Mondo Asean – Il boom dell’agritech nei Paesi ASEAN

Il settore agritech sta avendo una forte espansione nei Paesi della regione, portando a vantaggiose opportunità di investimento europei. Poi le auto elettriche vietnamite e le elezioni in Malesia. Le notizie dal Sud-Est asiatico

L’Associazione Italia-Asean nasce nel 2015. La sua missione è quella di rafforzare il legame e rendere più evidenti le reciproche opportunità, sia per le imprese che per le istituzioni. Qui pubblichiamo la newsletter Italia-Asean del 28 ottobre.

Il Sud-Est asiatico è sempre più agritech. A dimostrarlo i numeri e le storie di alcune società locali. Fondata nel 2014, Nutrition Technologies produce proteine ​​dalle larve di “mosca soldato nero” come alternativa sostenibile alla farina di pesce, un ingrediente comune nei mangimi per animali. Guidata da Nick Piggot e Tom Berry, Nutrition Technologies opera per ora a Singapore e in Malesia ma ha l’intenzione di espandersi in altri paesi del Sud-Est asiatico. Nell’ultimo mese questa compagnia ha dichiarato di aver ricevuto un finanziamento da 20 milioni di dollari. Capofila del round di finanziamento la compagnia petrolifera e del gas statale thailandese PTT, ma hanno partecipato anche Sumitomo Corporation, ING Sustainable Investments, Mandala Capital e i “vecchi” investitori Openspace Ventures, Seeds Capital e Hera Capital.

“La produzione commerciale di proteine ​​di insetti è una delle innovazioni più importanti degli ultimi anni, con il potenziale per sconvolgere i settori dei mangimi e dei fertilizzanti e risolvere i molteplici problemi che il mondo sta attualmente affrontando”, ha affermato Buranin Rattanasombat, Vicepresidente esecutivo senior per l’innovazione e nuove iniziative in PTT.

La compagnia, fin dalla sua fondazione, ha dichiarato che la propria missione è quella di sviluppare nuove biotecnologie che aiutino l’industria agricola a diventare più sostenibile. Già dal 2015 la Nutrition Technologies si è impegnata a produrre prodotti derivanti da insetti, scarti alimentari e colture di bassa qualità mantenendo sempre una qualità alta a un prezzo ragionevole. I vantaggi della produzione di prodotti derivanti da insetti o scarti sono notevoli. La tecnologia messa in pratica dall’azienda ha creato un sistema a circuito chiuso con zero rifiuti, un utilizzo minimo di energia e impatto molto limitato sull’ambiente.

Questa filosofia si traduce nei prodotti offerti dall’azienda. Tre, infatti, sono i principali composti innovativi offerti dalla Nutrition Technologies: il primo si pone come alternativa alla farina di pesce, evitando l’utilizzo di pesci pelagici per la produzione di mangimi per animali. Il secondo è un’alternativa naturale al fertilizzante, può essere utilizzato sia nel giardinaggio che in campo agricolo e viene prodotto dagli scarti organici delle larve della “Black Soldier Fly” (mosca soldato nera).  Il terzo viene estratto meccanicamente dalle larve della “Black Soldier Fly” alimentate con una dieta 100% vegetale, ed è una fonte di energia creata per specie monogastriche come pollame e suini. 

Altro esempio di innovazione agritech è il “vertical farming”. Al fine di coltivare cibo in aree con accesso limitato ai terreni coltivabili, l’agricoltura verticale impiega strutture agricole interne che utilizzano la luce artificiale, minimizzano l’uso di sostanze chimiche, ottimizzano l’utilizzo dell’acqua e richiedono meno trasporti. Il vertical farming ha il vantaggio anche di favorire uno sviluppo più rapido delle colture e un accesso costante ai prodotti freschi. In questo campo, la compagnia Unfold sta facendo grandi passi in avanti. Lanciata nell’agosto 2020 con un investimento da 30 milioni di dollari da Leaps by Bayer (società che investe in start-up nei settori dell’agricoltura e della salute) e Temasek (società di investimenti con sede a Singapore), Unfold ha cercato di creare semi da utilizzare esclusivamente nelle aziende agricole verticali. L’obiettivo di Unfold è trasformare Singapore nella capitale del “vertical farming”. Il mercato dell’agricoltura verticale globale dovrebbe espandersi a un tasso di crescita annuo composto del 24,6% tra il 2019 e il 2026, e con un valore di mercato che sale a 12,8 miliardi di dollari entro la fine di quel periodo. 

Questi esempi di progetti innovativi nel contesto dell’agritech mostrano come il settore stia avendo una forte espansione nei Paesi del Sud-Est asiatico. Questa crescita del settore potrebbe significare vantaggiose opportunità di investimento anche da parte dell’Unione Europea. Ci sono oltre 600 milioni di persone e più di 70 milioni di piccole aziende agricole a conduzione familiare in tutta l’ASEAN. Thailandia e Vietnam sono tra i più grandi esportatori agricoli del mondo e Singapore è uno dei più grandi centri di innovazione in diversi settori. Una maggiore attenzione sul settore può portare vantaggi sia in ottica di investimenti che in un’ottica di sostenibilità. 

A cura di Carola Frattini

Le auto elettriche vietnamite sui mercati UE

Il marchio vietnamita di veicoli elettrici VinFast punta ad espandersi nel mercato europeo. Dopo l’apertura del flagship store a Colonia prevista per novembre 2022, l’azienda ha in programma di aprire nuovi uffici a Francoforte, Parigi, Nizza, Amsterdam, Berlino, Monaco e Amburgo entro la fine dell’anno. L’espansione dell’azienda di EV (electric vehicles) nei paesi dell’Unione Europea prevede una rete di vendita al dettaglio che intende rispondere alle esigenze specifiche del mercato locale, ha dichiarato lunedì la casa automobilistica. Come economia di punta dei paesi del Sud-Est asiatico, il Vietnam continua a trainare la crescita della regione. Al Salone dell’auto di Parigi, che si è tenuto dal 17 al 23 ottobre scorso, la CEO di VinFast Le Thi Thu Thuy ha dichiarato che la sua azienda è orgogliosa di tornare a Salone “per dimostrare che il Vietnam non solo è in grado di produrre automobili, ma sta anche facendo un grande salto verso la rivoluzione elettrificata”. VinFast è il marchio principale del conglomerato vietnamita VinGroup, che si occupa di tecnologia, industria, sviluppo immobiliare, vendita al dettaglio e servizi, e sembra intenzionata ad espandersi il più possibile sui mercati globali. Ha anche annunciato all’inizio dell’anno che lancerà un impianto di assemblaggio da 4 miliardi di dollari sul suolo statunitense. Si tratta di una strategia coerente con il grande successo che VinFast sta acquisendo anche nel mercato interno: tra automobili più economiche e vetture di lusso, la casa automobilistica sta vivendo appieno il “momento d’oro” del settore elettrico vietnamita trainato dalle istanze di sostenibilità. L’impennata nelle vendite registrata nel luglio 2022 è stata limitata solo dalla scarsità di componenti subita nell’agosto successivo. Ma secondo un rapporto del Vietnam Petroleum Institute, se il governo agirà tempestivamente con politiche mirate al sostegno del settore, Hanoi potrà assumere un ruolo di punta per il mercato degli EV nel Sud-Est asiatico e all’estero.

Come funzionano le elezioni in Malesia

Il 10 ottobre il premier malese Ismail Sabri Yaakob ha sciolto il parlamento, proiettando la Malesia verso le quindicesime elezioni generali della sua storia. Il 19 novembre – con circa 9 mesi di anticipo rispetto alla fine della legislatura – 21,1 milioni di cittadini saranno quindi chiamati alle urne. 5 milioni di loro vi si presenteranno per la prima volta, anche a causa dell’abbassamento dell’età minima prevista per il diritto di voto, portato nel 2019 da 21 a 18 anni. La Malesia è una monarchia costituzionale (in cui il Re è capo dello stato e svolge funzioni quasi esclusivamente cerimoniali) e una democrazia parlamentare bicamerale. Ogni cinque anni, salvo elezioni anticipate, i malesiani devono eleggere i 222 membri della camera bassa (Dewan Rakyat). Il partito o coalizione che otterrà almeno 112 seggi sarà chiamato a formare il governo, del quale il Re nominerà il Primo Ministro. La camera alta (Dewan Negara) è slegata dal sistema elettorale e presenta invece 70 membri: di questi, 26 sono eletti dalle 13 assemblee legislative degli stati federati e 44 sono nominati dal Re. La campagna elettorale dura fino a 15 giorni e in questo caso inizierà il 5 novembre. Le coalizioni con più chance di vittoria in vista del voto del 19 novembre sono due: il Fronte Nazionale (Barisan Nasional), attuale coalizione nazionalista di governo guidata dal partito UMNO; e l’Alleanza della Speranza (Pakatan Harapan), coalizione multietnica sostenuta principalmente dal PKR. I candidati premier sono il primo ministro uscente Ismail Sabri Yakoob dell’UMNO e Anwar Ibrahim del PKR. Alle elezioni si presenteranno anche tanti altri partiti tra cui l’Alleanza Nazionale (Perikatan Nasional), coalizione formata principalmente dai partiti BERSATU e dall’islamista PAS che candiderà Muhyiddin Yassin, penultimo premier del paese, e il Movimento Patria (Gerakan Tanah Air) del 97enne Mahathir Mohamad, due volte ex Primo Ministro della Malesia.