Made in China Files

In by Gabriele Battaglia

I leader della protesta studentesca di Hong Kong del 2014 rischiano il carcere. Arresti anche a Wukan dopo le proteste delle ultime settimane. La nostra rubrica sull’arte, FreeVantablack. E infine, cronache dallo sviluppo indiano e le sue conseguenze sull’aria, ormai irrespirabile in molte località. Con le altre news del giorno, il nostro consueto punto quotidiano.

Hong Kong e Umbrella Revolution: tre leader studenteschi rischiano il carcere di Simone Pieranni

L’esito processuale e repressivo della cosiddetta «Umbrella Revolution» – le proteste contro Pechino del 2014 – è arrivato ieri: tre studenti considerati tra gli organizzatori di quelle proteste rischiano almeno due anni di carcere. La sentenza è prevista per il 15 agosto.

In Cina e Asia – Agli arresti il leader di Wukan di Redazione

I titoli della rassegna di oggi:

– Agli arresti il leader di Wukan
– Il refuso su Xi costa caro a Tencent
– Il rito del Panchen Lama
– Il nuovo impianto secreto del programma nucleare nordcoreano
– L’Indonesia contro il tribunale popolare dell’Aja

FreeVantablack – Il ritorno di Bob di Alessandro Rolandi

Eppure la Cina, là fuori, nonostante la gentrificazione che avanza e il costo della vita che cresce, è ancora un’enorme installazione vivente di Robert Rauschenberg, in cui camion felliniani surrealmente carichi di ogni cosa si mescolano alle Tesla, ai Suv e ai treni ad alta velocità, e i conduttori di sanlunche riciclano bottiglie per tirare a campare e giocano in borsa col telefonino; in cui incredibili progetti di ingegneria sociale (come la conversione dei lavoratori migranti e della manodopera non specializzata nel settore dei servizi), si accompagnano alla tensione tra il bisogno crescente di una società civile e quello del controllo e della sicurezza.

L’irrespirabile sviluppo dell’Indian Dream di Matteo Miavaldi

Negli anni, purtroppo quasi sempre a sproposito, si è parlato e sproloquiato di testa a testa tra i giganti d’Asia: Cina e India protagoniste dell’economia del nuovo millennio, «il secolo asiatico», due stati-continente espressione di due modelli antitetici di gestione della Cosa pubblica in lotta per la supremazia mondiale.
Ma se per quanto riguarda la potenza economica Pechino e New Delhi hanno sempre gareggiato – e gareggiano tuttora – in campionati separati (le superpotenze mondiali la prima, i «wannabe» miracoli economici la seconda, anche a parità di crescita del Pil), nell’infame competizione dell’inquinamento atmosferico la capitale indiana, suo malgrado, lo scorso anno è stata capace di salire agli onori della cronaca globale.