo dei diritti civili e sociali.
Thailandia
Il colpo di stato del 2014 non è stato l’unico evento che ha scombussolato l’ordine pubblico thailandese negli ultimi anni. La morte di re Rama IX (Bhumibol Adulyadej), avvenuta nel 2016 dopo 70 anni di reggenza, è stata oggetto di uno dei più spettacolari lutti nazionali. Oltre 250 mila persone si sono riversate nella capitale per celebrare i funerali del monarca, che è stato cremato in un edificio appositamente costruito per l’occasione. Ne è seguito un intero anno di lutto nazionale, che per i primi 30 giorni comprendeva anche il divieto a organizzare feste o accendere la musica nei locali pubblici.
La dinastia Chakri è salita al trono nel 1782 e ha vissuto anni di prosperità e allargamento della propria influenza nella regione. Nel XIX secolo re Rama IV riuscì anche a negoziare degli accordi con il Regno Unito che permisero al paese di mantenere una certa indipendenza (a differenza del vicinato) e avviarsi verso la costruzione di uno stato moderno. L’ascesa di re Rama IX al trono nel 1946 gioca un ruolo fondamentale nella storia thailandese in virtù dei suoi tentativi di tenere insieme il paese davanti a numerosi colpi di stato. Rama IX è stato il “re del popolo” per le sue attività filantropiche e di sostegno alla democratizzazione del Paese, mentre il successore Maha Vajiralongkorn (Rama X) ha dovuto subire delle critiche in questi anni. Come stimò Forbes nel 2011, la casa reale thailandese è la più ricca al mondo, con un patrimonio stimato di almeno 30 miliardi di dollari. La Thailandia possiede una delle più severe leggi sulla Lesa maestà, che negli ultimi anni è stata utilizzata spesso per contrastare le proteste contro il governo che hanno talvolta sfociato in posizioni anti monarchiche.
Cambogia
Anche la Cambogia ha introdotto una legge sulla lesa maestà nel 2018, A partire dal 1993 il re della Cambogia viene eletto dal Consiglio reale del trono, un gruppo di nove autorità cambogiane che comprende il Presidente del Consiglio, il Presidente dell’Assemblea nazionale e il Presidente del Senato. Il criterio per accedere alla selezione? Avere almeno trent’anni e discendere dalla famiglia del re Ang Duong (1796-1860), che oggi si divide nelle casate di Norodom e Sisowath.
Re Norodom Sihamoni continua ad avere un certo potere decisionale nella scelta di alcune cariche governative, tra cui il primo ministro. Sihamoni gode di un certo rispetto anche all’estero, contrariamente al resto della famiglia reale, che nel 2006 i funzionari Usa nel paese avevano definito “una tragedia, una commedia e un melodramma messi insieme che sarebbero in grado di ispirare almeno una mezza dozzina di opere shakespeariane” (commento reso noto al pubblico solo con la diffusione dei cablaggi da parte di Wikileaks).
Malesia
La Cambogia non è l’unico paese ad aver adottato una monarchia costituzionale diversa dallo standard ereditario di una sola dinastia. Anche la Malesia adotta un sistema di governance che prevede l’elezione di un monarca ogni cinque anni, secondo una turnazione che interessa i sultani di nove dei tredici stati in cui è suddiviso il paese. Lo Yang di-Pertuan Agong (“Colui che è fatto Signore”) svolge soprattutto un ruolo di rappresentanza della comunità malese e musulmana. A partire dagli anni Novanta, infatti, i sultani hanno perso gradualmente i propri poteri, fino all’eliminazione della stessa immunità politica.
Lo Yang di-Pertuan Agong può scegliere il primo ministro, ma non può destituirlo. Svolge un ruolo di rappresentanza nelle missioni diplomatiche e viene considerato il capo simbolico delle forze armate. I sultani, in virtù del loro ruolo di “guardiani dell’Islam”, si sono esposti spesso sui temi della corruzione della classe dirigente e dell’estremismo islamico (i cui valori spesso si intrecciano con il suprematismo malese). Negli ultimi anni, per esempio, si sono opposti all’implementazione dello Hudud, un sottogruppo di normative della Sharia (il corpus di precetti derivati dal Corano e che alcuni paesi islamici integrano nel proprio sistema di leggi).
Indonesia
Ancora più marginale è il ruolo delle famiglie reali indonesiane, che non detengono ufficialmente il potere ma mantengono uno status di rappresentanza. La connotazione identitaria, in questo caso, è ancora forte: in alcune aree del paese, come a Giava, Bali e nel Borneo. Ne è un esempio la sopravvivenza della cultura giavanese Halus (“raffinata”) che ruota tutta intorno ai cerimoniali del sultanato di Yogyakarta. Il re Hamengkubuwono X è l’unico sultano riconosciuto dal governo ed è salito agli onori della cronaca per aver rimosso l’obbligatorietà della discendenza maschile al trono. Un decreto del 2015, infatti, ha reso neutrale il titolo di sultano, aprendo così la carriera reale alle sue cinque figlie. Ha anche messo fine alla tradizionale poligamia dei sultani di Giava, sempre in un’ottica di modernizzazione del sultanato e per conferire maggiori diritti alle donne.
Brunei
Ben diversa è l’influenza del sultano del Brunei, unico monarca che ancora oggi detiene il potere assoluto nel Sud-Est asiatico. E non è l’unico record: il Guinness del primati classifica l’Istana Nurul Iman (“Palazzo della luce della fede”) come la residenza reale più grande al mondo. L’edificio occupa oltre 200 mila metri quadri con le sue 1788 stanze, 257 bagni, una sala dei banchetti in grado di ospitare fino a 5mila persone e una stalla climatizzata che ospita 200 pony da polo. Hassanal Bolkiah, oltre a essere uno dei sovrani più ricchi al mondo, è anche diventato il monarca più longevo dopo la morte di Elisabetta II e regna ininterrottamente dal 1967.
Il Consiglio legislativo del Brunei è stato istituito con la Costituzione del 1959 ma, di fatto, i suoi membri hanno solo poteri consultivi. In occasione delle rivolte del 1962, infatti, il re ottenne i pieni poteri dichiarando lo stato di emergenza, tuttora in vigore. Diversamente dalla Malesia, le leggi della Sharia fanno parte del corpus normativo del Brunei insieme ad alcune leggi ereditate dal periodo coloniale.
A cura di Sabrina Moles
Verso le elezioni in Maesia
Nelle scorse settimane, il Primo Ministro malese Ismail Sabri Yaakob ha sciolto il parlamento e sono state indette elezioni anticipate nel tentativo di porre fine alla prolungata instabilità politica che imperversa nel Paese. In quattro anni dalle elezioni generali del 2018, che hanno visto la vittoria della coalizione Pakatan Harapan (PH), la Malesia ha avuto tre capi di governo. Ismail Sabri è uno dei Vicepresidenti della UMNO, che guida il governo dal 2021 con una coalizione precaria composta da altri partiti nazionalisti. Il Primo Ministro ha dichiarato che andare a elezioni anticipate significa “restituire il mandato al popolo” dopo il succedersi di due governi non eletti dal 2020. Alla coalizione guidata dall’UMNO e a quella di opposizione del PH si aggiunge anche la Perikatan Nasional, guidata dall’ex Primo Ministro Muhyiddin Yassin e dal suo partito Bersatu. L’inflazione è al centro delle preoccupazioni degli elettori, che si aspettano un rallentamento dell’economia il prossimo anno. Secondo la Banca centrale la crescita per il 2023 dovrebbe attestarsi tra il 4% e il 5%, mentre per il 2022 era prevista intorno al 6,5%-7%. La diminuzione del potere d’acquisto si sommerà all’aumento della pressione fiscale e alla diminuzione dei sussidi statali. La corruzione è un altro tema cruciale, dal momento che la coalizione che a guida UMNO che ha governato il Paese per sessant’anni ha perso il monopolio politico alle elezioni del 2018 proprio per via di scandali di questo tipo. Anche la razza e la religione rimangono temi divisivi in Malesia. Le politiche identitarie della coalizione nazionalistica dell’UMNO sono state portate avanti per decenni. Anche se la Malesia ha abbassato poi l’età per votare da 21 a 18 anni, secondo alcuni esperti ciò non si tradurrà in un elettorato più progressista. Il sorprendente conservatorismo dei giovani rischia di avallare la ribalta dell’UMNO e di riportare la Malesia a un inasprimento della conflittualità sociale su base etnico-religiosa.
La Thailandia attrae investimenti
Seconda economia dell’ASEAN dopo l’Indonesia, la Thailandia offre ampie opportunità di investimento alle imprese straniere. Il Consiglio per gli investimenti (BOI) ha annunciato nel febbraio 2022 che il valore combinato delle richieste di investimento straniere e locali nel 2021 ha raggiunto i 643 miliardi di baht (19,4 miliardi di dollari), con un aumento del 59% rispetto all’anno precedente. Inoltre, la Thailandia sta beneficiando delle tensioni commerciali sino-americane, con diverse aziende con sede in Cina che hanno trasferito parte della loro catena di approvvigionamento nel Paese del Sud-Est asiatico, soprattutto per quanto riguarda l’elettronica, i prodotti chimici e l’industria automobilistica. Negli ultimi cinquant’anni, la Thailandia ha costruito un solido settore manifatturiero, ed ora è desiderosa di attrarre investimenti per la produzione di media/alta tecnologia, soprattutto perché rivali regionali come il Vietnam e la Cambogia stanno diventando nuovi centri di produzione a basso costo nella regione. In cima alla lista per investimenti nel Paese vi sono aziende di elettrica ed elettronica. Secondo i dati della Government Savings Bank (GSB), la più grande banca statale thailandese, il Paese è il secondo esportatore al mondo di hard-disk, lavatrici e condizionatori, e si colloca al sesto posto per i compressori e all’ottavo per i frigoriferi. Anche la produzione di dispositivi medici è in aumento. L’industria sanitaria thailandese è un settore prioritario per gli investimenti nell’ambito della politica governativa “Thailandia 4.0”. Il governo vuole posizionare il Paese come un hub medico nella regione, in particolare per il turismo medico e le esportazioni di dispositivi medici. La Thailandia, infatti, ha guadagnato 1,8 miliardi di dollari da oltre quattro milioni di turisti che si sono recati per effettuare cure mediche nel 2019, pari al 3% del PIL. Bangkok sta cercando di trasformare il proprio settore agricolo attraverso l’uso di nuove tecnologie, che presentano opportunità in aree quali l’agricoltura intelligente per facilitare le operazioni industriali e aumentare la resa produttiva. Infine, con i suoi terreni fertili e il clima favorevole, il Paese possiede le caratteristiche giuste per diventare una potenza agricola globale.
ECONOMIACina-Laos
La Banca Mondiale prevede che il debito pubblico laotiano raggiungerà il 95% del PIL entro la fine dell’anno, mentre i “debiti nascosti” verso la Cina potrebbero portare la cifra ad oltre il 120%. Asia Times: https://asiatimes.com/2022/10/china-indebted-laos-way-more-broke-than-advertised/ |
INFRASTRUTTUREAlta velocità
L’Indonesia si sta preparando ad avviare il primo servizio ferroviario ad alta velocità del Sud-Est asiatico, che ridurrà il tempo di percorrenza tra due città dalle attuali tre ore a circa 40 minuti. The Diplomat: https://thediplomat.com/2022/10/indonesia-gears-up-to-start-its-first-high-speed-rail-line/ |
ECONOMIASettore manifatturiero
Mentre i lockdown cinesi continuano e i salari aumentano, parte della produzione di calzature si sposta in Vietnam. Il settore è molto cresciuto nell’ultimo decennio e i dati dei prossimi anni sembrano molto incoraggianti. ASEAN Briefing: https://www.aseanbriefing.com/news/as-chinese-lockdowns-continue-and-salaries-rise-footwear-manufacture-shifts-to-vietnam/ |
POLITICAGioco d’azzardo
La Cina ha inserito le Filippine nella lista nera delle destinazioni turistiche sconsigliate, a causa delle attività illegali legate all’industria del gioco d’azzardo offshore. Le Filippine hanno una legge piuttosto lasca sul gioco d’azzardo, che invece nella Repubblica popolare cinese è vietata (ma è consentita, per esempio, a Macao). |
ECONOMIACrescita a Singapore
La città-Stato asiatica ha assistito ad una crescita imponente della sua economia ma soprattutto del suo settore finanziario negli ultimi decenni. In questo interessante editoriale se ne analizzano gli sviluppi e le cause alla base. Malay Mail: https://www.malaymail.com/news/opinion/2022/10/16/singapore-sitting-on-top-of-the-world/33846 |
CULTURA Cucina thai Conosciuta per il suo inimitabile melange di ingredienti aromatici, sapori piccanti e spezie affilate, la cucina tailandese si colloca tra le migliori tradizioni culinarie del mondo, forse addirittura con una classifica a sé stante. Lonely Planet: https://www.lonelyplanet.com/articles/what-to-eat-and-drink-in-thailand |
ENERGIA ASEAN nuclear free In occasione di una recente riunione del Primo Comitato (Disarmo e Sicurezza Internazionale) dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il 14 ottobre a New York, si è parlato di transizione verso un Sud-Est asiatico senza energia nucleare, quali i prossimi sviluppi? |
DIRITTIProtezione dei dati
La prima legge indonesiana sulla protezione dei dati, nota come “Legge sulla protezione dei dati personali”, è strettamente basata sul Regolamento generale sulla protezione dei dati dell’Unione europea (GDPR), quali i dettagli? ASEAN Briefing: https://www.aseanbriefing.com/news/indonesia-enacts-first-personal-data-protection-law-key-compliance-requirements/ |
GEOPOLITICAUSA-Cina
Sia che la partecipazione delle due maggiori super potenze mondiali, USA e Cina, comporti un sostegno diretto, un coinvolgimento per procura o un mix dei due nella guerra in Ucraina, le conclusioni che verranno tratte a Pechino o a Washington saranno diverse. East Asia Forum: https://www.eastasiaforum.org/2022/10/15/disparate-perceptions-muddy-us-china-relations/ |
SANITA’Vaccino indonesiano
Il Presidente indonesiano Joko Widodo ha annunciato ufficialmente l’IndoVac, il primo vaccino anti COVID-19 di produzione nazionale, certo che questo aiuterà il Paese a ridurre la dipendenza dall’estero. The Diplomat: https://thediplomat.com/2022/10/indonesia-launches-first-home-grown-covid-19-vaccine/ |
ECONOMIA Dollaro singaporiano
La banca centrale di Singapore stringe sulla politica monetaria, con una mossa che dovrebbe sostenere una delle valute asiatiche che ha già registrato le migliori performance negli ultimi tempi. Asia Times: https://asiatimes.com/2022/10/singapore-dollar-the-worlds-other-safe-haven/ |
FINANZA Quotazioni in Indonesia L’Indonesia prevede di quotare quest’anno un’unità del gruppo petrolifero governativo Pertamina, intensificando una parziale privatizzazione nell’ambito delle riforme del settore delle imprese statali, che ammonta nel totale a circa 600 miliardi di dollari. Financial Times: https://www.ft.com/content/2fc71ec8-0502-428d-9aa3-63c75df043e1
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