Made in China Files

In by Gabriele Battaglia

Un piccolo estratto dallo speciale in Asia del manifesto, a cui ha collaborato China Files. Poi i titoli della nostra rassegna quotidiana da Cina e Asia. L’identificazione per dna per gli uiguri che intendono viaggiare fuori dalla regione dello Xinjiang, nell’estremo ovest cinese. E infine una traduzione dal giapponese sulla storia della sinistra del Sol Levante, quando mancano poche settimane alle elezioni per la camera alta. Buona serata, con i nostri articoli di oggi.

L’Asia e la minaccia di Isis di Simone Pieranni

Oggi in edicola con il manifesto esce il primo speciale Asia, dedicato alla minaccia Isis per il continente asiatico. Tra le molte firme che partecipano allo speciale, tutte italiane, c’è molta China Files e molti amici di China Files, che spesso avete letto anche su queste pagine. Qui di seguito la presentazione dello speciale, firmata da Simone Pieranni, che l’ha curato.

In Cina e Asia – Avvocati cinesi sotto attacco di Redazione 

I titoli della rassegna di oggi:

– Avvocati cinesi sotto attacco
– Per viaggiare dallo Xinjiang servono campioni di Dna
– Pyongyang ha ripreso a produrre plutonio
– Reporter della Bbc condannato in Myanmar
– Tre miliardi per ripulire New Delhi

Per i musulmani del Xinjiang serve il dna per viaggiare di Simone Pieranni

Nel silenzio dei media internazionali la Cina gestisce a suo modo la regione autonoma occidentale del Xinjiang. Area storicamente a maggioranza musulmana, viene identificata da Pechino come «la minaccia interna» più pericolosa, spesso associata a forma di «terrorismo». Da oggi in avanti un cittadino del Xinjiang, per poter chiedere documenti e visti per viaggiare, dovrà fornire anche campioni del proprio dna.

La sinistra giapponese tra passato e presente (1 di 2) di Tetsuo Kobayashi, AERA. Traduzione di Marco Zappa

Tra poco più di un mese, si terranno in Giappone le elezioni per la Camera alta della Dieta. Il partito comunista giapponese, per la prima volta nella sua storia, correrà insieme alle altre forze d’opposizione contro il partito liberaldemocratico del primo ministro Shinzo Abe. Negli anni ’60, i comunisti hanno animato le proteste studentesche, insieme ad altre forze della «New Left» giapponese, poi gradualmente scomparse. Ma la scorsa estate, con le proteste contro le nuove leggi di sicurezza, l’attivismo di sinistra è tornato a galla. Questo articolo del magazine Aera ne ripercorre la storia.