Approfondiamo il rapporto tra Cina e Polo nord con la seconda parte della tesi di Sinologie «uno stato vicino all’Artico». Andiamo a vedere le notizie principali del giorno da Cina e Asia, con in primo piano il ritorno a Hong Kong di uno dei librai sequestrati in Cina continentale. Alcuni appunti dal Festival del cinema di Shanghai nel nostro appuntamento culturale Wenchen Ban. E infine in Giappone, dove il governo si prepara a riformare la costituzione pacifista. Il nostro ‘punto’ quotidiano.
Sinologie – Il sogno di uno «stato vicino all’Artico» (seconda parte) di Costanza Loddo
La tesi Il sogno di uno «stato vicino all’Artico». La Repubblica popolare cinese nella nuova questione del Polo Nord esamina l’attenzione che la Cina popolare mostra nei confronti della regione artica e cerca di fare luce sulle reali motivazioni che l’hanno spronata a spingersi verso un’area che apparentemente non le compete con uno spirito strategico. L’obiettivo è stato quello di dimostrare che, a dispetto del silenzio ufficiale, la Repubblica popolare cinese (Rpc) sta componendo una propria politica per l’Artico, finalizzata al soddisfacimento di interessi collegati alla cristallizzazione del sogno cinese.
Nel corso del lavoro, infine, sono stati ricercati e riordinati i pezzi di quello che può essere definito come un puzzle cinese dei ghiacci, ovvero una silente e non ufficiale strategia attraverso cui l’ex Impero di mezzo è riuscito ad inserirsi di diritto nella gestione di quella che ormai si sta affermando come una nuova questione della geopolitica mondiale.
In Cina e Asia – Le rivelazioni del libraio rapito di Redazione
| I titoli della nostra rassegna di oggi:
– Le rivelazioni del libraio rapito
– Torna la protesta a Wukan
– Chiarezza sui finanziamenti del Pcc
– La Marina Usa revoca il divieto di bere alcolici per i soldati in Giappone
– Un ipotetico intervento militare in Corea del Nord, visto da Stratfor
Wenchan ban – Appunti dal Festival di Shanghai di Edoardo Gagliardi
Film che probabilmente non arriveranno mai nelle sale in rassegna a Shanghai, dove ci si chiede se il box-office cinese supererà quello Usa. Dare una risposta induce a sottolineare i problemi strutturali del cinema e dell’«industria culturale»: non ci si concede tempo per aspettare che i talenti sboccino. Dal nostro inviato a Shanghai, Edoardo Gagliardi.
Tokyo vuole rinunciare al pacifismo costituzionale di Marco Zappa
La costituzione così com’è oggi, non va più. Va cambiata perché, sostengono alcuni leader del partito del primo ministro Abe, non garantisce la sicurezza dei giapponesi contro minacce esterne — come i razzi nordcoreani, l’Isis o l’«arroganza» cinese — e interne — come i terremoti. Ma cambiare la costituzione è un’impresa complessa. Che fare allora? Sensibilizzare l’opinione pubblica, anche con i fumetti, e trovare scorciatoie «incostituzionali». Ne abbiamo parlato con Giorgio Colombo, professore associato di diritto comparato dell’Università di Nagoya, in Giappone.