Dopo il duetto Renzi-Jack Ma all’ultimo Vinitaly, vendere milioni di bottiglie di vino italiano in Cina via internet sarà possibile? Abbiamo chiesto ad un esperto. La nostra rassegna quotidiana da Cina e Asia, con in primo piano la vicenda del museo su Tiananmen di Hong Kong a rischio di chiusura dopo due anni dall’inaugurazione. Il consueto video del giovedì ci porta a Singapore, con il primo film nominato alla Palma d’Oro a Cannes. E infine in India dove riaprono i dance bar, stripclub all’indiana.
Alibaba promuove il vino italiano, ma è un miraggio di Alessandra Colarizi
«Marco Polo ha impiegato 8 anni per andare e tornare dalla Cina. Con internet possiamo impiegare 8 secondi». Non avrebbe potuto trovare parole più efficaci Jack Ma, il fondatore del colosso cinese dell’e-commerce Alibaba, intervenuto al fianco del premier Matteo Renzi in occasione della 50ª edizione del Vinitaly di Verona. Una delle fiere vinicole più prestigiose al mondo. L’obiettivo è quello di portare le vendite di vino italiano dal 6 al 60 per cento del totale delle bottiglie distribuite sulla piattaforma online, la cui costola B2C (business to consumer) Tmall conta già oltre 90 brand nostrani.
In Cina e Asia – Hong Kong: chiude il museo su Tiananmen di Redazione
I titoli della rassegna di oggi:
– Hong Kong, chiude il museo su Tiananmen
– Più di 200 funzionari arrestati per lo scandalo dei vaccini
– Il giornalista Rui Chenggang a processo
– «È matrimonio solo se tra uomo e donna» dice tribunale cinese
– Babymetal: tre giovani «idol» giapponesi conquistano l’America
Il video – My Magic di Redazione
Il primo film singaporiano nominato per la Palma d’oro a Cannes è la storia di un ex mago alcolizzato che cerca in qualche modo di riallacciare i rapporti con il figlio di dieci anni. Per farlo riscopre la sua vecchia passione: le arti magiche.
A Mumbai tornano i dance bar: soldi, sesso, amore morte e showbiz di Matteo Miavaldi
Il parlamento locale dello stato del Maharashtra (dove c’è Mumbai, tra le altre) martedì 12 aprile ha passato una legge che rilegalizza i cosiddetti dance bar, o beer bar: locali dalla mitologica perdizione in cui ballerine provenienti da tutto il paese danzano ammiccanti sulle note delle più famose canzoni di Bollywood pensate appositamente per i passaggi sexy pensati per le stralette dell’industria cinematografica indiana. I dance bar erano stati messi fuorilegge nel 2005 ma ora sono tornati, alimentando il jet set opulento di ricchi e meno ricchi nella città dello spettacolo.