Taiwan al voto. Il giorno dopo gli attacchi di Giacarta: i gruppi islamisti radicali locali e i pericoli di infiltrazione dello Stato islamico. L’arresto di un attivista per i diritti civili svedese in Cina. L’analisi del voto di Taiwan, tra progressismo e rapporti con la Cina continentale.
NOTIZIE: In Cina e Asia – Taiwan al voto, non solo su Pechino di Redazione
Domani taiwanesi al voto per le elezioni presidenziali: favorita Tsai Ing-wen, attualmente all’opposizione, che strizza l’occhio alle forze autonomiste anti-Pechino. Nella Cina continentale presto il certificato di residenza – hukou – sarà dato anche ai 13 milioni di figli nati fuori dalla vecchia legge del figlio unico. La polizia indonesiana indaga sulla matrice islamica dell’attentato di ieri e c’è un sospettato speciale: Bahrun Naim, un «foreign fighter» indonesiano che aveva aderito, in Siria, all’offensiva del Califfato. Un assaggio della nostra rassegna del mattino.
ASIA FILES: L’atlante del Califfato in Indonesia di Andrea Pira
L’Indonesia può essere considerata una storia di successo dell’anti-terrorismo. Gli attacchi coordinati nel centro di Giacarta rischiano di segnare un passo indietro. C’è una rivendicazione dell’Isis, ancora tutta da verificare. Ma l’influenza del Califfato si fa comunque sentire sull’arcipelago.
SOCIETÀ: Pechino ha arrestato un attivista svedese di Simone Pieranni
Peter Dahlin, svedese di 35 anni, sarebbe scomparso la notte del 3 gennaio, «mentre era sulla sua strada per l’aeroporto internazionale di Pechino, da dove aveva programmato di volare in Thailandia». Si tratta del primo straniero che rimane intrappolato dalla macchina repressiva cinese.
POLITICA: Taiwan, non c’è soltanto il fattore Cina di Andrea Pira
Domani seggi aperti a Taiwan per le elezioni presidenziali. La candidata dei democratici progressisti, Tsai Ing-wen. è favorita e punta a diventare la prima donna alla guida dell’isola. I nazionalisti al governo scontano il malcontento per l’economia, che questa volta conterà più dei rapporti con la Cina.
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