Malaysia – L’effetto MH370 sul turismo malese

In by Simone

Mentre le ricerche del volo MH370 scandagliavano il Sud Est asiatico, a Kuala Lumpur si teneva la fiera del turismo nazionale, settore in forte crescita negli ultimi anni. Ostentando sicurezza, il governo confida in un impatto minimo della tragedia: opinione non condivisa dagli addetti ai lavori, che temono invece la rappresaglia cinese.
Nonostante l’imbarazzo internazionale per la scomparsa del Boeing 777 MH370, sparito dai radar lo scorso 8 marzo assieme ai suoi 239 passeggeri e rinvenuto due giorni fa nell’Oceano Indiano, il governo di Kuala Lumpur mantiene grandi aspettative per il settore del turismo nel 2014, sminuendo l’impatto negativo che la tragedia potrebbe avere nello sviluppo del settore turistico nazionale.

Come da programma, dal 14 al 16 marzo si è tenuta nella modernissima “città satellite” di Pudra – la City della capitale malese – la 37esima edizione della Malaysian Association of Tour and Travel Agents (Matta) Fair, la fiera del turismo nazionale.

A margine del convegno, il governo ha divulgato le cifre parziali relative al flusso di viaggiatori diretti nelle località turistiche malesi nel 2013: 25,7 milioni di persone, per un incremento del 2,7 per cento rispetto all’anno precedente e rendite pari a 20 miliardi di dollari.

La radiografia del turismo in Malaysia, recentemente inserita nei “Top 10 places to visit” della celebre guida Lonely Planet, indica che quasi la metà degli arrivi proviene da Singapore – in gran parte via terra – e Indonesia, mentre al terzo posto si posiziona la Cina, con 1,7 milioni di turisti stimati lungo il 2013.

E dovrebbe proprio essere il coefficiente cinese a preoccupare il Ministero del Turismo malese. Pechino è in prima fila nell’accusare l’incapacità malese di gestire la crisi dell’MH370, volo sulla tratta Kuala Lumpur – Pechino, schiantatosi nell’Oceano Indiano per cause ancora da chiarire. Con 152 passeggeri cinesi a bordo, la diplomazia di Pechino ha minacciato rappresaglie proprio nel settore del turismo, che in Malaysia copre il 12 per cento del Gdp, mentre nella giornata di ieri si sono registrate manifestazioni spontanee anti-malesi davanti all’Ambasciata di Pechino.

Nel mese di dicembre il direttore dell’Ufficio del turismo malese a Pechino, Noran Ujang, in un’intervista al quotidiano di Kuala Lumpur The Star si era detto fiducioso di un continuo incremento dei viaggiatori cinesi diretti in Malaysia. Secondo le cifre ufficiali del governo, tra il 2011 e il 2012 la mole di vacanzieri cinesi in Malaysia era cresciuta del 25 per cento, una tendenza che Kuala Lumpur è decisa a mantenere anche per quest’anno promuovendo il turismo nazionale con una campagna governativa intitolata “2014 – Visit Malaysia Year”.

I tour operator malesi, per attirare un maggior numero di turisti cinesi e raggiungere l’obiettivo stabilito di due milioni di visite nel 2014, punteranno su pacchetti promozionali per viaggi “executive” – conferenze, convegni e fiere – e itinerari pensati per la terza età, i cosiddetti “silver-haired tour packages”: check-up medici, gite culinarie e toccate e fuga in località da foto ricordo.

Ma l’ottimismo del governo non è propriamente condiviso dagli specialisti del settore, che durante la Matta Fair hanno timidamente avanzato i propri dubbi circa l’impatto che il caso MH370 avrà sul turismo nazionale.

Hamzah Rahmat, presidente della Matta, durante il suo discorso inaugurale – riportato in parte dal Los Angeles Times – ha detto: “Lo spettro della tragedia dell’MH370 aleggia su tutti noi e il suo impatto sulla nazione risuonerà per molti anni a venire”.

Tuan Razali Tuan Omar – vice direttore della sezione marketing della Tourism Malaysia (un’agenzia statale) – parlando con la stampa qualche settimana fa ha mantenuto la linea ufficiale di Kuala Lumpur, ostentando la sicurezza che l’incidente aereo non avrà alcuna influenza sensibile: “Non penso ci sarà un calo negli arrivi, ci sono altre compagnie aeree [oltre a Malaysia Airlines, ndr] che volano sulla Malaysia”.

La compagnia di bandiera Malaysia Airlines, sul banco degli imputati per l’imbarazzo nazionale causato dalla vicenda, con la scaramanzia tipica dell’Asia Orientale già pensa a come ridurre al minimo i danni d’immagine: la sigla MH370 è stata ritirata, nella speranza di scacciare il fantasma dell’aereo scomparso che, dall’8 marzo, minaccia di infrangere i sogni di crescita del turismo malese.

[Foto credit: dynamicvacation.com]