Il giovane Mao Zedong diventa protagonista di un cartone animato. Per celebrare il 120 anniversario dalla sua nascita, il dipartimento di propaganda del Partito comunista cinese si lancia in una nuova avventura: raccontare la giovinezza del Grande Timoniere in chiave moderna per conquistare una nuova platea, quella dei giovani, ormai abituati alle produzioni americane e giapponesi.
"Questo è il XXI secolo. Non possiamo rimanere ancorati al vecchio, dobbiamo essere innovativi". Così ha presentato il progetto ai media Lu Huasheng, direttore artistico che ha curato il prodotto nato dalla cooperazione tra la divisione produzione film e tv della rivista ufficiale della Scuola centrale del Partito e del Comitato Centrale del Partito Comunista, Qiushi (Verità) e due società di produzione cinematografica con sede nello Hunan.
Quando Mao Zedong era giovane mostra un Mao adolescente con la treccia come ai tempi dell’ultima dinastia prima del crollo dell’impero, grandi occhi lucidi e un sorriso fiducioso. La sua raffigurazione rompe il tabù di raffigurare i leader politici in forma stilizzata. L’ultimo ritratto di Mao ufficiale in versione fumettistica risale a mezzo secolo fa. Dal 1948 i vignettisti politici che hanno attraversato la linea del ritratto sono stati controllati o arrestati dalle autorità.
Diversi analisti concordano comunque sul fatto che, sebbene lo sforzo mostri che l’unità di propaganda è in grado di adattarsi ai tempi, la prospettiva mediatica è più che altro quella dell’autoconservazione. Come se presentare un cartone animato su Mao Zedong fosse in primo luogo lo sforzo di necessario mantenere viva la rivoluzione ed i suoi ideali a prescindere da tutto. La dice lunga anche la cifra investita nel progetto: 30 milioni di yuan, oltre 3,5 milioni di euro.
La rivista Qiushi inoltre potrebbe anche continuare ad esplorare il canale dei cartoni animati sull’adolescenza dei leader. In cantiere ci sono le animazioni sul braccio destro di Mao, il defunto premier Zhou Enlai, e sull’ex presidente Liu Shaoqi ed il generale Zhu De. L’idea è quella di produrre cartoni animati su tutti e dieci i generali che hanno contribuito a fondare la Repubblica popolare cinese.
Lo sforzo è quello di dare nuova linfa alla propaganda – ad agosto il presidente Xi Jinping aveva giusto annunciato la volontà di costruire "un esercito forte" per "conquistare il terreno dei nuovi media" – senza che questo si tramuti in una perdita dal punto di vista economico per gli organi coinvolti nella produzione. Una sfida che porta di nuovo sul palco il Grande Timoniere, nonostante siano quasi trent’anni che il Partito ammette a mezza bocca che il suo operato è anche lui contraddistinto dalle caratteristiche cinesi: il 70 per cento giusto e il 30 per cento sbagliato.
[Scritto per Lettera43]