Made in China Files

In by Gabriele Battaglia

I media cinesi scrivono che non ci sarà mai più una rivoluzione culturale. La nostra rassegna quotidiana da Cina e Asia: in primo piano, una fuga di notizie e dati personali che coinvolge i magnati cinesi della politica e dell’impresa. E poi un salto in Asia. Prima in India, dove gli studenti sono l’ultimo baluardo a difesa della laicità. Infine in Giappone, dove da qualche anno in qua è boom di mascotte. 

Media cinesi: «Mai più Rivoluzione culturale» di Simone Pieranni 

Secondo l’ufficiale Global Times, la Rivoluzione culturale «non ricorrerà». Si tratta di una presa di posizione molto netta sul cinquantesimo anniversario di un evento su cui ancora non c’è una riflessione collettiva, generale, in Cina.

In Cina e in Asia – Online i dati del gotha cinese di Redazione

I titoli della nostra rassegna di oggi:

– Online i dati del gotha cinese
– Insegnanti, avanguardia sindacale
– Sospetti sulla polizia per la morte di un ambientalista cinese
– L’India abbandona i piani quinquennali
– Il Myanmar democratico continua a restringere la libertà di parola



Gli studenti indiani ultimo baluardo di laicità in India di Matteo Miavaldi 

A oltre due anni dalla vittoria alle urne della destra hindu guidata da Narendra Modi, i sogni di gloria per la nuova Shining India hanno portato come effetto collaterale un’avanzata nel processo di hinduizzazione della società e delle istituzioni. Un tentativo di discriminazione interna e distruzione dell’anima laica e multiculturale indiana che oggi vede nell’attivismo degli studenti universitari l’ultimo baluardo a difesa di un’idea di India preziosa.

Giappone, il potere delle mascotte di Marco Zappa 

Da alcuni anni in Giappone è boom delle mascotte. Ogni anno si organizza un Gran Prix a tema, ogni quartiere, spot turistico, evento, programma tv e persino partito politico che si rispetti ne ha una. E a volte, come nel caso di Kumamon, diventano popolarissimi brand commerciali.