Malesia – Governo censura guida sessuale delle mogli obbedienti

In Uncategorized by Simone

Il governo malese ha bandito l’originale guida sessuale redatta dal Club delle mogli obbedienti: pur non contenendo immagini descrittive, il volume è stato giudicato troppo spinto. Dopo le teorie sulle mogli "come prostitute di prima classe", le mogli obbedienti continuano a far discutere.
L’ultima sfida al tradizionalismo islamico ortodosso arriva dalla Malesia, scomodando il tabù per eccellenza: il sesso.
Nel mese di ottobre il Club delle mogli obbedienti malese ha dato alle stampe un libro di 115 pagine intitolato Sesso islamico, combattere gli ebrei per riportare al mondo il sesso islamico, una sorta di manuale per preparare adeguatamente le donne musulmane alle insidie della vita coniugale in camera da letto dove, secondo il testo, i mariti sarebbero appagati solo al 10%.

Forse partendo da questo dato, ricavato da studi non meglio specificati, il libro esorta i mariti musulmani ad avere rapporti sessuali con tutte le proprie mogli, contemporaneamente.
Non è chiaro cosa c’entri la questione ebraica con i rapporti sessuali islamici, probabilmente il riferimento agli ebrei voleva semplicemente attirare più lettori.

Il volume vuole essere una guida spirituale indirizzata ai membri del club per facilitare la comprensione dell’arte del piacere, così che i mariti – completamente soddisfatti dalle proprie mogli – non debbano indulgere in atti peccaminosi extraconiugali o sfogarsi ricorrendo alla violenza.

La vicepresidente del club, Rahoya Muhamad, lo scorso giugno aveva già offerto alla stampa un’efficace sintesi del pensiero delle Mogli obbedienti: le mogli devono servire i mariti come delle “prostitute di prima classe”. Una prospettiva che aveva scatenato le proteste di gruppi femministi ed islamici da tutto il mondo.

A nemmeno un mese dalla pubblicazione, il libro è stato censurato dalle autorità malesi, reo di contenere passi che platealmente infrangono le leggi sulla censura e per i legami del club con la setta religiosa al-Arkam, in Malesia bandita dal 1994 a causa delle sue posizioni estremamente pro-poligamia.

La retorica del Club delle mogli obbedienti, in Malesia attivo dalla scorsa estate e che ora conta intorno agli 800 membri, è sorprendentemente sfacciata nell’affrontare tematiche pruriginose come la vita sessuale con toni decisamente provocatori. In un’intervista al quotidiano malese The Star pubblicata il 13 giugno, la dottoressa Rohaya – businesswoman laureata a Sidney – e Fauziah Ariffin – ristoratrice, terza moglie e presidente del Club – si sono lasciate andare a valutazioni stravaganti sulla natura intrinseca dell’uomo.

Secondo Rohaya, Dio ha creato Eva in base alle pulsioni sessuali di Adamo (ricordiamo che Islam e Cristianesimo condividono buona parte della loro tradizione) e siccome l’uomo è fatto così, schiavo della carne senza possibilità di autocontrollo, se tali pulsioni non vengono soddisfatte dal coniuge, sarà costretto a trovare sfogo altrove.

Interrogate sul caso Clinton-Lewinsky, le due hanno sentenziato: “Bill Clinton si è semplicemente comportato da uomo. In qualità di leader pubblico si è molto stressati, e un modo per alleviare lo stress è proprio il sesso. […] Hillary avrebbe fatto meglio ad accettare Monica come seconda moglie”.

Scavando nella biografia della vicepresidente Rohaya Mohamad vengono alla luce i legami tra il Club delle mogli obbedienti e la setta islamica al-Arkam, che nel suo periodo d’oro a cavallo degli anni Ottanta predicava la poligamia nella Malesia progressista. Rohaya è la terza moglie di Mohamad Ikram Ashaari, figlio del fondatore di al-Arkam, Ashaari Mohamad, che compare sulla copertina del manuale di sesso pubblicato dal Club, motivo per il quale il Ministero degli Interni malese ha dichiarato il libro fuorilegge.

Il libro di 115 pagine non contiene nessuna immagine ma descrive le pratiche sessuali con un linguaggio colorito giudicato dalle autorità malesi oltre la soglia della decenza.

Anche il mufti – esperto delle scritture coraniche – dello stato malese del Kelantan, Mohamad Shukri, ha criticato lo stile oratorio del Club delle mogli obbedienti: “Il Corano tratta il sesso in modo civile, educato e non volgare – ha spiegato al Malaysian Insider quindi non dovremmo scendere troppo nei dettagli dandone un’impressione negativa”.

La messa all’indice del libro non ha turbato la presidente Fauziah: “Accettiamo la decisione del governo – ha spiegato al Wall Street Journal abbiamo stampato 3000 copie e sono andate via come le banane fritte (uno snack da bancarella molto popolare in Malesia, nda)”.

Anzi, l’illegalità del manuale ha fatto crescere l’interesse dell’opinione pubblica che, secondo Fauziah, sta tempestando di chiamate la sede del Club per maggiori informazioni o richiedendo appuntamenti per consulenze matrimoniali.

Un’euforia che non sembra aver contagiato Akmal Zulkifli del movimento per i diritti delle donne Sorelle nell’Islam: “E’ un affronto a tutte noi sostenere che la condotta dei mariti sia colpa delle donne. Inoltre [il libro] non rappresenta un ritratto fedele dell’Islam in Malesia. Questo gruppo sta solo giustificando le proprie scelte di vita”.

[Anche su Lettera43] [Foto credit: muslimblog.co.in]