Made in China Files

In by Gabriele Battaglia

La morte di un ventunenne che aveva comprato una cura alternativa per il cancro usando il motore di ricerca Baidu e le conseguenze giuridiche del caso. Le nostre notizie da Cina e Asia: in primo piano l’Asia che si conferma motore della crescita globale secondo l’Fmi. La Leicester mania a Bangkok e infine il caso marò: cosa si dice nell’ordine del Tribunale dell’Aja sul rientro di Salvatore Girone.

Baidu e il caso dello studente morto per cancro di Gabriele Battaglia 

Wei Zexi, 21 anni, è morto dopo avere comprato una cura alternativa per il cancro trovata nei risultati del più noto motore di ricerca cinese. Ora il governo di Pechino lancia un’inchiesta in grande stile, perché il caso tocca molti nervi scoperti della Cina: si va dall’inadeguatezza del sistema sanitario al controllo del cyberspazio.

In Cina e Asia – Fmi: «L’Asia si conferma motore della crescita globale» di Redazione 

I titoli della rassegna di oggi:

– Fondo Monetario Internazionale: «L’Asia si conferma motore della crescita globale»
– L’ultimo dei detenuti di Tian’anmen sarà scarcerato a ottobre
– La morte di Wei Zixin fa luce sui loschi affari degli ospedali militari
– La capitale cinese dell’intimo è in crisi
– Lo storico Mao Live House di Pechino chiude i battenti

A Bangkok è Leicester-mania di Marco Zappa

La vittoria del Leicester in Premier è una festa che non riguarda da vicino soltanto la cittadina delle Midlands inglesi. A 11mila chilometri di distanza, a Bangkok è scoppiata una vera e propria mania per le «Siamese Foxes». Il cui successo è frutto di investimenti mirati ma anche della sapiente arte del galleggiamento del loro patron nelle recenti bufere politiche del paese.

Cosa dice l’ordine dell’Aja sul ritorno del marò Girone di Matteo Miavaldi 

L’agenzia Ansa aveva anticipato la decisione del Tribunale arbitrale dell’Aja circa il ritorno di Salvatore Girone in Italia per tutta la durata del procedimento arbitrale, che con ottimismo è stimata durare almeno altri due anni e mezzo.
Ci siamo quindi ritrovati a commentare e giudicare una decisione che, nel telefono senza fili della politica indiana e italiana, viene riportata dai rispettivi esponenti politici ponendo l’accento su dettagli assolutamente superflui secondo l’opinione pubblica italiana, ma dirimenti nell’ottica della vera materia discussa all’Aja: chi tra Italia e India avrà la giurisdizione per processare i due marò.
Ieri l’ordine della Corte arbitrale è stato pubblicato, quindi possiamo provare a parlarne con un minimo di cognizione di causa.