Dall’e-riel cambogiano alle ultime dichiarazioni del MUI indonesiano: i Paesi del Sud-Est si interrogano su come regolamentare il mercato delle criptovalute e pensano a monete digitali ufficiali. Poi la visita di Blinken in ASEAN e il ruolo della regione nelle nuove supply chains. Ogni settimana tante notizie e spunti dalla dinamica galassia dei paesi del Sud-Est asiatico. A cura di Associazione Italia-ASEAN
L’Associazione Italia-Asean nasce nel 2015. La sua missione è quella di rafforzare il legame e rendere più evidenti le reciproche opportunità, sia per le imprese che per le istituzioni. Qui pubblichiamo la newsletter Italia-Asean del 17 dicembre.
Si chiama ‘Cryptocurrency and Regulation of Official Digital Currency Bill’ il progetto di legge a cui l’India il 23 novembre ha annunciato di star lavorando. L’obiettivo sembrerebbe essere quello di vietare le criptovalute private (sebbene si faccia riferimento ad alcune, vaghe, eccezioni) e, allo stesso tempo, aprire la strada a una valuta digitale ufficiale emessa dalla Reserve Bank of India. Non è una notizia del tutto inaspettata, se si considera che nel corso del 2021 il governo indiano aveva persino preso in considerazione la possibilità di criminalizzare il possesso, l’emissione, l’estrazione, il commercio e il trasferimento di asset in criptovalute. Il timore, come espresso dal Premier Narendra Modi qualche settimana fa, è che le criptovalute possano “finire nelle mani sbagliate, rovinando la gioventù”. Ma l’India non è l’unico Paese asiatico in cui le criptovalute, private e/o di Stato, sono oggetto di discussione.
A interrogarsi su come regolamentare il mercato, per definizione deregolamentato e intrinsecamente volatile, delle criptovalute e a immaginare una valuta digitale ufficiale ci sono anche alcuni dei Paesi ASEAN.
In Indonesia, la banca centrale del paese dal 1 gennaio 2018 vieta l’uso di criptovalute, incluso il Bitcoin, come mezzo di pagamento: la rupiah è l’unica valuta legale nel Paese. Tuttavia, è permesso il trading di criptovalute come opzione d’investimento insieme ai commodity futures, ovvero contratti futuri in cui ci si obbliga a scambiare una prefissata quantità di merce a una data prefissata, e a un determinato prezzo fissato alla data della contrattazione. Lo scorso 11 novembre, però, il Consiglio Religioso Nazionale Indonesiano Ulema (MUI) ha dichiarato il trading di criptovalute haram e non conforme alla Sharia, ad eccezione di quei casi in cui esso comporta “chiari benefici”. Sebbene la decisione del MUI non significhi che tutto il trading di criptovalute verrà interrotto in Indonesia, ci si aspetta che il decreto dissuaderà parte dei musulmani dall’investire in criptovalute. Secondo il ministero del commercio indonesiano, alla fine del 2020 il numero di trader aveva raggiunto i 6.5 milioni.
Meno rigida è la Malesia, che tramite uno statement sul sito web della Bank Negara dal 2014 avverte i propri cittadini che il Bitcoin non è riconosciuto come valuta legale nel Paese, che la banca centrale non ne regola le operazioni e che pertanto si raccomanda prudenza nell’utilizzo di questa criptovaluta. Nel luglio 2021, tuttavia, la nota piattaforma di scambio di criptovalute Binance è stata bannata dal Paese.
A non optare per il ban, ma per una rigida e selettiva regolamentazione che gli permetta al contempo di essere ancora un hub attivo, c’è infine Singapore. Circa 170 aziende hanno richiesto una licenza dalla Monetary Authority of Singapore (MAS), portando il numero totale di aziende che cercano di operare ai sensi del suo Payment Services Act a circa 400, dopo l’entrata in vigore della legge nel gennaio 2020. Da allora, solo tre società di criptovalute hanno ricevuto le tanto ambite licenze. “Non abbiamo bisogno che 160 di loro aprano un business qui. La metà di loro può farlo, ma con standard molto elevati, che penso sia un risultato migliore” aveva commentato in un’intervista a Bloomberg Ravi Menon, Direttore del Monetary Authority of Singapore
A guardare invece ad una valuta digitale di Stato sono Cambogia e Laos. La Cambogia, nello specifico, ha intrapreso un ambizioso progetto per far crescere la sua Central Bank Digital Currency (CBDC). Bakong, questo il nome scelto per la valuta digitale cambogiana, grazie ad un massivo progetto pilota oggi conta già 5.9 milioni di utenti. Secondo quanto riportato dal Nikkei Asia, durante la prima metà del 2021, gli utenti Bakong hanno effettuato circa 1.4 milioni di transazioni per un valore di 500 milioni di dollari. Il progetto è stato presentato per la prima volta dalla Banca nazionale della Cambogia (NBC) nell’ottobre dello scorso anno, basato sulla tecnologia blockchain sviluppata congiuntamente dalla società fintech giapponese Soramitsu. Obiettivo principale l’esplorazione dei pagamenti digitali, l’incoraggiamento all’uso della valuta locale e la riduzione della dipendenza dal dollaro, e l’inclusione finanziaria dei cittadini rimasti fuori dal sistema bancario tradizionale.
Lo scorso ottobre la fintech giapponese Soramitsu è stata ingaggiata anche dalla Banca centrale della Repubblica Democratica Popolare del Laos, per esplorare l’emissione di una CBDC laotiana. Una versione digitale del kip supporterebbe le autorità nel raccoglimento dei dati necessari a misurare il polso dell’economia, come la quantità di denaro in circolazione. Ma non solo: l’iniziativa segna un tentativo da parte del Laos di estendere la portata della sua valuta mentre lo e-yuan digitale si profila come una presenza potenzialmente invasiva nella nazione del sud-est asiatico per cui la Cina è il secondo partner economico.
Anche il Vietnam ha deciso di esplorare la creazione di una propria valuta digitale, con la Decisione 942 del Primo Ministro che si allinea con la strategia per digitalizzare il governo entro il 2030. La policy invita la State Bank of Vietnam a ricercare, “sviluppare e sperimentare l’uso della valuta digitale basata sulla tecnologia blockchain.” In Vietnam, l’utilizzo di criptovalute per effettuare acquisti è illegale, ma queste vengono ancora acquistate attivamente come strumenti di investimento: il Paese è tra i primi tre a livello globale per percentuale di persone che affermano di detenere una qualche forma di criptovaluta, secondo un sondaggio di Statista.
Di Fabrizia Candido
Il tour di Blinken nel Sud-Est asiatico
Si svolge in questi giorni la missione diplomatica del Segretario di Stato Antony Blinken nel Sud-Est asiatico, la sua prima dall’entrata in carica dell’amministrazione Biden lo scorso gennaio. Il tour, cominciato lunedì con una visita in Indonesia, è proseguito in Malesia e Thailandia e segue la recente missione del diplomatico Daniel Kritenbrink, esperto nei rapporti con l’Asia orientale, che si è recato a sua volta in Indonesia, Malesia, Thailandia e Singapore, anticipando l’itinerario dello stesso Blinken. A spingere l’iniziativa diplomatica la volontà di rafforzare i rapporti con i Paesi del Sud-Est asiatico in chiave anticinese. L’area, infatti, ricopre non solo un ruolo strategico dal punto di vista economico, ma sta acquisendo sempre più rilevanza anche dal punto di vista geopolitico. Tale crescita, tuttavia, risulta intimamente legata ai rapporti con la Cina, che ha visto aumentare ancor più la sua influenza sulla regione con la diffusione della pandemia da COVID-19. Proprio per questo, Blinken ha manifestato la volontà di elevare i rapporti tra Stati Uniti e ASEAN a “livelli senza precedenti” nei settori della sicurezza e dell’economia, promettendo importanti investimenti nel commercio, nel digitale e nelle infrastrutture. C’è però qualche tensione con il Paese che avrà la presidenza di turno dell’ASEAN nel 2022, vale a dire la Cambogia. Non è un mistero che Phnom Penh abbia ottimi rapporti con Pechino e Washington teme che la sua presidenza di turno possa favorire il rivale. In tale ottica si può leggere il recente embargo alla vendita di armi istituito da Washington nei confronti della Cambogia. Nel mirino anche la celeberrima ristrutturazione della base navale di Ream, nel sud del Paese, con l’utilizzo di fondi cinesi, fatto che secondo la tesi americana (smentita da Cina e Cambogia) potrebbe portare in futuro all’apertura di una possibile base militare cinese nello stabilimento. Pur non rappresentando le prime sanzioni contro il Paese, l’embargo rischia di portare ad un ulteriore deterioramento dei rapporti tra Phnom Penh e Washington.
ASEAN, cresce la centralità nelle supply chains
Pur cercando di scaricare la congestione dei porti cinesi di Shanghai, Ningbo e Yantian su quelli di Xiamen, Qingdao, Nansha e Shekou, è in corso la delocalizzazione delle aziende manifatturiere cinesi e globali dalla Cina verso il Sud-Est asiatico. Questa ricerca di alternative, definita China Plus One Strategy dalle aziende, sta stimolando l’ammodernamento e la costruzione delle infrastrutture e degli spazi industriali adibiti alla logistica nella regione. Meta principale di questa migrazione è il Vietnam che intende potenziare le proprie capacità di accoglienza di investimenti diretti esteri (IDE) col suo Piano Infrastrutturale 2030. È prevista la costruzione del porto di Lach Huyen in partnership pubblico-privato (PPP) con il Giappone, puntando a gestire tra i 6-8 mila TEU all’anno. Nel Piano rientrano anche la costruzione di canali navigabili tra Hai Phong City e la provincia di Phu Tho e l’ammodernamento del canale Cho Gao tra Ho Chi Minh City e il delta del Mekong. Ultimamente, in Thailandia si lavora all’ampliamento del porto di Laem Chabang per maneggiare 8 milioni TEU al completamento dei due terminal. In PPP con il più grande fornitore di energia del Paese, Gulf Energy Development Pcl, l’obiettivo è facilitare l’accesso al Corridoio Economico Orientale in cui si concentra la maggior parte degli IDE nel trattamento dei metalli e nella costruzione di macchinari. L’aspirazione è fare del porto un hub logistico regionale strategico. In crescita anche il porto malese di Tanjung Pelepas, diciannovesimo al mondo per traffico e secondo porto regionale dopo Singapore, il secondo al mondo. L’intero ecosistema economico-legislativo malese è alla base della crescita di IDE nel Paese, specie verso il cluster hi-tech di Penang, in cui opera anche il gigante USA dei semiconduttori Intel. Dimostrazione di questa ascesa è l’aver raggiunto il record di 10 milioni TEU lo scorso 23 novembre, superando i 9,85 dell’intero 2020.
Geopolitica
Quad e AUKUS Gli ultimi due anni e il prossimo decennio sono stati e saranno caratterizzati da diverse alleanze geopolitiche tra molte potenze mondiali nell’Indo-Pacifico, soprattutto in chiave anticinese. Tutto questo cosa comporterà? East Asia Forum: https://www.eastasiaforum.org/2021/12/11/reconciling-the-quad-and-aukus-a-bridge-too-far/ |
Business
Guanti in plastica Dopo che la domanda di guanti in lattice è arrivata alle stelle con l’avvento della pandemia, la società malese Top Glove, leader del settore, ha registrato cali notevoli negli ultimi mesi, sia nelle vendite che, conseguentemente, delle sue azioni. Nikkei Asia: https://asia.nikkei.com/Business/Companies/Top-Glove-warns-of-weak-demand-as-quarterly-profit-plunges-92 |
Finanza
KFC in Malesia Secondo alcuni osservatori, QSR Brands Holdings Bhd., che gestisce i ristoranti di KFC e Pizza Hut nel Sud-Est asiatico, starebbe organizzando un’Offerta Pubblica Iniziale in Malesia, in collaborazione con le banche CIMB, Citigroup, Credit Suisse, UBS. |
Sociale
Guerra alla droga in ASEAN Dal 2011 le forze di polizia dei Paesi ASEAN hanno di anno in anno aumentato i quantitativi di droga sequestrati nella regione, con dati simili al Nord America e il colpo di Stato in Myanmar ha peggiorato la situazione. È necessario un intervento deciso dei governi. The Economist: https://www.economist.com/asia/2021/12/11/south-east-asia-is-awash-in-drugs |
Economia
Inflazione e ASEAN Secondo la Bank of America, l’inflazione nelle economie del Sud-Est asiatico è destinata a toccare i picchi più alti degli ultimi dieci anni nel 2022, passando dal 2,2% stimato al 2,7%.
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Business Semiconduttori È stato annunciato nei giorni scorsi che Intel Corp investirà circa dieci miliardi di dollari a Penang, in Malesia. per espandere le sue capacità di produzione nella tecnologia avanzata di imballaggio dei semiconduttori.
The Straits Times: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/intel-to-invest-s97b-in-manufacturing-plant-in-malaysia |
Business
Acquisizioni giapponesi in Vietnam È stato annunciato nei giorni scorsi che la banca giapponese Mizuho acquisirà il 7,5% di M-Service, società vietnamita specializzata in pagamenti online, in un affare da circa 200 milioni di dollari. Nikkei Asia: https://asia.nikkei.com/Business/Business-deals/Japan-s-Mizuho-to-acquire-7.5-of-Vietnam-s-M-Service-pay-app |
Economia
Omnibus Law Con il regolamento governativo 36 del 2021 della storica riforma del mercato del lavoro indonesiano, l’Omnibus Law, il salario minimo medio di ogni provincia è stato aumentato dell’1,09% per tutto il 2022.
ASEAN Briefing: https://www.aseanbriefing.com/news/indonesia-increases-minimum-wage-for-2022/
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Finanza Binance a Singapore Dopo le ultime tensioni con le autorità di regolazione finanziaria della città-Stato, Binance chiuderà la sua piattaforma di trading di criptovalute a Singapore. Una notizia che non renderà di certo felici gli operatori dell’hub finanziario asiatico.
Financial Times: https://www.ft.com/content/22faa870-7548-4824-96c2-f26f66d1fab5 |
CulturaCinema asiatico
Da ieri e fino a lunedì 20 dicembre andrà in scena a Cagliari “Across Asia Film Festival – Aaff”. In programma proiezioni, masterclass, incontri con ospiti internazionali, mostre, installazioni, eventi speciali diffusi per accendere i riflettori sul cinema asiatico.
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Geopolitica USA-Cambogia
L’annuncio degli Stati Uniti di un embargo sulle armi nei confronti della Cambogia, che da gennaio sarà alla Presidenza dell’ASEAN, ha provocato reazioni a livello internazionale ma inciderà anche sull’economia cambogiana?
Asia Times: https://asiatimes.com/2021/12/us-arms-embargo-symbolic-shot-across-cambodias-bow/ |
Economia E-commerce L’economia digitale gioca un ruolo fondamentale per la ripresa economica della regione ASEAN ma sono molti altri gli elementi coinvolti, dalla sostenibilità e tutela ambientale, alla geopolitica.
The Business Times: https://www.businesstimes.com.sg/opinion/grab-a-bellwether-for-aseans-digital-growth |