Made in China Files

In by Gabriele Battaglia

L’inferno dello sviluppo cinese raccontato nel documentario di Zhao Liang, Behemoth. La rassegna quotidiana delle notizie da Cina e Asia, con in primo piano la crescita ridotta del budget militare della Cina. E poi la censura contro i contenuti gay delle serie televisive cinesi. E infine la liberazione del leader studentesco indiano Kanahiya Kumar.

Behemoth, l’inferno dello sviluppo cinese di Alessandro Uras

Il documentario di Zhao Liang, già vincitore del Green Drop Award alla Mostra del Cinema di Venezia e recentemente proiettato all’Across Asia Film Festival di Cagliari, racconta le condizioni durissime dei minatori della prefettura di Wuhai, in Mongola interna. Che continuano a morire di malattie respiratorie a decine di migliaia, protesi verso un paradiso effimero fatto di cemento.

In Cina e Asia – Crescita ridotta per il budget militare cinese di Redazione

I titoli della rassegna di oggi:

– In Cina crescita ridotta per il budget militare
– Le parole di Li Keqiang per capire dove sta andando la Cina
– Una ferrovia unirà la Cina e Taiwan?
– Il governo indiano contro Monsanto
– Corea del Sud e Usa iniziano le esercitazioni militari congiunte record

Censura cinese contro comunità Lgbt: niente omosessuali in tv di Marco Zappa

Nuove linee guida delle autorità di Pechino per bloccare violenza, relazioni extraconiugali, reincarnazioni, stregonerie e omosessualità. Sia nelle serie che sul web. Le autorità si affidano ai divieti per proseguire «sulla strada della modernizzazione socialista». Ma attivisti dissidenti pensano sia un boomerang: «Potrà solo aumentare il desiderio degli spettatori di prodotti culturali a tema Lgbt».

Kanahiya Kumar è libero ed è un simbolo di Matteo Miavaldi

Dopo venti giorni di prigionia senza uno straccio di prova, il presidente del sindacato degli studenti di Jawaharlal Nehru University (Jnu) Kanhaiya Kumar giovedì notte è stato liberato su cauzione, a condizione che per i prossimi sei mesi collabori attivamente alle indagini delle autorità circa gli elementi «anti-nazionali» presenti nel campus.
Raggiunto l’ateneo nella tarda serata di venerdì, Kumar ha tenuto un discorso di quaranta minuti davanti ai compagni del movimento studentesco. E la stampa indiana parla già di un giovane politico predestinato.