L’Associazione Italia-Asean nasce nel 2015. La sua missione è quella di rafforzare il legame e rendere più evidenti le reciproche opportunità, sia per le imprese che per le istituzioni. Qui pubblichiamo la newsletter Italia-Asean del 4 dicembre.
In Indonesia il settore dei trasporti ha contribuito per quasi un terzo alle emissioni di gas serra nel 2018, principalmente a causa della mobilità stradale. Il governo indonesiano si è impegnato dunque a ridurre le proprie emissioni di CO2 per raggiungere l’obiettivo dell’accordo di Parigi di mantenere la temperatura globale al di sotto dei 2 °C. A tal proposito, la diffusione dei veicoli elettrici (EV) è vista da molti osservatori come la principale strategia futura per ridurre le emissioni inquinanti.
Al fine di fare chiarezza sulla materia, il Ministero dei Trasporti indonesiano ha già stilato una bozza di regolamento sui test che i veicoli elettrici dovranno affrontare prima di poter essere venduti nel Paese. L’adozione di linee guida avvenuta in tempi così rapidi è una buona notizia per i produttori di veicoli elettrici, sia domestici che stranieri, in quanto da tempo puntavano a questo mercato di oltre 200 milioni di potenziali consumatori. La spinta è arrivata dal Presidente Joko Widodo in persona, il quale sta puntando sull’accelerazione del programma EV per la mobilità.
Il regolamento delinea inoltre le varie iniziative che il governo prenderà per rafforzare l’industria domestica dei veicoli elettrici, tra cui l’obbligo per i prodotti finiti di avere componenti realizzati localmente. La realizzazione di 2.200 unità di veicoli elettrici, 711.000 unità ibride e 2,1 milioni di motociclette elettriche entro il 2025, renderà l’Indonesia meno dipendente dal petrolio, il cui import grava pesantemente sul bilancio pubblico. Tuttavia, Il colosso statale dell’elettricità Perusahan Listrik Negara stima che l’Indonesia necessiti di oltre 31.000 nuove stazioni di ricarica per veicoli elettrici entro il 2030 per raggiungere gli obiettivi prefissati, con un costo pari a 3,7 miliardi di dollari. L’Istituto per la Riforma dei Servizi Essenziali ha identificato la mancanza di stazioni di ricarica come uno dei fattori chiave che inibiscono la crescita delle auto elettriche in Indonesia. A questo si aggiungono gli insufficienti incentivi fiscali e gli alti costi di supporto dell’infrastruttura EV.
In compenso l’Indonesia è uno dei maggiori produttori mondiali di nichel, di cui il governo ha recentemente vietato l’esportazione: l’obiettivo è quello di incentivare le aziende straniere a investire nella produzione di prodotti finiti direttamente nel Paese, utilizzando il nichel indonesiano. Il CEO di Tesla Elon Musk, pur non essendo questa ancora presente nel mercato indonesiano, ha chiesto alle compagnie minerarie di aumentarne la produzione. La materia prima è indispensabile all’azienda californiana per raggiungere la produzione delle proprie celle della batteria a 200 GWh di capacità di produzione annuale nel 2023 e 3 TWh nel 2030.
Il Ministro dell’Industria indonesiano Agus Gumiwang ha mostrato interesse verso la proposta di Tesla, che ha già in programma la costruzione di una fabbrica di batterie in loco, più precisamente a Batang. È attualmente in corso una trattativa tra l’azienda californiana e il governo indonesiano per costruire una nuova impresa di estrazione e lavorazione di nichel nel Paese. Anche il Ministro Coordinatore per gli Affari Marittimi e gli Investimenti, Luhut Binsar Pandjaitan, ha confermato la disponibilità del governo indonesiano a concedere l’utilizzo delle riserve di nichel del Paese qualora l’azienda di Elon Musk dovesse decidere di investire nella costruzione di una fabbrica di batterie nel Paese.
Ormai consapevole della crescente importanza del nichel nello sviluppo di questo settore, l’Indonesia vuole dare vita anche a un’industria di batterie per veicoli elettrici, con l’obiettivo di mettere sul mercato le prime celle entro il 2023. A progettarle e costruirle sarà la “Indonesia Battery Holding”, una nuova azienda formata dalla compagnia petrolifera statale Pertamina, dalla società di distribuzione dell’energia Perusahan Listrik Negara e dalla compagnia mineraria Aneka Tambang. La fondazione di questa nuova società a forte partecipazione statale, metterà l’Indonesia in una posizione di forza nel mercato mondiale delle batterie.
Ad oggi, il punto debole di questa strategia è il difficile accesso alle tecnologie necessarie per la produzione su scala industriale. Per rimediare a ciò, il governo sta portando avanti una trattativa con l’azienda cinese CATL e la coreana LG Chem, due tra i più grandi produttori al monde di batterie per veicoli elettrici. L’ingresso di questi player nel mercato indonesiano, porterà investimenti per ulteriori 20 miliardi di dollari da destinare allo sviluppo delle tecnologie mancanti. Le batterie per i veicoli elettrici prodotte in Indonesia, inoltre, non saranno destinate soltanto al settore dei trasporti, ma anche a quello dello stoccaggio di energia: gli esperti prevedono che la domanda aumenterà per entrambi gli utilizzi.
In conclusione, dato il mercato attuale dell’Indonesia, le normative esistenti e le deboli infrastrutture industriali, i veicoli elettrici dovranno affrontare sfide molto ardue per penetrare nel commercio automobilistico. Per raggiungere un’elevata quota di mercato e una significativa riduzione delle emissioni, sono necessari strumenti politici di supporto. Le nuove misure dovranno mirare a fornire incentivi per i veicoli elettrici e disincentivi per gli ICEV (internal combustion engine vehicle). Gli strumenti dovrebbero includere incentivi fiscali, sia iniziali che ricorrenti, incentivi non finanziari, incentivi normativi e la disponibilità di infrastrutture di ricarica pubbliche, strumenti indispensabili già adottati in altri paesi con un’elevata diffusione di veicoli elettrici.
a cura di Diego Mastromatteo
Partenariato strategico UE-ASEAN
Si è tenuto martedì 1° dicembre il meeting virtuale dei Ministri degli Esteri di UE e ASEAN e dell’Alto Rappresentante dell’Unione Europea Josep Borrell. Nel corso del vertice, dopo sei anni di colloqui, l’Unione Europea e l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico hanno finalmente dato vita ad un nuovo capitolo delle loro relazioni diventando “Strategic Partners”. I fruttuosi rapporti tra i due blocchi regionali si sono da sempre basati su principi e valori condivisi quali la creazione di un commercio bilaterale libero ed equo, il rilancio di un multilateralismo efficace e sostenibile e il mantenimento della pace e dell’ordine a livello internazionale. UE e ASEAN si impegneranno da ora nello stabilire momenti di riflessione comuni per intensificare la partnership su diverse tematiche. Economia circolare, regolamentazione delle norme per il commercio transfrontaliero, stabilità fiscale e finanziaria, diritti umani e dei lavoratori, sicurezza marittima, cyber security e lotta alla criminalità internazionale. Centrali nello sviluppo del partenariato gli obiettivi di sviluppo sostenibile e dell’European Green Deal. I due blocchi hanno concordato, quindi, di istituire un gruppo di lavoro per affrontare “la sfida verso il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile nel settore degli oli vegetali”, il cui primo incontro è fissato per gennaio 2021. Va ricordato, infatti, che il primo punto di disaccordo nelle relazioni commerciali tra l’ASEAN e l’UE era stato proprio l’uso e la produzione dell’’olio di palma, secondo Bruxelles prodotto con criteri ambientali sbagliati ma che rimane un asset fondamentale per il settore agricolo di Indonesia e Malesia. Alla riunione ministeriale, l’UE ha infine annunciato un’aggiunta di 20 milioni di euro per un programma di risposta e lotta alla pandemia in Asia sud-orientale, oltre agli 800 milioni di euro per cui Bruxelles si era precedentemente impegnata al fine di limitare l’impatto del Covid-19 nella regione. Gunner Weigand, Direttore per l’Asia e il Pacifico presso lo European External Action Service della Commissione Europea, ha addirittura parlato di “passo storico” nelle relazioni UE-ASEAN.
Futuro di prosperità per le relazioni Cina-ASEAN dopo la RCEP?
Il 30 novembre si è conclusa a Nanning, capoluogo del Guangxi, la 17esima edizione del China-ASEAN Expo, nel corso della quale sono stati presentati i risultati della lotta contro il Covid-19 di Cina e ASEAN e le prospettive per la fase post pandemica. Le parti interessate hanno ulteriormente approfondito i rapporti e la cooperazione commerciale in diversi settori, ottenendo importanti risultati. Secondo quanto appreso, nel corso dell’Expo si sono tenute più di 150 attività di promozione economica e commerciale in modalità online e offline e nella cornice dell’Expo, tra le altre cose, sono stati portati avanti diversi forum di alto livello su molti settori, tra i quali: zone di libero scambio, sanità, info-port e finanza. Sono stati poi firmati 86 progetti internazionali e regionali, ottenendo i migliori risultati a partire dalla prima edizione dell’Expo nel 2004. Durante la cerimonia di apertura, il Presidente cinese Xi Jinping ha voluto sottolineare che la Cina lavorerà con l’ASEAN per migliorare la cooperazione e mantenere sviluppo e prosperità nella regione. “Le relazioni Cina-ASEAN sono cresciute così tanto da diventare il modello di maggior successo di cooperazione nell’Asia-Pacifico e uno sforzo esemplare per costruire una comunità con un futuro condiviso per l’umanità”, ha detto Xi. Sottolineando la necessità di approfondire la cooperazione sull’economia digitale, il leader cinese ha affermato, inoltre, che la Cina e l’ASEAN potrebbero ampliare le collaborazioni in molti ambiti tra cui: città intelligenti, 5G, intelligenza artificiale, e-commerce, big data, blockchain e telemedicina, e rafforzare il settore della sicurezza dati e della comunicazione con politiche coordinate e comuni. Va ricordato in effetti, che, negli ultimi anni, l’economia digitale è diventata gradualmente uno dei punti di forza della cooperazione tra la Cina e l’ASEAN. Pechino e Giacarta dal 2015 hanno deciso, infatti, di lavorare congiuntamente alla costruzione di una piattaforma tecnologica comune, la cosiddetta: “China-ASEAN Information Harbor Digital Economy Alliance”.
Business
La Thailandia domina il mercato azionario in ASEAN
Secondo gli ultimi dati diffusi da Deloitte, Bangkok ha raccolto circa 3,94 miliardi di dollari attraverso 23 offerte pubbliche iniziali dall’inizio dell’anno, ovvero oltre il 60% del totale dei fondi raccolti nel Sud-Est asiatico.
Economia
Cresce la competizione commerciale tra Hanoi e Pechino
Molte aziende, tra cui colossi come Samsung e Apple, stanno spostando le proprie produzioni dalla Cina al Vietnam destando preoccupazioni tra i funzionari del governo cinese.
Business
Nuovi investimenti tech in Indonesia
È stato registrato negli ultimi tempi un aumento del 55% degli investimenti nel settore tecnologico di grandi società cinesi nella più grande economia del Sud-Est asiatico a scapito dell’India.
Sostenibilità
Ripensare le megalopoli asiatiche
È arrivato il momento in tutto il continente e in particolar modo nell’Asia-Pacifico, di ripensare gli affollati centri urbani, puntando su un’urbanizzazione più sostenibile. Sarà questa la chiave per la ricostruzione post pandemica?
Economia
JPMorgan punta su Singapore
La banca statunitense ha intenzione di attirare i ricchi clienti cinesi che risiedono e investono nella città-Stato aumentando nei prossimi due anni la presenza di suoi operatori e manager.
Politica
Novità nella politica malese
Apprezzato e composto per lo più dalle giovani generazioni della Malesia, il Malaysian United Democratic Alliance rappresenta una novità assoluta nel panorama politico malese e si candida a rinnovare e rilanciare il Paese.
Business
Investimenti cinesi in Indonesia
L’acciaieria cinese Tsingshan Steel ha accettato di costruire, su mandato del governo indonesiano, una fonderia di rame da 1,8 miliardi di dollari nel suo complesso di lavorazione del nichel di Weda Bay, nell’Indonesia orientale.
Business
Singapore incrementa la produzione alimentare
La città-Stato sta intensificando gli sforzi per sostenere le aziende agricole nell’aumentare la produzione nei prossimi 6-24 mesi, garantendo un approvvigionamento stabile di cibo e diversificandone le fonti di produzione.
Geopolitica
La nuova politica USA nel Sud-Est asiatico
Nonostante Joe Biden nei suoi anni da Vicepresidente non si sia mai troppo concentrato sui Paesi del Sud-Est asiatico, la sua grande esperienza in politica estera e il suo team di esperti sulla regione dell’Asia-Pacifico potranno fare la differenza.
Politica
Vietnam punto di riferimento commerciale e politico
Dai rapporti economici a quelli diplomatici, i legami bilaterali e regionali nell’area del Sud-Est asiatico e le affinità tra gli obiettivi di Unione Europea e ASEAN. Intervista ad Antonio Alessandro, Ambasciatore d’Italia ad Hanoi.
Geopolitica
L’asse economico mondiale si sposta in Asia
La firma della RCEP segna nuove prospettive per lo sviluppo economico della regione asiatica, ne promuove l’integrazione e sembra segnalare una sostanziale perdita di peso strategico nell’area degli Stati Uniti.
Energia
Scorte petrolifere per il Sud-Est asiatico
Giappone e Kuwait creeranno una riserva petrolifera comune per la regione ASEAN la cui domanda di energia crescerà costantemente nei prossimi anni e che non dispone al momento di solide riserve di petrolio.
I CANALI DI ASSOCIAZIONE ITALIA ASEAN